67. Fai presto perché non resisto

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"Dobbiamo decidere il nome di questa tenera creaturina..." Le dico a Federica pizzicando il mio panino con i denti.
"Ci sono ancora diversi mesi per pensarci, Riki" Sospira bevendo un sorso della sua coca cola. "Concentriamoci piuttosto, a comprare qualcosa per questa creaturina"
"Tipo dei teneri calzini con gli unicorni, come quelli della sua mamma" Faccio spallucce, prendendola in giro.
"Quei calzini li adoro e tu devi smetterla di criticarli" Mette il broncio e io le faccio la linguaccia. Le piccole luci del locale illuminano il suo viso imbronciato e io sorrido alla tenera scena.
"Scherzo! Ogni volta che li indossi mi eccito solo a guardarli" Mi correggo e vedo le sue guance colorarsi di una leggera sfumatura di rosso. "Mi fanno salire l'orgasmo"
"La smetti di essere così pervertito? Ci sono dei bambini e potrebbe essere imbarazzante se sentissero tutto" Mi fa notare guardandandosi intorno e io sospiro leggermente.
"Cosa sarebbe imbarazzante? Spiegare loro che cos'è un orgasmo?" La stuzzico facendola imbarazzare ancora di più. Le sue mani coprono il suo viso e io scoppio in una fragorosa risata che non riesco assolutamente a bloccare.
Quasi mi soffoco con il panino ma cerco di non farci caso.
"Potresti piantarla, per piacere?" Sospira frustrata dal mio comportamento.
"La pianto solo se stasera facciamo qualcosa di divertente" La ricatto con un sorriso malizioso sulle labbra. In risposta mi fissa e alza un sopracciglio, leggermente confusa.
"Cosa intendi, Marcuzzo?" Domanda incrociando le braccia al petto.
"Non voglio dirtelo... potresti imbarazzarti di nuovo" Sussurro facendole l'occhiolino. Porta le mani sotto il suo mento e mi fissa con sguardo attento e severo.
"Timido all'improvviso?" Mi chiede leccandosi ogni angolo delle labbra con la punta della lingua.
"Forse, ma lo faccio per te" Le dico sinceramente a bassa voce.
"Facciamo che ne riparliamo a casa, va bene?" Domando giocando con le mie dita. Un sorrisino spunta sulle sue piccole e bellissime labbra mentre mi guarda negli occhi.
"Come vuoi" Fa spallucce e io scoppio a ridere.
"Finisci di mangiare quel panino che altrimenti la bimba non cresce" Sospiro alzando gli occhi al cielo.
"Se mi provochi, io non riuscirò mai a mangiarlo" Osserva sbuffando.
"Io amo provocarti, Paper..."
"Quando fai così ti odio così tanto che non immagini" Mormora passando una mano fra i suoi capelli.
"E io invece ti amo" Sorrido alzando un sopracciglio. Dà un piccolo morso al panino e mi guarda con quei suoi dolci occhietti che mi fanno letteralmente sciogliere.
"Ho voglia di qualcosa di dolce" Mi avvisa mentre tampona gli angoli delle sue labbra con un tovagliolo.
"Tipo?"
"Tipo... un po' di torta al cioccolato o qualcosa del genere" Fa spallucce.
"Sei una mangiona, amore" La stuzzico, facendole l'occhiolino. "Vado a chiedere al cameriere"
"Grazie, amore mio grande"

***

"Cavoli... che stanchezza" Sbuffa Federica non appena varca la soglia di casa e getta la borsa sul divano. "Vado a fare una doccia e poi corro a letto" Mi avvisa e prima che io possa rispondere la vedo sparire lungo il corridoio.
Chiudo a chiave la porta di casa e mi tolgo il giubbotto, prima di appenderlo. Corro verso le scale e nel momento in cui raggiungo la porta del bagno, la apro leggermente prima di sbirciare all'interno.
"Quando finisci, ti aspetto in camera" Le dico appoggiandomi alla cornice. Mi perdo a guardarla in tutta la sua perfezione e nonostante i mesi, mi fa sempre lo stesso effetto. Il suo corpo è coperto soltanto dall'intimo bianco in pizzo, e quando nota che la sto fissando abbassa lo sguardo imbarazzata.
"Che cosa vuoi farmi?" Mi chiede ma sono sicura che ha già capito perfettamente. Posso notarlo.
"Tutto!" Faccio spallucce e la raggiungo per poter lavare i denti.
Con le sue piccole dita si spoglia del tutto e fa un passo verso la vasca per entrare all'interno. Non riesco a non smettere di guardarla e solo Dio sa cosa vorrei farle, ma cerco di calmarmi e fare calmare anche i miei fottuti ormoni. Mentre mi lavo i denti, guardo il suo corpo nudo muoversi lentamente sotto il getto d'acqua. Il lieve rigonfiamento al pancino la rende tremendamente bella e vorrei tanto essere quelle minuscole goccioline d'acqua che scivolano sulla sua pelle setosa, sfiorandone ogni singolo millimetro. Asciugo il mio viso con la leggera asciugamano e porto il mio labbro inferiore fra i denti, rilasciandolo il secondo dopo. Appoggio una mano sul mio amico lì sotto, che sta cercando in tutti i modi di farsi notare e un sospiro scappa dalle mie labbra.
"Fai presto perché non resisto" Mormoro con voce piccola e completamente presa dall'eccitazione. La vedo alzare lo sguardo e mi guarda con un sorrisone.
"Lo vedo" Fa spallucce ridendo e io sbuffo scocciato.
"Se non la smetti sarò costretto ad entrare lì dentro con te e-"
"Aspettami a letto che arrivo" Mi interrompe con voce piccola.
Sospiro soddisfatto e apro la porta del bagno prima di raggiungere, a passi lenti, la sua camera, diventata ormai anche mia. Accendo la piccola lampada sul comodino per illuminare l'ambiente e appoggio i nostri due cuscini sul lettone prima di buttarmi pesantemente su di esso.
Appoggio entrambe le mani sotto la mia testa e fisso il soffitto per dei secondi interminabili, in attesa che arrivi la mia Paper.
"Che diavolo stai facendo?" Mi chiede poco dopo varcando la soglia della stanza e si stringe attorno al suo accappatoio per riscaldarsi. "Stai pregando per caso?"
"Veramente ti stavo aspettando..." Le rispondo sollevandomi. Appoggio i palmi delle mani sul materasso e la guardo attentamente con un sorrisino malizioso.
Quando sta per spogliarsi, mi alzo di scatto e la raggiungo velocemente. "Non rivestirti, ti prego. Non perdiamo tempo." Sussurro, poggiando le mie labbra nell'incavo del suo collo. Inizio a lasciare diversi piccoli baci continui per farla andare fuori di sé e direi che ci sto riuscendo perfettamente. "Mi stai facendo diventare pazzo, Fede..."
Un piccolo sospiro esce dalle sue labbra e la sento deglutire rumorosamente. Accarezza le mie spalle nude e mi afferra il viso per poter unire con dolcezza le nostre labbra. "Dio, quanto ti voglio..." Farfuglio sciogliendo il piccolo nodo sulla sua vita e faccio scivolare via il leggero accappatoio, che finisce velocemente sul pavimento.
"Prendimi, no?" Mi stuzzica chiudendo gli occhi. Le sue piccole dita afferrano il mio membro attraverso i boxer e un gemito strozzato scappa involontariamente dalle mie labbra, ormai rosse.
"Cazzo, Fede..." Impreco appoggiando la mia mano sulla sua. "Porca tro-"
"Shh..." Mugola baciandomi. La sua lingua sfiora la mia ripetute volte e io accarezzo i suoi capelli, facendo scivolare le sue ciocche fra le mie dita. "Non fare rumore, Riccardo" Mi sussurra mordendo il mio lobo e continua a torturarmi piano.
"Ma io non ci riesco..." Piagnucolo disperato. Vorrei tanto dirle di fermarsi un attimo ma dall'altra parte vorrei non smettesse di toccarmi.
Le mie dita sfiorano la sua coscia prima di muoverle sulla sua pelle morbida e ancora umida.
"Mmmh" Mugola tirando i miei capelli con le mani. Mi spinge lentamente verso il letto e nel momento in cui mi distendo, lei si posiziona a cavalcioni su di me.
Appoggio le mani sul suo sedere mentre la muovo lentamente sul mio corpo. Stuzzico il suo seno con le dita e lei alza lo sguardo verso il soffitto, prima di afferrare le mie dita. Non riesce a parlare ma io capisco immediatamente cosa sta cercando di dirmi. Le faccio sollevare i fianchi e faccio scivolare i boxer lungo le mie gambe. La posiziono proprio sopra di me per non farla male e il mio sguardo è fisso nei suoi occhi, leggermente scuri ma completamente avvolti da quella passione che ci sta facendo catapultare in un altro mondo.
"Fai piano..." Mi avvisa a bassa voce sfiorando il mio petto e io annuisco. Alzo leggermente i fianchi, scivolando dentro di lei lentamente. Si butta sul mio petto e allarga di più le sue gambe ai lati del mio corpo.
"Cazzo... sono passati solo pochi giorni dall'ultima volta ma mi mancavi da morire..." Mormoro accarezzando la sua schiena.
Si solleva di nuovo, permettendomi di andare un po' più giù; i miei muscoli diventano improvvisamente rigidi e sento dei piccoli mugolii incomprensibili scappare dalle sue labbra. Inizia ad ondeggiare lievemente verso di me, facendo sfiorare i nostri corpi costantemente.
"Cazzo, quanto sei mia." Gemo e lei si abbassa per poter baciarmi. "Quanto diavolo sei mia, Federica!"
"Sono tua, solo tua" Boccheggia sfiorando la mia mandibola con i denti. Afferra la mia mano e la posiziona proprio sul suo sedere. "Aiutami"
"Dio, non voglio farti male... potrei esagerare" Mormoro, schioccando la lingua al palato e chiudo gli occhi di scatto. "Ho paura"
"Non mi fai male, idiota" Sorride e io annuisco dolcemente. La guido nei movimenti e lei inizia a mettere più forza, facendomi perdere il fiato ad ogni spinta.
"Quanto sei diventata brava, cazzo..." Mormoro ammirandola sopra di me.
"Ho imparato dal migliore" Geme gettando la testa indietro. Un urlo scappa dalle sue labbra e la aiuto a spingere un'ultima volta prima di raggiungere il culmine.
"Oh mio Dio" Sussurra appoggiando la testa sul mio petto, completamente esusta.
"Sei stata bravissima, amore mio" Respiro e sfioro la sua schiena nuda, accarezzando ogni singolo osso della colonna vertebrale. "Quando nascerà nostra figlia sarà tutto più facile e la prima volta che faremo l'amore, giuro che romperò il letto"
"Ma Riccardo, dai!" Ride e il suo petto vibra contro il mio.
"Te lo giuro, amore. Ne sarei capace!"
"Mmmh... ti svelo una cosa..." Mi sussurra all'orecchio. "Non vedo l'ora."

Volevate il fuoco... ECCOLO!🔥
Spero vi piaccia, fatemelo sapere mi raccomando! I vostri commenti sono essenziali.❣
Spero di poter aggiornare domani... vi mando un bacio enorme e al prossimo aggiornamento😏
-Roberta🐣

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora