Capitolo 13.-Il mio ultimo ricordo

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-Credo che sia un piano assurdamente folle.- disse Cecily rimboccandosi le maniche.- E per questo funzionerà. Userò i miei poteri e....la Casa reggerà a qualunque cosa. Almeno secondo i tuoi libri.

-Le Fate che trasmettono il loro potere ad una struttura la rendono potente, molto meno fragile.- disse Jamie di colpo guardando la Fata.- Sei la ragazza più coraggiosa che abbia mai conosciuto.- poi lanciò un'occhiata a Beth.- La seconda più coraggiosa.

Cecily posò le mani al centro della stanza, borbottando. Non era certa che avrebbe funzionato. Era la seconda volta che usava i suoi poteri per una cosa così complicata nell'arco di poche ore e il sudore le imperlò la fronte dopo pochi secondi. Chiuse gli occhi e prese un unico respiro, rilassandosi. Lasiò che il potere fluisse in lei dolcemente, come l'acqua che sgorga dalla roccia, attraverso le dita, giù nel pavimento e alla struttura della Casa. Pregò che funzionasse, che bastasse veramente il suo scarso potere, una briciola se paragonato a quello ormai perduto di Helemia, un inezia in confronto a quello di mille Demoni, per tenere in piedi la Casa durante il rituale. Le sue ali tremarono. Le sentì ritrarsi dentro il corpo con una serie di scrocchi e si inarcò, concentrandosi sul potere che fluiva veloce. Si fermò da solo, come una fontana prosciugata e lei seppe che non poteva fare altro. Cadde in ginocchio, tra le braccia di Alexia.

Jamie si chinò su Beth e le accarezzò il viso sentendosi sul punto di perderla per sempre. Voleva dirle quelle tre parole, dirle ad alta voce, una sola volta. Ma lei era talmente sfinita. Aveva gli occhi scuri, la pelle tirata sulle ossa, i lividi evidentissimi in quella luce tenue e tremava.

-Stai attenta.- le disse allora. Cecily era appoggiata alla parete, gli occhi semichiusi, accanto a Matthew, che stringeva la bottiglia. Jamie osservò in silenzio Alexia estrarre una frusta e farla schioccare; fece per avvicinarsi, quando sentì delle dita sulle sue, che lo trattenevano dolcemente. Si voltò. Beth stava guardandolo, sorridendo come se fosse felice.- Volevo che il tuo viso fosse il mio ultimo ricordo.- disse in un mormorio e il ragazzo sentì un dolore sordo nel petto. Esitò ancora e sfiorò la fronte della ragazza con un bacio, stringendola tra le braccia. Lei lo fissava ancora, mordendosi le labbra.- Non morirai.

-Non te lo posso promettere.- mormorò Beth sfinita.

- Ma io sì.-Poi si voltò e fiancheggiò Alexia, davanti alla porta, in attesa di Epoh, deciso a non permettere a nessuno di fare del male alla sua Beth.

La Guardiana lo aveva già fatto, aveva aperto mille volte le porti dei mondi, ma aveva sempre evocato creature che la ripugnavano mentre ora stava per chiedere ad un Angelo, un essere sacro di aiutarla. Giocare con il fuoco era pericoloso e lei stava per fare qualcosa di folle. Si inginocchiò in un angolo, cercando di restare in ombra. Epoh non doveva vedere il simbolo fino all'ultimo minuto. Prese il coltello e la punta parve vibrare quando la usò per scheggiare il legno. Scivolò rapido, come fosse burro. Quell'idea era malsana. Prese un profondo respiro, esitando. Non sapeva che Angelo evocare. Lasciò che fosse il suo potere a guidarla, la voglia di sopravvivere, la rabbia a richiamare l'Angelo giusto. Incise il simbolo che sapeva corrispondere a quel nome, un nome che non aveva mai sentito prima, una linea sinuosa, che formava una sorta di ansa e poi un picco. Terminò il disegno ma non lo evocò, non ancora, sperando che avrebbe avuto forza sufficiente per farlo, per evocare una creatura del Cielo. Pensò di chiedere perdono per quello che stava facendo, ma a chi, se non sapeva neppure lei chi stava chiamando? Poi lo sentì. Sentì quel formicolio che la avvertiva dell'arrivo di Epoh, sentì il marchio bruciare come fuoco e la sua schiena irrigidirsi, il corpo tendersi per la presenza del suo Padrone.

-Beth.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Lo scontro finale è ormai vicinissimo. Siete pronti? Pronti a scoprire la verità, chi vincerà? Pronti pinguini?

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora