Capitolo 30- Patto d'amore (parte 2)

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Ad Antony l'idea di diventare padre faceva paura. Gli Armati vivevano una vita di morte e dolore e il pensiero di poter lasciare orfano un bambino lo terrorizzava. Ricordava Matthew da piccolo e le sue grida strazianti nella notte quando piangeva ed invocava la madre e il padre. Marie correva da lui, lo cullava, ma Antony rimaneva immobile per ore, la testa che batteva, le lacrime che rischiavano di scivolare lungo le guance scavate. Non avrebbe mai inflitto a nessuno un dolore simile. Mai.

E ora stava per vedere tutte le sue paure concretizzarsi. Appoggiò la fronte alla mano e si versò l'ennesimo bicchiere di vodka. Di solito gli Armati non bevevano e lui in primis. Ma in quel momento si sentiva più un ventenne disperato che altro.

-Anneghi il dolore nell'alcool?

Alzò lo sguardo che già si stava appannando. Era Jamie, la camicia della divisa slacciata e i capelli insaguinati, l'aria insoddisfatta.

-Più o meno. La Missione è finita?-chiese con voce impastata. La cucina era buia e non riusciva a distinguere il viso del giovane, ma intuì che stesse annuendo.

-Nessun ferito. Alexia si è fatta un taglietto sulla guancia, ma si rifiuta di andare da Cecily. Dice che non è niente di grave. Secondo me hanno litgato.- posò le mani sul tavolo e sollevò la bottiglia di vodka.- Non un buon rimedio per il dolore.

Antony fissò il fondo del suo bicchiere. Brutto Natale per l'amore. Scolò il resto della vodka con un colpo secco di polso e sbattè sul bancone di marmo lucido l'oggetto. Jamie gliene versò un altro po'e si avvicnò con passo felino sedendo davanti a lui, i gomiti appoggiati sul pianale appiccicoso di alcol.

-Versane uno anche a me.

Antony lo accontentò senza pensarci due volte. Il ragazzo prese il bicchiere e lo osservò un po, inclinandolo.

-Povera Alexia-disse Antony alla fine.-Deve amare molto Cecily.

Jamie scolò alla goccia il liquido trasparente e scrollò le spalle, sbattendo il bicchiere sul tavolo.

-L'amore è la maledizione degli Uomini. Dammene un altro.

Il livello della vodka calava rapidamente, ma Jamie sembrava ancora sobrio, mentre Antony iniziava ad avere sonno.

-In questo caso un figlio ne è la degna conseguenza-Antnoy fece una risata triste e un po' del contenuto del suo bicchiere finì sul mento e sulla camicia di flanella. Jamie lo fissò da sopra il proprio drink.-Marie è incinta vero?

-Tu te ne vai fuori tutte le notti a fare qualcosa di strano, vero? Stasera non dovevi andare i Missione. Sono sicuro...al venti per cento.

Il giovane socchiuse gli occhi e fece un sorrisetto.

-Io non ti chiedo quali sono i tuoi problemi. Tu non mi chiedi quali sono i miei. E beviamo insieme per dimenticarli.

Antony lo trovò un patto equo. Qualche ora -e diverse bottiglie di vodka- più tardi, i due Armati si separano, stentando a stare dritti, Avevano una capicità di reggere l'alcool quasi incredibile. Mentre Antony fissava Jem che barcollava leggermente lungo il corridoio, si trovò a constatare che non aveva il solito profumo. Sapeva piuttosto di sale e alghe. Che fosse stato al molo?

Scrollò le spalle. Non erano davvero fatti suoi, decise. Avevano un patto e lui aveva troppe cose a cui pensare per occuparsi anche di Jamie.




ANGOLO DELL'AUTORE.

Buonsalve pinguini e scusate il ritardo nell'aggiornare, purtroppo ho avuto problemi tecnici. Comunque volevo dirvi grazie un milione di volte per le quasi trecento letture, un traguardo per me assurdo. So che si sono moltissime storie più belle, probabilmente scritte meglio e magari non da una pazza complessata, ma vi ringrazio di cuore per la fiducia accordata. Date tempo al tempo, questa storia diventerà più complessa e anche il suo seguito (in via di stesura) potrebbe essere migliore. Se avete consigli, qualunque domanda, non esitate a dirlo. Sono qui anche per imparare. Bene questo momento di dolcezza è finito. u.u


EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora