Capitolo 7.- Portatelo da me

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Tutti erano immobili, in attesa. Guardarono lo squarcio allargarsi sempre più, il nero farsi più denso, le figure immerse nelle tenebre diventare più grandi...E poi li videro. Centinaia se non migliaia di figure incerte che sbucavano nella notte, sotto le stelle e puntavano dritte verso il cancello aperto, come un invito ad entrare. Reietti dalle armi lucenti, le ali dispiegate, demoni minori che strisciavano, Fate oscure in tenuta da guerra.

Le Fate di Helemia non si mossero, ma tutte insieme, nello stesso istante alzarono le spade e le armi e presero a cantare. Un canto dolce e struggente che fece rabbrividire Antony mentre le guardava dalla cima della scalinata, accanto ad Alex, con l'arco teso e Alexia, le asce strette tra le dita. Un canto antico, le cui parole non gli dicevano nulla, forse perché erano in una lingua troppo arcaica e sconosciuta anche a loro Armati, ma che parlavano di dolore e ribellione, di qualcosa di lontano, sconosciuto all'Ordine. Helemia stava accanto a lui, bellissima come un angelo scolpito nel gesso di una chiesa e cantava con il suo popolo. Il popolo che non solo in quella Casa ma in tutto il resto del mondo stava combattendo una guerra persa contro i Demoni, una guerra che aveva abbracciato per liberarsi. I Demoni erano tanti, un massa informe. Troppi per essere contati, guidati da una figura alta, dalle ampie ali spalancate contro il nero della notte. Epoh.

-Quando Lucifero e i suoi seguaci caddero nell'oblio.- sussurrò Helemia piano, forse traducendo quella litania malinconica o forse parlando di sua iniziativa, Antony non avrebbe saputo dirlo.-Venne loro ordinato di non lasciare quei nuovi regni loro assegnati. Ma i Ribelli non ascoltano l'ordine del Tiranno e solo un potere forte come quello dei suoi Angeli li avrebbe potuti fermare.

-Non molto incoraggiante.- disse Antony teso, il sangue che fremeva nelle vene. Helemia fece un sorriso fuggevole.

-Gli Armati sono la cosa più simile alla salvezza che abbiamo.- disse. Non portava più la spada argentata, ma una molto più massiccia e dall'aria letale. La alzò e attese che il canto si spegnesse. L'aria fredda le fece sventolare i capelli attorno al capo mentre abbassava il braccio seccamente e le Fate partivano alla carica, andando a cozzare contro i Demoni. La donna si fermò un solo istante e rivolse gli occhi sereni e agguerriti a Jamie, che era impassibile, pronto a scattare. Lo guardò lungamente, con aria triste. Forse il Tutore fu l'unico a rendersene conto, o forse se lo immaginò solo, ma la Fata fece un inchino in direzione del giovane sussurrando qualcosa e corse via lungo il prato innevato.

Antony non avrebbe saputo dire se avesse solo sognato.



-Beth.-la ragazza non ascoltava. Sentiva qualcuno tirarla per la manica, ma non si muoveva; guardava stordita la sagoma penosamente familiare di Epoh, sentiva la risata di Justin risuanarle in testa, il dolore percuoterle il corpo, la paura di mettere veramente al mondo il figlio di quell'essere... -Beth!- si voltò di scatto. Cecily la fissava piangendo, le lacrime che le scivolavano lungo le guance.- Beth vieni! Dobbiamo andare!

La Guardiana scosse il capo cercando di ripredersi. La Guaritrice iniziò a tirarla per la manica della divisa di Nadine. Beth si lasciò guidare lontano dalla porta, dove Antony stava decidendo come agire.-Cosa dobbiamo fare?-chiese stordita.

La Guaritrice iniziò a trascinarla verso il corridoio.- Il tuo piano...Dai Beth..

La ragazza alzò lo sguardo e battè le palpebre.- Hai intenzione di farlo?

-Shh.- sibilò l'altra continuando a tirarla.- Se Antony ci vede e scopre cosa vogliamo fare ci ucciderà.

Beth alzò l'angolo della bocca.- Sarebbe un peccato.

-Dove state andando voi due?- chiese una voce alle loro spalle. Beth si voltò di scatto. Jamie la fissava dall'ultimo gradino, le braccia incrociate e un sopracciglio sollevato.- Non ditemi che state scappando.

-Jem non puoi capire- disse Cecily affannata.- Beth ha un piano.

-E di certo non è folle o suicida. Dal momento che non ce ne parla.- borbottò Alex, avvicinandosi a Jamie, gli occhi dorati che brillavano. Beth sentì Cecily tremare leggermente.

-Devo fare una cosa.- disse tranquilla la Guardiana, scrollandosi di dosso la mano della Fata.- Ma se funziona, vinceremo.

- Il punto è un altro. Cosa dobbiamo fare noi?- chiese Alexia decisa, apparendo accanto al fratello, i capelli legati in una treccia.

-Niente.- disse Beth disperata. Scosse il capo.- Non capite. Le Fate stanno combattendo una Guerra senza speranza...Dovete solo resistere...

-Helemia ci ha detto che dobbiamo essere qui, pronti a difendere te.- ribatté Lilo. Beth lo guardò per dei lunghi minuti, il cuore in gola.-Non mi merito di essere difesa dopo quello che ho fatto.

Jamie fece un passo avanti, gli occhi di cristallo che la fissavano come se fosse l'unica luce alla fine di un tunnel, l'unica stella in un cielo oscuro. -E quello che ha fatto Epoh a te?- disse tremando, le mani a pugno che stringevano le spade.- Quello che Justin ti ha fatto? Quello che i Demoni ti hanno fatto?- alzò una mano tremante ed indicò il Giardino, l'ammasso di corpi che rotolavano gli uni sugli altri. Antony era sparito, gettatosi probabilmente nella mischia.- Beth quelli non sono opera tua. Quelle cose sono nate da quello che Epoh ti ha fatto. Smettila di odiarti così tanto. Di odiare quello che sei. Tu sei la nostra unica salvezza, Beth. La mia salvezza.

La ragazza esitò.- Allora va bene. Io e Cecily ora andremo in un posto...a fare una cosa.

-Tutto così chiaro.- disse Alex incoccando una freccia.- Tutto limpido.

-E noi, Beth? Cosa dobbiamo fare?- chiese Alexia decisa. La Guardiana li guardò, guardò gli Armati che aveva tanto temuto ed ammirato che la fissavano di rimando, in attesa. Guardò gli occhi dorati di Alexia ed Alex, il viso tatuato di Lilo e i capelli chiari di Nadine. Poi spostò lo sguardo su Jamie, sugli occhi da Angelo di quel ragazzo che si credeva il diavolo.

-Le Fate cederanno in fretta.- disse con un tremito nella voce.- Ho chiesto a Cecily di comunicare con Helemia. Tra poco chiederò che si ritirino e che blocchino il passaggio per Edom... A quel punto i Demoni entreranno nella Casa ed Epoh mi cercherà.- smise di parlare e cercò la forza di pronunciare le ultime parole.- Dovete portare Epoh da me.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Cosa intende fare Beth? Salverà davvero tutti, oppure...gli Armati stanno solo firmando la loro condanna? Grazie per 1100 letture pinguini...significa per me tantissimo, davvero.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora