Cecily sbattè le palpebre mentre il cielo fuori dalle finestre passava dal nero al grigio perlaceo. Era una vecchia abitudine quella di svegliarsi sempre un'ora o due prima dell'alba, sia in estate che in inverno, che le era rimasta da quando sua madre la scrollava dal sonno da bambina, per mostrarle l'alba nel mondo umano. Diceva che niente era più bello dello spettacolo della natura se avevi vissuto per anni ad Edom. Scosse il capo, mettendosi a sedere e si voltò a fissare Alexia, addormentata. Il braccio fasciato era ripiegato sul petto, mentre l'altro era allungato verso di lei, come se nel sonno l'Armata avesse tentando di raggiungerla. I capelli scuri si allargavano a raggiera attorno al capo. Si voltò di lato, mormorando qualcosa.
Cecily scivolò da sotto la coperta e si stiracchiò, tirando le tende leggere. Svegliarsi così presto si era rivelato, negli anni, un ottimo sistema per coltivare piante esotiche che andavano bagnate in momenti specifici della giornata. Si gettò addosso una vestaglia e decise di andare a controllare che le sue piante stessero bene. Fu sorpresa di scoprire che nonostante fossero le sei o giù di lì, Beth era già sveglia. Forse, anche per lei l'alba era uno spettacolo dopo tutti quegli anni nelle tenebre.
-Buongiorno-disse, un po' rigida, ricordando le domande che le aveva poso sulle Rifugiate. Beth le fece un timido sorriso. -Non mi aspettavo fossi già sveglia-commentò, posando di nuovo le pesanti forbici e avviandosi al letto. -Come ti senti?
-Bene. Non ho chiuso occhio. Ma sto bene.
Cecily si morse un labbro, chinandosi sulle bende ai piedi della ragazza. Notò che erano insanguinate e alzò un sopracciglio.
-Certo-disse senza commentare il sangue. -Oggi devi scegliere.
Beth annuì. -Non sono molto sicura di aver fatto la scelta giusta.
-Certe scelte non sono mai facili. -replicò Cecily. -Dove sei stata stanotte?
La ragazza sobbalzò, colpevole. La Guaritrice alzò gli occhi al cielo.
-Come lo hai capito? -chiese con un sussurro Beth, incrociando le dita in grembo.
-Le ferite-rispose secca Cecily. -Sangue ovunque. Devi aver camminato. E immagino facciano anche male.
-Sì- ammise. -Sono stata in biblioteca. Non so neanche come l'ho trovata.
Cecily borbottò contrariata. -Dovrei legarti al letto. Sei proprio come Jamie.
-Cosa? -scattò Beth alzando gli occhi.
-Sei uguale a Jamie-ripeté Cecily mentre bendava di nuovo i piedi piagati della ragazza. -Ogni volta che viene ferito e deve passare una notte in Infermeria mi tocca stare sulla porta per impedire che sgattaioli Dio solo sa dove a fare Dio solo sa cosa.
-Jamie è una persona strana.
-E il cielo è azzurro-disse automaticamente Cecily. -Stiamo elencando cose ovvie?
-Non sempre il cielo è azzurro. -protestò sottovoce Beth. - Ad Edom è rosso sangue.
-Lo so-disse brusca Cecily, annodando le bende. -Ma ciò non toglie che Jamie sia strano e che sia una cosa normale.
-Lo è solo perché voi lo fate sembrare tale.
Cecily si alzò in piedi, scoccando un'occhiataccia alla paziente.
-Non mi va di parlare di Jamie- concluse. -Non è il mio argomento di conversazione preferito.
Beth scrollò le spalle. -I Demoni non sono mai riuscita a farmi obbedire. Non ci riuscirai tu.
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EPOH- Tu sei mia
FantasyUna vita senza amore. Sembra questo il destino di Jamie, l'Armato più abile dell'Ordine. Almeno fino a che Beth non piomba nella sua vita con la forza di un uragano, decisa a combattere contro l'oscurità che incombe, decisa ad essere libera per la...