Capitolo 28.- Figlio di un Demone

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Contaminato. Contaminato. La parola risuonò nella mente di Beth a lungo, come l'eco di qualcosa di passato che ritorna a bussare dopo anni, invadente e maligno, mentre fissava gli occhi stanchi di Jamie. Si rivide nella biblioteca di Epoh, rannicchiata in un angolo, un libro tra le mani, a leggere con le orecchie tese. Rivide l'immagine dell'Angelo con le ali insanguinate che stringeva la mano di una Umana e quella del Demone cornuto che reggeva un'altra donna semisvenuta. Ricordò le parole vergate sulla pergamena. Involontariamente, le si erano impresse in mente a fuoco quel giorno, cosa che accadeva sempre con le notizie più straordinarie che leggeva.

"Contaminati: sono i figli di Angeli e Demoni che nascono da Umane. Generalmente non hanno né attitudini ad esseri Armati né poteri riconducibili alle Guardiane. Non possono vivere tra gli Umani in quanto altamente instabili. Se figli di demoni tendono ad essere violenti, mentre non si hanno notizie certe riguardo a casi di figli di Angeli. Per evitare problemi di solito sono soppressi alla nascita. Unica eccezioni i figli degli Angeli, cui veniva permesso entrare nell'Ordine o restare in vita: ad oggi sono tutti morti e non si hanno notizie di Angeli caduti dopo Liehele (1946)."

-Sei un Contaminato.-disse con voce debole, tornando alla realtà. Jamie continuò a strattonarla, senza muovere un solo muscolo. Il suo viso rimase impassibile mentre annuiva.- Io...Antony lo sa?

-No. L'unica a saperlo è sempre stata Marie. Il Tutore che l'ha preceduta mi ha trovata a Parigi quando avevo solo sei anni ed ha capito cosa ero, che sarei dovuto essere morto. Mia madre mi ha abbondonato in un istituto per esseri inumani come me. Benedette era la direttrice ed ha subito capito che io ero sbagliato; non ero un Armato o un Guardiano. Ma ha deciso di proteggere il segreto di mia madre, perché dopotutto aveva un cuore...diciamo generoso. Mi ha raccontato quello che ero non appena ho iniziato a stringere amicizie. Mi ha detto che dovevo stare lontano dai ragazzini.-si mosse bruscamente verso una strettoia, seguendo i capelli di Natasha.- Mi sono odiato così tanto. Avevo sentito parlare dei Demoni dagli altri bambini. Ed io ero come loro, lo sarei stato presto. Un giorno avrei desiderato ferire ed uccidere. Ho odiato mia madre per non aver rispettato la legge e non avermi semplicemente ucciso appena sono nato. Ed ho odiato a lungo l'Armato che mi ha portato qui. Solo dopo molto tempo ho capito che potevo rendere il mondo un posto migliore...fino a che la mia natura non fosse uscita allo scoperto.

Jamie parlava rapidamente, senza cambiare espressione, come se fosse la cronaca di una partita a scacchi anzichè il suo segreto più profondo.

-Potresti essere figlio di un caduto.-ribattè Beth rifiutandosi di associare anche solo minimamente il ragazzo che la stava proteggendo al Demone che per anni l'aveva tenuta prigioniera.-Potresti...

-Questo è impossibile.-sussurrò Jamie. I suoi occhi si incupirono alla luce rossastra del cielo di Edom, assumendo una tonalità strana.- Gli Angeli hanno smesso di cadere da anni.

-Perché?-chiese Beth.- Non è impossibile. Solo molto difficile. Tu non puoi essere un Demone. Nemmeno per un millesimo.

-Hai sentito la Fata.

-Lei non ha detto che sei figlio di un...-Jamie la strattonò di colpo, con violenza, facendola sbattere contro un muro. Beth rimase senza fiato, sconcertata, a fissare gli occhi chiari dell'Armato che la squadravano con odio. Quegli occhi che non potevano essere altro che un chiaro segno di qualcosa di diverso in Jamie.

-Beth, smettila di fingere che io sia buono. Lo hai capito da tempo che io non sono un Armato come gli altri, non negarlo. Tu mi vedi dentro: guarda Alexia o Alex o Lilo o Nadine, perfino Matthew...Tutti loro sanno esattamente cosa fare, come fare. Io non posso nemmeno stare vicino alle persone che amo. Un giorno, domani, o tra un anno, la parte di me che è demoniaca si risveglierà e io sarò alla sua mercè. Diventerò esattamente come Epoh.-si fermò ansimando. Natasha li fissava da lontano, impaziente.- Hai idea di cosa vuol dire passare la vita a mantenere a distanza tutti? Sai cosa significa chiedere al tuo migliore amico di ucciderti se mai dovessi diventare la cosa che odi di più al mondo? Sai cosa significa odiare i tuoi genitori? Anni fa Marie mi aiutò a scoprire qualcosa su mia madre. Era solo un'Umana. Un'umana che ha deciso di entrare in intimità con un Demone e di non uccidere l'essere che portava in grembo. Io sono un mostro Beth. Io sono maledetto. La mia anima è nera, oscura, lacerata. Quando sei arrivata tu...ho sentito che mi avresti portato guai. Tu eri diversa. Tu mi piacevi davvero. E io non posso stare vicino a qualcuno per cui provo qualcosa. Tutto quello che ho fatto...ti ha solo procurato dolore.

-Non mi interessa nulla di quello che hai fatto!-esplose la Guardiana recuperando l'uso della parola.- Se lo hai fatto per proteggermi, allora vuol dire che non sei malvagio! E a me non interessa, io sono innamorata di te!- avvampò.- Ecco cosa è questa cosa che sento dentro, questo desiderio di proteggerti e di lasciare che tu protegga me. Io ti amo, Jamie. Io ti amo!

Jamie scosse la testa, senza cambiare espressione, ma i suoi muscoli si tesero.-Non capisci. Ti ho permesso di avvicinarti...Non dovevo.

-Una volta ho sognato te.-lo interruppe la ragazza, mentre il ricordo nebuloso del sogno riaffiorava.-Dicevi di amarmi e che facevi quello che facevi per proteggermi.- alzò lo sguardo e fissò Jamie alla luce di Edom, il suo viso oscuro.-Era davvero solo un sogno?

L'Armato la guardò a lungo. Natasha in fondo al vicolo iniziò a fischiare per richiamarli, ma Beth voleva delle risposte. Sarebbero potuti morire di lì a pochi secondi. Voleva sapere tutta la verità. Gli occhi chiari la fissarono e solo per un istante lei vide qualcosa di diverso dal sarcasmo o dalla rabbia nelle loro profondità, qualcosa che le ricordò lo sguardo che vedeva riflesso nello specchio quando si guardava con addosso l'abito da sposa: una paura viscerale, un dolore intenso e quasi fisico. Poi l'attimo passò. -Sì. Era solo un sogno.

-Quindi non mi ami.-disse. Pronunciare quelle parole le risultò difficile, forse perché da quella risposta sarebbe dipeso tutto. Forse perché per lei che aveva compreso cosa era l'amore mentre era immersa nelle tenebre risultava difficile capire. Natasha iniziò a urlare per farli avanzare. Passarono alcuni secondi di silenzio, pesanti e infiniti, si dilatarono per l'eternità, Jamie che la fissava e lei che ricambiava.  Poi lui aprì la bocca per parlare e il cuore di lei si bloccò, in attesa.


ANGOLO DELL'AUTORE.

Jamie è il figlio di un Demone... Voi cosa ne dite? Questa è la verità? Cosa dirà a Beth? Che la ama oppure...che per lei non prova nulla? Può un demone amare?


EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora