Capitolo 16.- Il ragazzo che non poteva amare

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Jamie si svegliò di colpo quella notte. Si era addormentato in biblioteca, su una delle poltrone, solo. Si passò le mani fra i capelli, guardandosi attorno. Aveva avuto la sensazione che qualcuno lo guardasse, ma naturalmente era impossibile. Cecily era ancora svenuta e Alexia non lasciava mai il suo capezzale, mentre Beth, il cui Marchio era scomparso, cercava affannosamente di spiegare cosa aveva fatto e perché ad un Ordine furioso con la ragazza che li aveva salvati. Antony era chiuso nel suo ufficio, insieme ad altre decine di Tutori che cercavano di capire cosa fare e chi punire. Alex cercava di aiutare Matthew a recuperare la voglia di vivere, ma lui stesso era pallido come uno spettro e si rifiutava di parlare con l'amico. L'Armato si voltò inquieto, verso la finestra. Natasha aveva promesso di tornare presto, ma ora avevano molto da fare anche loro, ad Edom. Stavano cacciando la Fate traditrici, quelle alleate dei Demoni e cercavano di mettere chiarezza nel loro mondo. Erano passati pochi giorni dalla Battaglia finale, dalla morte di Epoh e dalla conseguente distruzione dei Reietti da lui controllati; tutti gli altri Demoni minori e le Fate oscure, erano fuggite, senza capo ora che anche Epoh era morto, così come Armenia.

Jamie si alzò massaggiandosi la schiena. Gli faceva male da dopo la comparsa di Yerathel e rivangare quei minuti traumatici in cui tutti avevano creduto di morire faceva peggiorare il tutto. Ricodare che ora sapeva la verità, che suo padre era stato un Demone esiliato sulla terra, che Epoh lo voleva come servo ma che lui amava gli umani, probabilmente torturarli.... Quel pomeriggio la Madre della Pace aveva fatto visita a Beth e da allora la Guardiana non si vedeva. Iniziava a preoccuparsi per la sua assenza, per la sua mancanza. Aveva paura che lo lasciasse per sempre. Si avvicinò alla fiestra e guardò in basso, verso il giardino. Chase aveva scavato le tombe per Nadine e Lilo sotto gli alberi: Jamie non aveva mai partecipato ad un funerale, ma non gli dispiaceva che Antony avesse insistito affinchè le tombe dei due ragazzi fossero lì. Gli piaceva l'idea di poterli visitare. Ricordava di aver passato intere giornate ad evitare Lilo e a snobbare Nadine, ma ora che li aveva persi per sempre, sembrava che i loro difetti non contassero più. Ricordava i loro sorrisi fugaci, la tonalità perfetta della pelle di Nadine, i tatuaggi di Lilo e il suo sguardo fiero, la loro innegabile abilità con le spade e soprattutto la gioia selvaggia sul viso di Alex quando aveva baciato l'Armato. Ora che erano morti, voleva solo conoscere le loro storia. Voleva davvero che Lilo gli avesse fatto un tatuaggio, perchè per lui avrebbe significato conoscerlo bene. Avrebbe rappresentato un legame.

Chiuse gli occhi. Quando li riaprì vide una figura camminare fuori, nella neve.



Era una notte fredda di fine gennaio. Beth stava seduta sulla neve, senza preoccuparsi troppo della temperatura e guardava le due lapidi gemelle, le mani abbandonate lungo il corpo. Nadine e Lilo erano morti in battaglia, in una Guerra che lei stessa aveva causato, lasciando Alex con un vuoto incolmabile nel petto, lasciando tutti. Certo, aveva trovato il modo di porre fine ai conflitti evocando un Angelo, ma non era servito a molto, alla fine. Chiuse gli occhi, pensando ad Annette, le lacrime che le rigavano le guance.

"Non voglio fingere che tutto vada bene. Annette non mi va più di andare avanti così. Non ce la faccio più. Ho questo dono...questa maledizione. Arriveranno altri dopo Epoh ed io sarò la causa di nuove guerre. Non ce la faccio più. "

"Sai come porre fine a tutto ciò"

Una vita di dolore e orrore, di tenebre e oscurità, senza luce alcuna. Una vita indegna di essere ricordata, la sua. Prese un pugno di neve e la fissò, così candida e pura sulla sua mano arrossata dal gelo. Cosa la tratteneva lì? Cosa le impediva di raggiungere sua sorella, di andarsene per sempre?

-Ti congelerai.-Sussultò per la sorpresa, voltandosi. Jamie le stava facendo scivolare attorno alle spalle una giacca, inginocchiato nella neve al suo fianco.

-Grazie.- sussurrò la ragazza. poi posò lo sguardo sui fiori secchi sulla tomba dei due Armati.- Come sta Alex?

-Non vuole parlare.- rispose lui guardando le tombe.- Mi mancano. Mi manca essere solo un Armato senza cuore a cui non importa nulla di morire. Mi manca Marie. Mi mancano tante cose, Beth. Ma non si può vivere nel passato.

Lei annuì.- Già.- poi guardò la mole imponente della Casa alle loro spalle.- Vorrei non avere questa maledizione. Tutto sarebbe diverso se fossi normale.

-A me piace quello che sai fare. Ci hai salvati.- ribatté lui e le accarezzò la guancia, asciugandole le lacrime- Hai salvato l'Ordine intero, anche se non ti sarà mai data una medaglia e non ti sarà intitolata una sala. Tu hai cambiato il mondo. Hai cambiato me.

Lei distolse lo sguardo.-Ho ucciso l'amore di Alex. Per colpa mia, Antony finirà nei guai. Helemia è stata uccisa per me. Jamie non posso continuare così.Mi illudo di poter diventare come te, come Alexia, ma non posso. Non posso.- alzò la mano e la guardò.- Sono un pericolo enorme, se resto qui. Altri demoni mi vorranno, altre guerre scoppieranno, altri moriranno...tutto per me.

L'Armato le strinse le dita.- Beth... vorrei poterti dire di non fare quello che vuoi fare. Ma non posso. Niente ti lega a questo posto. Niente e nessuno.- la sua voce era fredda come la neve su cui sedevano.

-Non mi ami.- sussurrò lei piano.- Cerchi di dirmi questo, vero? Sai che Annette vuole che la segua e sai che solo il mio amore per te mi lega a questa Casa-Abbassò lo sguardo sulle dita affusolate dell'Armato, che stringevano le sue dolcemente.- Devi solo dirlo, Jamie.

-Te l'ho già detto una volta.- disse il ragazzo con voce tagliente. I suoi occhi si erano intristiti.- Sono un mostro, hai sentito Yerathel ed Epoh. Sono un Demone, il figlio di un Demone potente che fu esiliato. Io porto morte e distruzione, io sono male e dolore. Non provo sentimenti. Non posso amarti. Non farmelo ripetere di nuovo. Ti prego.

-Ti sto supplicando Jamie.- disse lei guardandolo negli occhi.- Dimmi che non mi ami guardandomi negli occhi, dimmi che non provi nulla per me, che posso andare all'Eremo con Annette e che tu non..non mi ami. Che non ti importa. Dimmi che non sono nulla per te.



Jamie la fissò. Ripensò al suono della sua risata, alla sua forza, al suo sorriso e allelacrime salate sulle sue labbra. Ripensò a quando l'aveva salvata da Lehezenius, mesi prima e al modo in cui lei lo aveva guardato in biblioteca mentre suonava, a quando Justin l'aveva baciata, al dolore nel suo petto. Ripensò a quando l'aveva presa fra le braccia e alla sensazione che dava sostenere un corpo così fragile e minuto, a quando pattinavano sul lago. Serrò i denti. Beth non poteva e non doveva essere a conoscenza di questa cosa, di quel sentimento. Avrebbe creduto fosse amore, ma lui non poteva amare. Lasciò cadere la mano lungo il fianco, lasciando le dita di lei e la fissò a lungo, imprimendosi nella mente ogni dettaglio del suo viso. Dire che non l'amava era come forzarsi a non respirare, lo aveva già fatto ad Edom ed era stato il dolore peggiore della sua vita. Ma doveva liberarla. Chiuse gli occhi

-Beth. Io non ti amo. Non ti ho mai amato e non potrò mai amarti. Io non posso amare.

Lei annuì, alzandosi.- Vorrei che il Mondo fosse diverso.

-Anche io Beth.- aprì gli occhi, le lacrime che scivolavano sulla lapide di Lilo.- Anche io.




ANGOLO DELL'AUTORE.

Scusate per la lunghezza ma era impensabile separare questa negazione del sentimento u.u. Qualcosa di grande sta per accadere....e forse anche il nostro Jamie potrebbe capire la verità, finalmente. Get ready. Grazie mille per le letture, i voti e i commenti siete le mie gioie quotidiane u.u

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora