Capitolo 3.- L'unica speranza

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-No.- disse Cecily fissando la Guardiana con un nodo allo stomaco.- Beth no. Sarebbe un suicidio. Non puoi...Non è possibile!

-Questo è l'unico modo!- disse seccamente.- L'unico. Ci ho pensato e non esiste una dannata strada alternativa. Epoh non si arrenderà, mai. Ha il controllo su quei Reietti, stanno arrivando e sono centinaia! Io non li posso bandire, ma posso trovare il modo di uccidere lui.- abbassò lo sguardo sulle sue mani fragilissime, pallide come carta velina.- Sto morendo e lui non mi salverà, non scioglierà la maledizione. Cecily ti prego, devi farlo. Dobbiamo ucciderlo prima che lui mi riporti ad Edom. Se mi sposasse, allora cosa succederebbe?

La Fata scosse il capo.- Non ti aiuterò a fare una cosa del genere, Beth. Potresti anche morire. Non ho mai sentito che una cosa del genere sia stata tentata...è pura follia!

-Allora non puoi dire che non funzionerà.

-Ma non sai cosa potrebbe accadere a te! Nessuno ha mai...

-Cecily è solo scienza. O almeno, credo si chiami scienza. È una legge universale. Io posso farlo. Sai che posso farlo.

La Guaritrice fece un passo indietro.- Beth non sono sicura che...

La ragazza piantò la spada nel muro, facendola vibrare. Cecily sussultò e la fissò di nuovo, sgomenta. Aveva gli occhi colmi di lacrime. -Cecily. Io non posso semplicemente stare qui ad aspettare paziente che Epoh mi trovi. Mi ha già usato. Mi ha già fatto tutto il male possibile e mi ha condannato ad una morte orribile.- un'ombra le passò sul viso.- Io sono l'unica che può farlo. L'unica che può provare. Nessuna Guardiana lo farebbe mai, perché come Epoh diceva sempre, aprire le porte dei Mondi è il crimine peggiore. Io so esattamente quanto possa essere pericoloso tutto ciò. Ma devo farlo. Lo farei senza dire niente, ma serve il tuo potere. Non sono sicura la Casa possa reggere....Non ne sono sicura per nulla. Cecily potrei morire tra pochi minuti. Ma tra il morire libera e il morire schiava, scelgo la morte libera.

La Fata esitò. L'anima di Beth danzava oltre la sua spalla, di un colore sospeso tra il blu e il nero. Era molto più chiara delle altre che aveva visto fino a quel momento, molto più definita e precisa, la forma di una farfalla che sbatteva le ali disperata. Era l'anima di una schiava. -Sei sicura di poterlo fare? Puoi veramente evocarlo?

La ragazza fissò un punto oltre la spalla della Fata.- Non sono più sicura di nulla Cecily.



Per Antony parlare con Helemia era strano e a tratti imbarazzante: l'idea che una delle Fate più antiche e potenti del mondo stesse camminando al suo fianco, le ali bianche ripiegate lungo i fianchi, lo metteva in soggezione. Marie avrebbe riso per quella situazione.

-Quindi credete che Epoh stia arrivando.- disse lentamente, concentrandosi sugli occhi della Fata, sulle loro sfumature cangianti, luminosi.

-Sta aspettando la notte, perché al contrario dei Demoni evocati da Beth lui non può sopportare la luce solare.- la sua mano sfiorò il muro accanto alla porta.- Fa parte della punizione divina assegnata a lui e a quelli come Lucifero, che furono i promotori della Ribellione. Io propongo di schierarci attorno al perimetro e di combattere fino alla fine. Ci saranno anche altre Armenia e le sue Fate oscure. È il momento di esiliarle una volta per tutte.

L'uomo deglutì. In quel momento si chiese quante volte Marie aveva avuto il destino del mondo nelle sue mani dopo aver bevuto per ore.

-Credo sia una buona idea.- ammise.- Se le tue Fate sono pronte, i miei Armati lo sono di certo.

Helemia sorrise.- Sta bene.- si voltò leggermente.- Natasha, schiera tutti attorno alla Casa. L'ordine è tassativo: non esistono demoni amici e nessuna Fata che giunga con Armenia deve essere trattata come un' alleata.

Antony guardò Natasha annuire, i capelli azzurri legati in un nodo. Poi Helemia parlò di nuovo. Stava guardando un angolo, dove Lilo e Alex parlavano, vicini, i visi animati da qualcosa di indefinibile, rabbia e tristezza insieme.

-L'amore è una cosa strana, mio caro Tutore.-disse con un sospiro.- Lo vedo così spesso e ancora fatico e rendermi conto di cosa sia nella realtà. Posso parlare con Cecily?

L'uomo annuì e individuò la Fata in un angolo intenta a parlare con...

-Beth!- disse sollevato e attraversò l'atrio di corsa per abbracciare la Guardiana, sollevandola da terra.- Stai bene!

-Non direi, è impazzita.-borbottò pallida Cecily. Aveva l'aria scombussolata e il movimento involontario delle sue ali sollevava una brezza leggera. Beth le scoccò un'occhiataccia.- Antony quando Epoh arriverà deve essere tutto pronto. Non potrete tenerlo fuori a lungo.

- Cecily posso scambiare due parole con te?- chiese Helemia dolcemente. Aveva la spada fissata alla cintura e la carezzava nervosamente. La Fata annuì, sorpresa.Antony le guardò allontanarsi.-Allora Beth quale è il tuo piano per salvare il mondo?

-Piacerebbe anche a me saperlo-si intromise Jamie, comparendo dal nulla accanto alla ragazza e fissandola dall'alto.- Ma pare non abbia molta voglia di condividerlo.

-Fidatevi e basta. Tu ti fidi di me, vero Jamie?- lo fissò senza battere ciglio.

-Ti affiderei la mia anima Beth.



ANGOLO DELL'AUTORE:

Cosa dovrà dire Helemia a Cecily? Quale sarà il piano folle di Beth? Epoh sta arrivando. La distruzione incombe. Riuscirà la nostra schiava a liberare il mondo dalla minaccia che lo avvolge?

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora