Capitolo 20.- Ali per volare

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Cecily strinse le mani in grembo, pregando che funzionasse, che Jamie capisse la verità, che smettesse di negare quello che era. Altrimenti, avrebbe deluso Yerathel, che aveva salvato tutti loro. Avrebbe deluso Helemia. Avrebbe rovinato la vita di Beth e del ragazzo.

-Pensa al momento in cui ti sei sentito più leggero.-disse la donna tremando. L'anima di Jamie assunse infinite sfumature azzurro e perla e formò immagini confuse di due figure che scivolavano insieme.- Ora pensa al momento in cui sei stato più felice.- l'anima tremò e assunse la forma di una ragazza e di un ragazzo abbracciati.- Sei leggero come un piuma. Sei talmente leggero che potersi volare...pensa al volo degli uccelli.

Deglutì. Vide l'anima accecante del ragazzo vibrare e poi cambiare forma. Jamie lanciò un grido e si piegò in avanti, cadendo in ginocchio, le mani sul pavimento. Sulla sua schiena la luce pareve dilatarsi, un alone di oro bianco formò le due ali che lei aveva visto quel giorno, il giorno della Battaglia, poi lui si inarcò indietro, con un gemito di dolore. La porta si spalancò di colpo e comparvero Alexia ed Alex, pallidi e tirati, le armi sollevate, pronti a combattere. Fecero un passo indietro per la sorpresa, coprendosi gli occhi: l'Armato era avvolto da una luce violenta, così violenta che anche Cecily coprì il viso con la mano. Poi quella luminosità insostenibile diminuì lentamente; la Fata aprì le palpebre con cautela a portò le mani alla bocca, le labbra che tremavano.

Inginocchiato a terra, c'era Jamie. Dalla sua schiena nuda spuntavano due ali candide, bianche e crema di circa cinque merti l'una. Il ragazzo ansimava, il capo chino, i capelli scompigliati, bocconi sul pavimento. Quando mosse leggermente le ali, producendo un vento violento nella stanza, un morbido fruscio fece aprire gli occhi anche ai due fratelli, che sussultarono, fissando quelle ali. Erano la cosa più bella che Cecily avesse mai visto. Sembravano fatte di seta e velluto, con piume chiare e luminose, ma fitte. Erano belle da mozzare il fiato, mille volte migliori delle sue, forti, possenti. Ali per Volare, per essere liberi. Dopo una vita di dolore.

-Mondo banana.- disse Alex sedendosi sulla sedia di legno con il viso stravolto, la mano sul cuore.- Sto avendo le allucinazioni, Alexia...

Ma la sorella era sconvolta.- Oddio. Oddio. Oddio. Ha le ali. Jamie ha le ali. Ha le ali!

Il ragazzo si alzò ansante, cautamente, fissando quelle maestose appendici luminosi che lo avvolgevano, senza osare respirare, gli occhi bianchi dilatati. Cecily si tese verso di lui con un sorriso, e aprì la bocca.- Allora, chi aveva ragione, angioletto?

Jamie fece per dire qualcosa, quando il suo viso si incupì. Poi si voltò di scatto verso la finestra, con il dolore stampato in viso.- Beth.

E si tuffò contro il vetro, dispiegando le ali.

Non fu esattamente la migliore esperienza della sua vita. I vetri non lo ferirono, sparsi dalle possenti piume, ma non sapeva volare. Piombò a terra goffamente, per la prima volta nella sua vita e sentì le ali ritrarsi sotto pelle mentre cadeva, evidentemente fuori dal suo controllo. Arrivò davanti alla Guardiana correndo con un sorriso strano, gli occhi luminosi, il mondo che sembrava avere mille sfumature, senza sentire freddo nonostante fosse a torso nudo. Beth lo stava guardando con gli occhi sgranati, un piede già sulla carrozza. La Madre della Pace gli rivolse uno sguardo scontento, arrabbiato quasi.

-Jamie ti sei appena gettato da una finestra!- esclamò Beth come se temesse per la sua salute mentale.- Mi pare una mossa azzardata anche per te. Non puoi volare.

-Non ancora.- puntualizzò Jamie scrollando le spalle. Poi abbassò lo sguardo.- Dove stai andando?

Lei chinò il viso.- Lo sai.

Jamie fece un altro passo e l'afferrò per il polso, sollevandole il mento con un dito.- Non posso lasciarti andare. Non con lei. Non lontana da me.

La donna sbuffò.- Elisabeth. Non abbiamo tutto il giorno. Saluta il tuo amichetto e andiamo, su. Il viaggio non è breve quanto può apparire.

Ma il ragazzo non intedeva lasciare Beth, non ora che era certo di poterla amare nel modo che lei meritava. Il suo cuore era gonfio di gioia per la prima volta da una vita intera.

-Jamie...- disse lei cercando di svicolare dal suo braccio, ma lui la strinse. -No, Beth.- ribatté facendo un passo avanti.- Voglio parlarti. Ora. Io non voglio lasciarti andare, non posso. Come posso affrontare questa vita se tu non sei qui a dirmi dove sbaglio? Per chi suonerò? Chi mi salverà dai Demoni evocando un Angelo? Chi colorerà il mondo per me?

Lei scosse il capo.- Yerathel ci ha salvati solo perché sentiva il suo sangue tra noi, anche se non capisco come.- poi alzò gli occhi.- Mi mancherai. Bhe, mi mancherai fino a che non smetterò di provare sentimenti. E magari anche quando avrò dimenticato cosa significa amarti. Ma non cambia nulla.

-Cambia tutto.- ribatté.- Non puoi lasciarmi. Non mi importa di quanti demoni possano cercarti, io li ucciderò tutti ad uno ad uno se servirà. Non mi importa nulla di quanti pericoli dovrò affrontare per stare con te. Se potrò guardarti ancora e tu guarderai me, a me andrà bene. Io...- si interruppe bruscamente. Poi prese un profondo respiro.- Sono successe delle cose importanti Beth. Ho capito delle cose importanti. Ho... io sono cambiato.

-In soli due giorni?- chiese la ragazza dolcemente, ma esitava.

-In due minuti.- disse Jamie. Il portone si aprì di colpo e lui sentì passi affrettati e voci agitate correre vero di lui.- Ascoltami. Resta per favore. Giuro che ti spiegherò tutto. Capirai, Sarai felice. Ma tu resta.-Le prese il mento fra le dita e si chinò, sfiorandole le labbra con dolcezza, delicatamente. Lei sussultò e sbatte le ciglia.- Ti prego Beth.

Lei rimase immobile, in bilico tra quei due mondi, tra il mondo a cui apparteneva e quello che aveva scelto. La Guardiana ritirò lentamente la mano, lasciando quella di Annette e scese dalla carrozza. Finì fra le braccia del ragazzo, che la sorressero e la posarono a terra accanto a sé, tenendola stretta. Poi alzò lo sguardo sulla Madre della Pace.

-Non hai idea di quanto tu sia egoista.- disse piattamente la donna.- Armato.

Lui spinse dolcemente Beth indietro, verso Antony e gli altri Tutori che si erano affollati attorno a loro, allibiti, mormorando.

-Tu sei egoista.- ribatté con violenza.- Tu e la tua dannata setta. Vattene da qui, Beth non appartiene a nessuno. E soprattutto non a te.

La donna ebbe un fremito e chiuse con un colpo secco la porta della carrozza, che si mise in moto senza rumore dopo pochi secondi. Jamie sentì la mano di Antony sulla spalla. -Devi spiegarmi qualcosa? Oppure ti sei gettato dalla finestra perchè non avevi altro da fare?




ANGOLO DELL'AUTORE.

Jamie è il figlio di un Angelo. Cosa comporta questo? Cosa intende fare? Cosa intendono fare i Tutori? Avremo un lieto fine in questa storia? Cosa pensate di questo dono? A voi delle ali piacerebbero? A me parecchio u.u

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora