Capitolo 27- Una dolce tortura (parte 1)

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-Beth- sussurrò Jamie chinandosi e sollevando il corpo della ragazza tra le braccia, come aveva già fatto in passato. Era ancora più leggera e delicata e quando le posò le dita sul collo, sulla vena che pulsava lenta ma costante il sollievo lo travolse. Accarezzò con un dito quello che restava della cicatrice quasi guarita lasciata dalla lama di Justin e lei gemette, stringendosi contro di lui. Tremava. -Beth-sussurrò ancora. Doveva essere solo svenuta, immaginò l'Armato. Ma non poteva lasciarla lì, in corridoio. Senza pensare si diresse in camera sua e la depose sul letto, accarezzandole i capelli. Erano soffici come seta e quando se li stirò fra le dita potè vedere le sfumature nere e rosse che li coloravano. Beth non era come le Armate con cui era stato in passato, non ci si avvicinava neppure. Lei non cercava di sedurlo o di impressionarlo. Pareva piuttosto desiderare di essere amata. Amata. E si era innamorata proprio di lui. Di un mostro. Benedette gli diceva, un tempo, che la sua vita sarebbe stata costellata di odio e tradimento per la sua natura. Che lasciare avvicinare qualcuno sarebbe significato tradirlo di certo. Che nella migliore delle ipotesi, la sua vera natura si sarebbe rivelata solo dopo anni. E Jamie sapeva bene che in quel caso Alex avrebbe tenuto fede al loro patto, lo avrebbe...

Il ragazzo chiuse gli occhi. Non ebbe la forza di allontanarsi dal letto e rimase semplicemente lì, immobile, chino sulla Guardiana svenuta. La sua maledizione che colpiva ancora, che colpiva proprio lei.

-Jem- sussurrò una voce flebile. Jamie spalancò gli occhi. Beth non lo aveva mai chiamato così e quel nome sulle sue labbra era diverso, quasi arcano. Si chinò sul suo corpo fragile, fissandola. La ragazza era sotto di lui, le palpebre socchiuse.-Jem.- ansimò.

-Beth sono qui-disse lui e strinse le mani della Guardiana tra le proprie. Le dita di lei sembravano di cristallo sotto la sua presa ed ebbe paura di poterle rompere anche solo tenendole così. Lei pareva troppo fragile per essere sfiorata.

-Jem-ripetè lei e l'Armato capì che stava sognando. Che lo stava sognando.-Jem.

-Beth ti amo.-lo disse senza pensarci. Si chiese se avrebbe mai avuto la possibilità di dirglielo da sveglia. Probabilmente no, perchè ammetterlo avrebbe significato metterla anche più in pericolo.

-Jem-ripetè lei agitandosi e annaspando. Strinse il polso del ragazzo,muovendosi.-Jem...

-Beth ti amo. Voglio solo che tu la sappia.Io ti amo e voglio solo proteggerti. Noi non potremo stare insieme, mai, ma io... io sono solo tuo, ti appartengo. Il mio cuore è tuo.

-Jem...

-Ti prego non odiarmi-sussurrò lui. Lasciò le mani della ragazza e le accarezzò lo zigomo.-Faccio quello che faccio per difenderti, lo giuro.

Perché stava dicendo tutte quelle cose? Forse una parte di sé sapeva che comunque Beth non avrebbe mai ricordato nulla di quella conversazione a senso unico. Stava delirando da svenuta. Ma lui, invece, lui avrebbe potuto ricordare di averle detto la verità. Era una dolce tortura.

-Jamie...-il tono di lei era cambiato. L'Armato allontanò la mano dal suo viso giusto in tempo. Beth aprì gli occhi e scosse lentamente la testa confusa.-Dove siamo?

-In camera mia-disse lui piattamente e si ritrasse in fretta, mettendo la maggior distanza possibile tra lui e la ragazza sveglia. Non poteva più permettersi di mostrare dolcezza con lei, mai più.

-Ah. Devo essere svenuta-fu il commento di lei. Lo guardava da sotto le ciglia, imbarazzata.-Scusa.

-Niente. Comunque ti cercavo...dovevo darti questo.-disse Jamie e si tese sopra di lei, oltre il comodino. Lasciò cadere un oggetto nella mano tesa della ragazza. Lei sedette con uno sforzo e lui la aiutò a restare dritta mettendole una mano sulla vita, con un brivido.

Il suo Vincolo brillava sul palmo di Beth, argento contro bianco. Lei lo fissò senza parole, il sottile cerchio di metallo, il delicato intarsio che lo formava, il modo in cui era intreciato delicatamente, come se piccoli fili si fossero uniti in una danza. E il piccolo zaffiro bianco che brillava al centro. Era molto più elegante e raffinato di quello di Justin.

-Cosa?-chiese lei sgomenta.-Ma...

-Non sei vincolata in questo momento-si limitò a dire Jamie alzandosi e distogliendo lo sguardo.-Preferisco essere sicuro quando si tratta di te.

Beth si mise in piedi lentamente, ancora instabile sulle gambe. L'Armato le si avvicinò per sostenerla e la sua mano scivolò alla vita di lei. La ragazza alzò una mano e la posò sul suo petto, sfiorando con le dita pallide il suo medaglione. Si appoggiò a lui come se si sentisse troppo debole, e Jamie la guardò, il respiro spezzato. La sollevò senza rendersene conto, le mani sotto le sue cosce e la spinse contro il muro, baciandola. Non sapeva perché, ma lo voleva con tutta l'anima. Lei sussultò, ma non lo allontanò, anzi; gli avvolse le gambe attorno alla vita e si strinse a lui, che si rese conto con sgomento di non essere il padrone della situazione. Era il suo corpo che reagiva alla presenza di Beth, al suo profumo, ai suoi occhi. Le mani di Jamie scivolarono sotto il maglione della ragazza, sulla pelle calda, soffice...

Che stava facendo? Si staccò da lei bruscamente, ma continuò a sostenerla mentre lei si accasciava contro il muro, rossa in viso, le labbra lucide.

-Scusami-ansimò. Evitò accuratamente di guardarla.

-Jamie...Non....

Lui tese la mano.-Dammi il Vincolo così posso mettertelo.

La ragazza esitò, le dita che attorcigliavano la collana.-Jem. Non...Io...

Poi però fece cadere il Vincolo nella mano del ragazzo. Le sue dita sostarono le ciocche disordinate dal collo di lei e poi fecero scivolare la collana al suo posto. Gli tremavano le mani mentre la sfiorava.

-Grazie-disse Beth lentamente, restando voltata di spalle.

Jamie si voltò -No-sussurrò.- Grazie a te.



ANGOLO DELL'AUTORE:

Allora pinguini...cosa succede a Jamie? Non dirà mai quale è il suo segreto? Cosa accadrà a Beth? Apro ufficialmente le scommesse: quale dei personaggi non sopravvivrà?


EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora