Capitolo 21.- Il mio cuore vive qui

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Antony mandò Beth in infermeria, insistendo che Cecily avrebbe voluto parlare anche con lei. La Guardiana, senza capire cosa stava accadendo, finì per ubbidire, anche se la sua espressione confusa non l'abbandonò un solo istante. Neppure ad Alex e Alexia, entrambi in evidente stato di shock dopo aver visto il loro migliore amico trasformarsi in una sorta di Angelo davanti a loro, fu permesso di entrare nello studio del Tutore, dove Natasha, la nuova Signora del Convento secondo le disposizioni di Helemia, e gli altri Tutori che erano lì per gli innumerevoli consigli, stavano per decidere la sorte di Jamie.

Il ragazzo stava davanti a quella bizzarra accozzaglia di Armati, con tutti gli occhi fissi addosso ed Antony si trovò a pensare a Marie, a quanto sarebbe stata orgogliosa di lui in quel momento, mentre affrontava quegli sguardi ostili a tesa alta, con un'espressione quasi di sfida. Alla fine Natasha sbattè le tremule ali color del mare, che produssero un tintinnio come di campane ad aria. Portava un lungo abito di una stoffa morbida, raccolta in ampie pieghe attorno alle caviglie sottili, candido come la neve sul cornicione della stanza. I capelli, che il Tutore intuiva cambiare colore in basa all'umore della donna, erano di una tonalità zaffiro chiaro. Una sottile frusta argentea le fasciava la vita; era la prima Fata a portare un'arma dentro la Casa ed effettivamente era la prima, dopo Cecily, ad affrontare quei Tutori arroganti.

-Allora.- disse con una voca molto pragmatica, diversa da quella suadente di Helemia nello stesso modo in cui il sibilo di un serpente è differente dal mormorio di un ruscello.-Finalmente hai compreso cosa sei?

-Tu e le tue simili lo sapevate vero?- intervenne un Tutore grasso e gottoso che aveva una mazza chiodata in mano.- Che questo ragazzino era un Contaminato.

La Fata gli scoccò uno sguardo di profondo disgusto.- Come molti altri segreti che noi Fate custodiamo, non era nostro compito dire a questo giovane Armato la verità, e di certo non ne abbiamo mai avuto la possibilità, visto che voi Armati avete sempre odiato il mio popolo ferocemente. Non che sapessi cosa credeva di essere.- sospirò.- Immaginavano,come anche Helemia, che lui sapesse di essere figlio di un Angelo e provasse risentimento nei suoi confronti. Non credevo pensasse di essere il figlio di un Demone. Una persona così nobile non...

-Nobile!- disse sprezzante Elias. Era seduto sulla poltrona che in teoria avrebbe dovuto occupare Antony, che però era troppo agitato per stare fermo.- Nobile mi pare una parola esagerata. Ha infranto le nostri legge sacre per andare ad Edom.

Antony fece un movimento repentino, mettendo la mano sulla spalla di Jamie.

-L'ho fatto per salvare tutti voi.- sputò il ragazzo.- Mentre voi ve ne stavate nascosti come topi, decidevate dove fuggire, cercavate di non soccombere alla vostra stupidità, noi abbiamo agito. È solo grazie a Beth che questa guerra è finita, che le Fate sono nostre alleate ed Epoh è morto.

-Ha fermato una guerra che lei stessa ha causato!- puntualizzò una donna curva e scura.- Dovrebbe essere punita per averci portato tanta distruzione!

Molti mormorano il loro assenso. Natasha si alzò in piedi dispiegando le ali, con viso severo e affilato.

-Osate toccare quella Guardiana con un solo dito,- disse con voce terribile.- E giuro sulle Ali della Dea Madre che l'Ordine sarà spazzato via così in fretta che non avrete neppure il tempo di estrarre le vostre ridicole armi!

Calò il silenzio. -Non siamo qui per parlare di Beth.- disse Antony seccamente.- Né di ciò che io ed i mie Armati abbiamo fatto. Tutto va dimenticato, se volete proprio non avere debiti verso di noi e verso le Fate. Siamo qui per decidere cosa deve fare Jamie. Quale è la prassi quando uno dei tuoi Armati ha le ali?

Elias scoppiò a ridere.- Quel ragazzino ha le ali? Sarebbe figlio di un Angelo? E che prove abbiamo? A parte naturalmente la testimonianza di altri due ragazzine e di una Fata.

Natasha si rabbuiò.- La vostra anima Elias mi disgusta. Non ho mai visto nulla di così sporco ta gli Armati o tra gli Umani.

Jamie alzò l'angolo della bocca.- Va bene.- ribattè tranquillo.- Voglio sapere, nel caso fosse vero ciò che noi affermiamo, quale sarebbe il mio destino.

Antony lo guardò, pieno di un orgoglio paterno. I Tutori borbottarono sotto voce per un poco.

-Di solito non c'è una prassi per questi casi.- spiegò un uomo dalla pelle color caramello, in tono gentile.- Perché non si aveva traccia di Angeli caduti. La legge prevede solo cosa fare con i figli dei demoni e...non c'è possibilità che essi arrivino a questo punto.- esitò imbarazzato.- Jamie è uno degli Armati migliori che io conosca. Il migliore azzarderei. Non intendo espellerlo dall'Ordine solo per due ali. Sono un'arma, tutto sommato. E soprattutto, è merito suo e di quella Guardiana se noi tutti ora siamo qui a parlare.

Molti annuirono. Elias invece scosse la testa. -E dove dovrebbe stare?- chiese in tono polemico.- Sarebbe una risorsa preziosa, no?

Antony piantò la punta della lama della sua Katana a terra, nel pavimento di pietra. Tutti sussultarono, tranne Jamie e Natasha. -Non voglio sentire un'altra parola da tutti voi!- disse cupo.- Ora ascolteremo cosa vuole Jamie e sarà una sua scelta.

L'Armato gli rivolse un sorriso, poi guardò gli altri, con espressione impassibile.-Sono nato in Francia.- iniziò guardando il Tutore di Parigi.- Ma ho vissuto tutta la mia vita qui, in questa Casa. Il mio cuore appartiene a una persona che vive qui. Io voglio solo stare con lei, perché le nostre anime sono destinate l'una all'altra. Io non muoverò un passo, appartengo a questo posto, la mia anima appartiene a questo luogo, il mio cuore è in questa Casa. Io sono un Armato e sono il padrone del mio destino. E voglio restare qui.

ANGOLO DELL'AUTORE.

Elias permetterà a Jamie di restare? Come reagirà Beth alle sue ali? Vi piace Natasha come nuova signora delle Fate? Preferivate Helemia?

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora