-Jamie-disse Cecily assonnata, aprendo la porta avvolta nella sottile vestaglia damascata che Alexia le aveva regalato.-Ancora qui? Deve essere la sesta volta in dieci giorni.
-Scusa Cecy. Ma è piuttosto urgente.
La donna si stropicciò gli occhi affaticati. L'Infermeria era buia e fredda, nonostante avesse acceso il caminetto, perché lei era abituata all'afa dell'Erboristeria e della Serra. Stava potando una Pinata, una sorta di cactus particolarmente spinoso, quando aveva sentito i colpi alla porta. Non era sorpresa che fosse Jamie: in quei giorni l'Armato aveva bisogno delle sue cure ad ogni ora, per ferite strane e assolutamente non di origine demoniaca. Cecily di solito chiedeva cosa fosse successo senza neanche aspettarsi una risposta, soprattutto non da Jamie. Ma quella sera dovette esigere che le spiegasse. Aveva un lungo taglio sul braccio, da cui stillava sangue e lividi sul viso, lividi che solo uno scontro fisico poteva aver causato. Inoltre indossava una camicia strappata e emanava un odore strano, fuori posto...Come di alcol. Solo che proveniva più dagli abiti che da lui stesso. La Guaritrice lo fece sedere su un letto e prese le garze, ma poi si mise in piedi a guardarlo, incrociando le braccia, arcigna.
-Non mi curerai?-chiese l'Armato fissandola coi suoi occhi chiari e fermi. No, pensò la ragazza, non aveva bevuto.
-Non lo so.-disse lentamente.-Io vorrei capire come fai a farti male. Perché sei pieno di sangue e...
-Di solito lotto contro Demoni piuttosto violenti, Cecily.- disse lui ironico, socchiudendo gli occhi.
-Jamie-disse seccamente lei.-Non sono in vena di scherzi. Voglio solo sapere la verità. Come ti procuri quelle ferite palesemente inflitte con armi umane? Dimmelo e ti curerò.
Il ragazzo stette in silenzio per un po', continuando a sanguinare, mentre la camicia e il resto degli abiti si inzuppava di quella densa sostanza rossa. Cecily aveva il terribile sospetto che sarebbe morto dissanguato pittosto di dire cosa gli stava succedendo e si mosse per fasciarlo proprio mentre lui apriva le labbra per parlare.-Sono andato a cercare Justin.
La Fata si bloccò a metà strada, lasciando cadere le bende, gli occhi di smeraldo sgranati.- Justin?
-Justin.-confermò Jamie inquieto. Aveva tanti segreti, la Fata lo aveva capito, e non gli piaceva che uno fosse stato scoperto. Si passò la mano sana tra i capelli.-Durante una Missione ho sentito un Demone che parlava di un ragazzo cacciato da Edom. Chi se non lui? Pare che Epoh sia arrabbiato perché Armenia lo ha portato da lui...a mani vuote.. E io ho pensato...che deve essere ancora qui. Sono certo che vuole Beth, cercherà un modo per averla. Stasera credo di averlo visto in un locale Umano, ma è scappato e i presenti...non ero invisbile e ho dovuto cercare di non ferirli. Va sempre così ultimamente; gli umani mi attaccano perché mi credono un ricco ragazzino viziato.
Cecily lo fissò e si lasciò cadere sulla poltrona più vicina, pallidissima. Quello che Jamie aveva fatto violava almeno metà delle Leggi sacre agli Armate e lo aveva messo in pericolo. Cosa gli era saltato in testa?.- Stai scherzando. Da quanto lo cerchi?
-Da un paio di...- sospirò sotto il suo sguardo severo.- Okay, da subito dopo l'attacco. L'idea che potesse essere ancora qui, mi ha spaventato. Potrebbe cercare di prendere Beth.- strinse i pugni.- Non riesco neppure a guardarla senza che i miei occhi corrano a quella cicatrice. Lo odio, Cecily, come non ho mai odiato nessuno prima.
La Guaritrice fissò gli occhi tempestosi dell'Armato. Luce ed ombra che vivevano insiemi dietro le sue iridi, dentro di lui.-Da solo?
-Alex lo sa, mi ha scoperto dopo circa dieci minuti, ma non gli ho mai permesso di venire con me.- alzò la testa la mascella rigida.- Questo è un mio segreto. Il mio compito. Il mio e basta.
Milioni di domande si affacciarono nella mente della donna. Perché? Che cosa gli faceva credere che fosse compito suo? C'erano milioni di altri Armati, molto più esperti di lui. C'erano decine di altri modi per essere utile senza cercare di fari uccidere nel mentre. Ma l'unica cosa che disse alla fine fu la risposta a tutte le domande inespresse che non voleva porre, che non poteva porre.-La ami davvero.
Il ragazzo non si mosse, ma qualcosa nel fondo dei suoi occhi si illuminò. Sapeva che stava parlando di Beth, lo aveva capito perché Cecily aveva detto la verità. Lei, nonostante non mostrasse le Ali e non potesse vedere la sua anima, sapeva leggere nel suo cuore, meglio di molti altri. E Beth, la piccola e fragile Beth, era l'unica debolezza di quelle mura invalicabili di ghiaccio che proteggevano Jamie. Una falla che stava facendo crollare tutto.
-Non serve che mi rispondi.-disse lentamente la Guaritrice giocherellando pigramente col suo vincolo. L'anello di Alexia era sottile, con una pietra a forma di girasole dorata al centro.-Lo so cosa vuol dire. Amare e amare come gli Angeli amano, in un modo assoluto. So che gli occhi di Beth ti scavano dentro, che tu la ami. Vedo come la guardi, come la cerchi, come tremi se lei non c'è. Ho visto altri come te Jamie, li ho visti tra i dannati di Edom . Il loro amore non corrisposto li ha fatti precipitare per sempre tra le braccia di Lucifero e di suoi Demoni. L'amore può dannarti per sempre, oppure innalzarti a nuova vita.- lo guardò seria.- E tu sei completamente innamorato, per la prima volta.
Jamie distolse lo sguardo, senza nessuna espressione.-Se le succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo.
- Stai male perché vuoi poterla amare, ma qualcosa te lo impedisce.- Cecily sopsirò.- E quindi la proteggi. Molto nobile Jamie.
-Non sono nobile-ribattè lui piattamente.-Sono egoista, sono crudele. Se fossi nobile, non l'avrei baciata. Non l'avrei fatta avvicinare per poi sbatterle la porta in faccia. Non mi sarei innamorato di lei se fossi nobile o buono. Io la posso amare solo nel modo sbagliato. Il mio amore è dannazione, è peccato. Io sono il male.
Cecily lo guardò a lungo. Da sempre sapeva che qualcosa in quel ragazzo era diverso, che c'era un segreto dietro a quegli occhi di ghiaccio traballente. Sapeva leggere gli Armati come libri aperti, ma Jamie no. Jamie era come un libro non tradotto scritto in una lingua sconosciuta al mondo. A volte, addirittura, era solo un libro non scritto. Solo raramente poteva scorgere qualcosa, qualcosa di nebuloso.
La Guaritrice decise di non indagare oltre. Si alzò e medicò il braccio del ragazzo frettolosamente.
-Ecco.-disse secca.-Io non dirò niente a nessuno di questa storia. Ma tu ascoltami. Ho una cosa da dirti.
L'Armato la fissò senza espressione.
-Beth ti ama-disse Cecily con esitazione, chiedendosi se fosse giusto intromettersi.-Ti ama allo stesso modo in cui tu ami lei. Forse tu sei troppo occupato per vederlo, ma io...
-Non può amarmi. Io non sono fatto per essere amato.
-Eppure lei ti ama. Potreste essere felici insieme.- sussurrò piano Cecily.
-Il fatto che mi ricambi, che mi ami-disse Jamie alzandosi con aria distrutta, come se fosse sul punto di crollare sotto un peso opprimente.-Non fa che peggiorare il tutto, Cecily. Non ne sono degno. Non lo sarà mai.
ANGOLO DELL'AUTORE:
Scusate il leggero ritardo pinguini ma è il mio compleanno e ho avuto da fare...Buona lettura!
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EPOH- Tu sei mia
FantasíaUna vita senza amore. Sembra questo il destino di Jamie, l'Armato più abile dell'Ordine. Almeno fino a che Beth non piomba nella sua vita con la forza di un uragano, decisa a combattere contro l'oscurità che incombe, decisa ad essere libera per la...