Capitolo 18- Tradimento

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Dopo tre ore sul ghiaccio Beth era abbastanza certa di essere nata per il caldo e per la sabbia delle spiagge. Era caduta così spesso che aveva lividi ovunque e le dolevano parti del corpo che non credeva possibile ferire con una caduta. Jamie la prendeva al volo, rimettendola in piedi e ridendo. Beth si era resa conto che era la prima volta in cui lo vedeva così tranquillo, così sereno, dalla volta in cui aveva suonato il piano per lei. Riattraversarono il parco, soffuso dalle ombre della sera che stava calando rapida e si affrettarono sulla strada principale. Alex apriva la fila, seguito da Matthew per mano con Alexia, con  Beth e Jamie in coda. La Guardiana notò che l'espressione degli Armati era vigile e scorse il luccichio delle loro armi sotto i pesanti giacconi, un lieve scintillio di metallo.

-Avete paura che i Demoni ci attacchino?-chiese a voce bassa, senza guardare Jamie. Le camminava la fianco con la sua solita grazia indolente, ma gli occhi bianchi erano vigili e la mano destra oscillava pigramente sulla cintura di pelle.

-No-rispose con calma.-Troppa luce per loro. Non è ancora il tramonto. Ma ci sono anche altre creature...da cui guardarsi.

Beth gli scoccò un rapido sguardo in tralice. Credeva che il viso di Jamie fosse acceso dal freddo  che li circondava, ma i suoi occhi erano sempre gelidi come la neve. Alcune ciocche chiare gli caddero sulla fronte. La ragazza sospirò e affondò il viso nella sciarpa di Alexia, intuendo che l'Armato che le ciondolava al fianco non era più in vena di confidenze. Forse avrebbe dovuto abituarsi al suo strano comportamento, ignorarlo come facevano gli altri. Si lasciò distrarre dai suoi foschi pensieri solo dalle vetrine del centro, ornate con lucine colorate e ghirlande di verde, oro e rosso. Sapeva che cosa era il Natale, lo ricordava vagamente dal suo passato come un periodo di gioia e regali. Ma non credeva che ne avrebbe mai più festeggiato uno. Gli Umani davano tutto per scontato, pensò, mentre una ragazza alta e scura le passava accanto con le braccia cariche di pacchi. Scivolarono in un vicolo laterale chiuso da muri incisi con simboli che lei non conosceva, scritte umane.

-Beth.-la chiamò la voce di Jamie. La ragazza si fermò di colpo. L'Armato guardava un punto davanti a loro, le ciglia aggrottate. Erano su una strada stretta, resa ancora più impervia dalla neve ammonticchiata di lato .Alexia, Alex e Matthew non erano con loro.

-Dove sono gli altri?-chiese Beth, d'un tratto spaventata. Jamie la prese delicatamente per un polso, tirandola al suo fianco. Erano abbastanza vicini perchè il calore di lui la riscaldasse e soprattutto per poter sentire i suoi muscoli irrigiditi.

-Non lo so. Sono spariti in fondo al vicolo. Erano più avanti di noi.- disse piano, la mano che stringeva l'elsa della spada. Poi Jamie la sospinse contro il muro, facendole da scudo col suo corpo.

-Che succede?-chiese e sentì il panico nella sua voce. L'Armato la spinse più forte, voltandosi a guardare la strada. Estrasse le spade così in fretta che Beth vide solo un baluginio metallico. Si sporse oltre la sua spalla, la schiena al muro. Vide delle ombre scure, decine di ombre e poi...

-Fate-disse Jamie lentamente.-Voi non siete nostre nemiche. Lasciateci passare.

Beth aveva passato poco meno di un anno tra le fate. Non erano crudeli e sottili come Epoh e neanche violente come gli altri Demoni. In effetti erano molto simili a delle umane, con i loro bei capelli e i corpi armoniosi. La trattavano come quello che era per loro, una schiava da vendere. Una delle figure si fece avanti e puntò il lungo indice snello verso di lei. Il terrore le si irradiò come veleno nelle vene, gelandole il sangue.

-La Guardiana.-disse con voce pratica la Fata.-La vogliamo. Ora.

Jamie sollevò un sopracciglio.-E che volete farci? Le Guardiane non si piantano come i vostri preziosi fiori. E non c'è mercato per questa Guardiana. La proteggo io.- sorrise ironico.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora