Capitolo 8- So cosa provi

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-Ehi Jem, cerca di non uccidermi.

Il ragazzo si fermò ansimante. Lilo lo guardava dal pavimento, la lancia a qualche metro di distanza, con la punta dell'arma da allenamento di Jamie puntata alla gola. Lui scosse il capo per schiarirsi le idee e scacciare l'immagine di Justin chino su Beth, intento a farle qualcosa di orribile.

-Scusa.- disse scostando la lancia e tendendo una mano al ragazzo. Lui la afferrò e si rialzò, spazzolandosi i pantaloni.

-Accidenti, sei parecchio teso- commentò raccogliendo l'arma pensieroso.

L'Armato lanciò la lunga lancia di legno verso uno dei bersagli e lo colpì in pieno, conficcando la punta fino al muro. Fissò l'asta che vibrava per la forza dell'impatto, i nervi come corde di violino.

-Accidenti se sono teso- disse tra i denti. Si passò una mano tra i capelli.- Sapevo che Justin era vivo. Ma l'ultima volta che mi avevano parlato di lui...Non credevo avrebbe avuto la faccia tosta di introdursi nella Casa. – guardò il Vincolo che gli pendeva al collo insieme al medaglione, l'unico legame concreto con Beth spezzato. Lo aveva raccolto, anzichè darlo a Matthew, perchè il suo Vincolo apparteneva ad una sola persona in tutto il mondo, in tutti i mondi, per sempre.- Credevo che fosse al sicuro.

-Siamo stati tutti dei veri idioti a dimenticarci del medaglione. È o non è una chiave?-sospirò Lilo. Si massaggio il braccio, accarezzando uno dei suoi tanti tatuaggi, con dolcezza, nostalgia quasi.- A volte vorrei solo essere nato Umano senza tutta questa merda attorno. A volte vorrei essere ancora...ancora nella mia vecchia Casa.- i suoi occhi si velarono.- Senza pensieri.

-Da dove vieni?- chiese alla fine l'Armato, rendendosi conto che in tutti quegli anni non si era mai chiesto da dove arrivasse quel ragazzo coperto da simboli tribali, intrecci di linee scure e profonde.

-Da nessun posto.- rispose Lili seccamente.- Nessun posto degno di essere menzionato.

-Ti vergogni delle tue origini?- chiese ironico Jamie, alzando un sopracciglio. Lilo lo guardo con i suoi occhi misteriosi.- E tu sai bene cosa significa, non è forse vero?- gli si avvicinò.- I nostri passati non contano nulla, non qui. Quello che siamo stati...non ha alcuna importanza. Importa cosa siamo ora.

-Il passato non può essere cancellato.- Jamie fissò Lilo freddamente.- Ci rende quello che siamo.

Si fissarono per diversi minuti, poi Lilo si mosse, avviandosi verso la porta lentamente.

Jamie rimase in silenzio. Poi aggrottò le ciglia. Cecily si ostinava a dire che la Maledizione di Beth le era familiare, ma non riusciva a ricordare quale fosse. Era inutile controllare milioni di simboli, se non riusciva a visualizzare perfettamente quello del marchio. Alzò lo sguardo e fissò le spalle tatuate di Lilo, d'un tratto attento.

-Lilo.- il giovane si voltò.- Tu sai disegnare vero? Insomma, quelli te li sei fatto da solo.- indicò i segni tribali. Il ragazzo sollevò un sopracciglio.

-Sì. Disegnare è un arte che apprendiamo nel luogo da dove vengo.- osservò Jamie impassibile.

-Hai visto il Marchio di Beth?- chiese lui sempre più agitato.

Lilo esitò.- Non pensare che si sia spogliata davanti a me. Ma sì, l'ho visto mentre ci allenavamo. Non avevo mai visto nulla di simile.

-E lo ricordi?- lui strizzò gli occhi.- So che hai una memoria fotografica o qualcosa del genere. Alex ne parla sempre.

L'altro aggrottò le ciglia.- Sembrava...come oscuro. Era nero, un colore strano e aveva una forma complessa.

-Lo sapresti disegnare?- lo interruppe Jamie mentre quell'idea appena abbozzata diventava sempre più chiara nella sua mente. Era esausto dopo quelle notti insonni, passate in quella che era stata la stanza di Beth. Suonava quella ninna-nanna, quella che lei aveva ascoltato rapita mesi prima e pregava con tutta la sua anima che lei si materializzasse sulla poltrona, davanti a lui. Ma lei non c'era e così andava nella sua stanza, che conservava ancora il suo leggero profumo di zucchero e vaniglia e fissava per ore il soffitto, immaginandola ad Edom, sola, stremata. Il sonno in cui cadeva era denso di visioni terribili di Beth torturata nei peggiori dei modi e si svegliava senza fiato, scoprendo che nel dormiveglia aveva urlato il suo nome fino ad avere la gola riarsa. Ora che lei era perduta, la voleva solo stringere, amare.

-Immagino di sì. Che hai in mente?- domandò incuriosito Lilo. Aveva dimenticato la loro conversazione di poco prima, aveva scordato che Jamie aveva voluto sapere qualcosa di lui. Sembrava preoccupato, attento; come se sapesse cosa provava l'Armato biondo davanti a lui, come se anche lui avesse perso qualcuno a cui teneva moltissimo. Si accarezzava il braccio, seguendo il contorno di un nome, un nome che aveva inciso nella carne.- Jamie, so cosa stai provando.

-Davvero?- l'Armato alzò il capo, un sorriso amaro sul viso.- Ne sei certo?

-Sì. Ho dovuto abbandonare la persona che amavo per venire qui, in questa Casa e anche ora, vivo un amore maledetto. Maledetto dall'Ordine. Perché la mia natura è sbagliata.- Jamie ebbe un brivido.- Tu sai cosa vuol dire.

-Sì- sussurrò.- Lo so.

Rimasero in silenzio per un po', ognuno perso nei propri pensieri.

-Dimmi il tuo piano.- continuò Lilo dolcemente, sorridendo.- Farò quello che vuoi per salvare Beth. So cosa significa perdere l'amore per sempre, Jem, non si è più gli stessi.




Che fallimento. Antony inclinò la bottiglia di rum. Che fallimento. Beth era sparita e Matthew era stato ferito. Le due persone che Marie gli aveva espressamente chiesto di proteggere. Che fallimento. Svuotò il bicchiere con un movimento secco del polso. La sua vita era un totale fallimento. Tanto valeva morire.




ANGOLO DELL'AUTORE:

Pinguini non ci posso credere...quasi cinquecento letture, 109 in fantasia....questo 11 febbraio è meraviglioso. Siete dei pinguini fantastici.

Quale sarà l'idea di Jamie? Lilo lo aiuterà davvero? Cosa ne pensate di lui, secondo voi perché è maledetto? Antony si rialzerà o cadrà nell'abisso?


EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora