Capitolo 14.- La porta del paradiso

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Jamie sfoderò la spada guardando Epoh, carico di odio. Non era più il disgustoso Demone di prima. Al suo posto, vide un ragazzo. Alexia per poco non fece cadere la frusta, sgomenta: gli Armati sapevano che i Demoni non mostravano sempre la loro vera natura, ma tendevano a dimenticare quanto essi fossero affascinanti, che era esattamente il motivo per cui esistevano i Contaminati come Jamie. Il ragazzo sapeva di non aver ereditato nessuno dei segni distintivi dei Demoni, ma era certo che il vero problema fosse la sua indole violenta, nascosta dentro di lui da qualche parte. Epoh in quel momento era bellissimo.

-Beth.- ripetè ripiegando le grandi ali nere, appiccicose e per nulla attraenti, al contrario del resto del corpo.Pareva un ragazzo sui diciannove anni di una bellezza mozzafiato, con una bocca imbronciata e capelli castani corti, che brillavano di oro. E occhi neri come ossidiana, sclera compresa, l'unico tratto che segnalava la sua vera natura. Beth stava guardandolo da oltre le spalle dei due Armati, il pugnale nascosto dietro la schiena, inginocchiata a nascondere il suo disegno di evocazione . Era pallida, ma immobile. Il suo sguardo mostrava qualcosa di simile alla paura e Jamie sentì le sue vene ribollire per la rabbia mentre pensava a quello che lui le aveva fatto per piegarla al suo volere, a quante volte quella minuscola ragazza fragilissima e insieme così potente era stata usata e torturata da quell'essere.

-Sei stata cattiva, una schiava molto cattiva.- disse il Demone con voce infastidita, guardando i due Armati che gli sbarravano il passo con diffidenza, ma senza vero timore.- E adesso ti nascondi dietro ad un'Umana e ad un...- i suoi occhi si dilatarono, con una traccia di sorpresa.- Un Contaminato. Unico nel suo genere, aggiungerei. Suo figlio.

Jamie strinse gli occhi, puntando le spade al petto di Epoh, che fece un sorriso condiscendente.- Proprio degno di tuo padre.-disse annoiato.- Un Contaminato. Mi immaginavo che l'Esilio gli avrebbe fatto male. Troppe donne Umane tra i piedi. Amore, puah. – sorrise, mostrando zanne acuminate, scintillanti di sangue.- Conoscevo bene tuo padre, poteva scegliere me quando fu esiliato..ma lo ricordo, lui e la sua passione per gli Umani... Hai i suoi occhi, devo dire, che ho sempre odiato. Strano non sfoderi la tua arma segreta.

-Non ho armi segrete.- disse gelido. Epoh sorrise, passandosi la lingua sui denti. -Non lo sai.- conluse.- Non hai mai visto il tuo....Ah.-sorrise di nuovo, un ghigno da teschio.- Tu non sai chi era tuo padre. Non hai mai dovuto attingere al tuo potere. Hai un notevole autocontrollo, a quanto pare.

Poi guardò Beth. Lei si raddrizzò e parve di colpo la creatura più bella che Jamie avesse mai visto. Ebbe la fugace visione di una bambina che sarebbe potuta diventare una donna felice e terribilmente serena, se un Demone non si fosse messo in mezzo, obbligandola a rinunciare alla luce.

-Epoh.- disse lei senza tono.- Sei arrivato alla fine.

Lui spalancò di nuovo le ali e Jamie sentì un formicolio alla colonna vertebrale, qualcosa di doloroso e piacevole insieme.

-Beth sei stata molto, molto cattiva.- disse il Demone con una smorfia.- Tutta Edom è stata quasi distrutta per te. Compreso il mio palazzo.

La Guardiana sorrise in modo folle.- Non ne avrai bisogno mai più.

Epoh era bloccato dai due Armati, ma non sarebbe rimasto lì per sempre, si rese sonto Jamie.

-Tu sei mi stupida Guardiana!- esclamò Epoh battendo un piede a terra. La Casa tremò appena e Alexia bracollò di lato.- Sei la mia schiava, la mia sposa! Sei mia!

-No!- disse Jamie indietreggiado fino a mettesi davanti alla ragazza, le spade in mano, serio, deciso.- Lei non è di nessuno. Non è tua!

Attaccò, colpendo il demone al cuore, un graffio, e lui ringhiò, ma non era sufficiente a ucciderlo e tutti lo sapevano bene. Solo Beth poteva salvarli.

-Qualunque cosa tu voglia fare.- disse piano alla Guardiana, facendo un cenno verso Alexia che stava sostenendo con dolcezza il capo di Cecily, che ora stava muovendosi cautamente.- Fallo ora.

Le prese la mano e strinse le dita fragili della ragazza, portandole alle labbra, mentre Epoh si toccava la ferita al costato procurata da Jamie, ringhiando per la rabbia. Beth guardò Epoh. Aveva ancora la sua forma umana, la forma del ragazzo affascinante che l'aveva comprata da Armenia, che l'aveva portata in braccio ad Edom, conducendola per mano nel suo Inferno e impedendole di uscire, che la voleva sposare, che aveva cercato di avere un figlio da lei. La stava osservando arrabbiato, le mani sporche di sangue, che continuava a colare dalla ferita, le ali immobili. E nell'angolo, a guardarla con altrettanta tensione, c'era Jamie, l'Armato che l'aveva difesa, la prima persona a trattarla con dolcezza dopo una vita intera. Si inginocchiò, il viso rivolto verso Epoh, gli occhi duri come pietra. Pensò al disegno alle sue spalle e lasciò scivolare a terra il coltello, che cadde ai piedi del Dempne, che stava avvicinandosi, mentre l'Armato stringeva la spada teso come lei non lo aveva mai visto...

- Yerathel, io ti richiamo dalla Luce.- sussurrò, pronunciando quel nome con dolcezza. Una luce dorata illuminò il disegno alle spalle delle ragazze, accecante e dolce insieme, ed Epoh lanciò un gemito disumano, riprendendo la sua forma demoniaca e si slanciò in avanti, verso di lei , mentre la luce cresceva, diventava accecante, la forma del Simbolo di evocazine si contorceva...lei chiuse gli occhi, preparandosi all'attacco, ma Jamie si interpose tra lei ed il Demone, menando colpi con la spada con una violenza tale da far indietreggiare Epoh, che fissava la Guardiana con odio. Beth si accasciò a terra, guardando una figura nebulosa prendere una forma definita, la luce dorata condensarsi...

-Chi mi ha evocato?- chiese una voce melodiosa e Beth d'un tratto sentì un calore intenso irradiarsi nel suo cuore e alzò lo sguardo, seduta a terra, incapace di muoversi. Non aveva mai visto un Angelo, se non sui libri di testo ed ora ne aveva davanti uno, che lei stessa aveva tolto dal Regno dei Cieli. Yerathel era in tutto e per tutto la creatura più meravigliosa che la Guardiana avesse mai visto. I capelli erano neri come ebano, il vio affilato e severo, le braccia incrociate sul petto...aveva occhi grigi come cieli nuvolosi, e una delicata luce emanava da lui.

-Sono stata io.- sussurrò Beth facendo un passo avanti, strisciando verso di lui. Sentiva le urla di rabbia di Epoh alle sue spalle, mentre Jamie lo teneva lontano.- Mi dispiace. Mi dispiace tanto. Ma ho bisogno di te.

Yerathel la guardò senza espressione, poi volse il viso tutto attorno, guardando la Guardiana implorante stesa ai suoi piedi, la Fata che lo fissava intontita, i due Armati che sgranavano gli occhi alla sua vista e poi le due figure che lottavano ferocemente.

-Epoh.- disse d'un tratto senza tono, come annoiato.- E...e...

Le sue ali comparvero all'improvviso, di un colore cangiante, simile al sole al tramonto ma mille volte più accecanti. Erano enormi ed emanavano calore, un calore così violento che le ragazza gemette, coprendosi il viso con la mano. Jamie scartò il colpo di Epoh e si voltò a guardarla, ansante. Fu allora che vide l'Angelo ed i loro occhi si incontrarono.

Bianco e grigio si scontrarono.




ANGOLO DELL'AUTORE.

E così abbiamo scoperto quale era il piano di Beth, evocare un Angelo. Yerathel li aiuterà? Salverà gli Armati? Oppure Epoh vincerà? E Jamie...cosa farà? Un grande segreto si cela in lui...Se ne renderà conto per tempo?

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora