30. Arrivo, amore mio

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"Sono quasi le ventuno, io direi di andare a cenare" Esclama mia mamma euforica battendo le mani.
"Concordo! Noi abbiamo fame" Le rispondo e mia sorella mi raggiunge circondando mia vita con le braccia, abbracciandomi forte. Le lascio un piccolo bacino fra i capelli, inziando a camminare verso la cucina.
Oggi è il trentuno Dicembre... tra un paio di giorni rivedrò Federica e non potrei essere più felice. Abbiamo cercato di combattere questa maledetta distanza con le lunghe chiamate e devo dire che ci siamo riusciti alla grande! Certo, non è la stessa cosa di stringerla e baciarla quando diavolo mi pare, ma ci accontentiamo. 
"Ti siedi vicino a me?" Mi domanda Francesca con dolcezza e io sorrido per il suo tono così tenero. In certi versi mi sembra di rivedere Federica, mia sorella è proprio come lei... piccola, dolce e innocente.
"Certo, piccolina!" Sorrido e striscio la sedia sul pavimento, prima di sedermi.
"Ti manca Fede?" Mi sussurra all'orecchio e io la guardo, prima di accarezzare con delicatezza la sua guancia.
"Un po'" Ammetto e sento il cuore accellerare velocemente. La vedo annuire e appoggia la testa sulla mia spalla, aspettando che portino la cena a tavola.
"Riccardo, hanno suonato alla porta. Vai te?" Mi chiede mia madre e io annuisco. Mi alzo velocemente, dirigendomi verso la porta.
"Arrivo!" Urlo per farmi sentire dall'altra parte e afferro la maniglia prima di abbassarla. "Ginevra!" Esclamo non appena la vedo e il suo viso è leggermente pallido. "È successo qualcosa?" Le chiedo e lei annuisce.
Avanzo verso di lei e socchiudo la porta, facendole segno di seguirmi in cortile. "Ti senti male?" Le chiedo preoccupato per nostro figlio.
"No, sto bene... semplicemente avevo bisogno di vederti" Farfuglia a voce bassa e incrocia le braccia al petto. Guarda il mio corpo coperto soltanto dalla felpa e sospira. "Metti qualcosa, ti prenderai un accidente"
"Sto bene, non fa nulla" Sussurro e lei annuisce. "Torna a casa dai, io devo stare con la mia famiglia. Non complichiamo le cose." Farfuglio stringendomi su me stesso per la bassa temperatura.
"Devo dirti una cosa, Riccardo" Inzia e i suoi occhi lucidi sono fissi nei miei. Tira su con il naso e sul mio viso si forma un piccolo cipiglio.
"Cosa mi devi dire?" Le chiedo passando una mano fra i miei capelli.
"Mi sento in colpa... ho fatto una cosa che non dovevo fare" Mormora e una lacrima riga la sua guancia coperta dal fondotinta.
"A chi?"
"A te, Riccardo! A te!" Alza la voce e solo adesso mi rendo conto di quello che sta dicendo. "Non so cosa diavolo mi sia preso, non mi sono resa conto di nulla!"
"Che cazzo hai fatto?" Le domando alzando la voce e devo ammettere che mi sto agitando leggermente.
"Non c'è nessun bambino, Riccardo! Non sono incinta!" Urla a sua volta e il suo viso è leggermente arrossato.

Cosa? Non è incinta?

"C-come?" Balbetto e non posso credere alle sue parole. Mi sembra un sogno.
"Non sono incinta, ti ho mentito" Ripete abbassando leggermente il tono della voce.
"Perché l'hai fatto?" Domando cercando di rimanere calmo.
"Ti ricordi quando vidi te e Federica al parco? Desideravo tantissimo essere al suo posto e volevo riaverti di nuovo tutto per me. Ho deciso di raccontarti questa balla perché la scusa del bambino, era l'unica cosa che potesse farti tornare da me"
"Hai idea di come mi sia sentito io? Sono stato lasciato dalla mia ragazza per colpa tua! Hai buttato tutto all'aria!" Urlo e stringo le mani in due pugni, colpendo il muro proprio dietro di me.
"Dio mio, scusami! Non volevo davvero! Ho capito solo adesso quanto tu tenga a Federica e mi dispiace aver fatto soffrire entrambi"
"Ti dispiace? Adesso? Dopo mesi che porti avanti questa enorme cazzata?"
"Mi dispiace... quante volte te lo devo ripetere?" Urla e le sue guance sono completamente bagnate dalle lacrime.
"Infinite volte se è il caso" Chiarisco e la vedo abbassare lo sguardo.
"Io ti amo ancora!" Urla e io sbuffo.
"No, cazzo! Non mi ami, questo non è amore... non lo è fottutamente!" Le rispondo con lo stesso tono di voce e sento il sangue fluire velocemente all'interno del mio corpo.
"Non mi farò più rivedere, ma ti prego perdonami" Sussurra e io sospiro, accarezzando il mio mento con dita. "Corri da Federica, vi amate. Spero che lei possa darti quello che non ti ho dato io."

Sicuramente.

"Buon inizio anno, Riccardo..." Sorride e allunga un braccio verso di me, accarezzando lentamente la mia spalla. "Sii felice"
"Buon inizio anno anche a te, Ginevra" Le rispondo e posso vederla sorridere debolmente. Mi supera e inizia a camminare lontano da me, mentre la vedo raggiungere l'auto.

Non è incinta.

Non è incinta.

Non è incinta.

"Cazzo si!" Urlo forse un po' troppo forte, non appena vedo il mezzo sfrecciare via e faccio un piccolo salto, prima di raggiungere la porta. Sorrido istintivamente e non potrei essere più felice. Il peso che avevo nel petto in questi ultimi mesi si discioglie del tutto e giuro che non mi sono mai sentito leggero e felice come oggi.

Devo raggiungere la mia Fede.

Adesso.

Chiudo la porta dietro di me e raggiungo a passi veloci la cucina. "Io devo andare" Esclamo e vedo mia mamma spalancare gli occhi prima di fissarmi incredula.
"Riccardo, è fine anno! Dove diavolo devi andare?" Chiede alzandosi e vedo Luca e Francesca, guardarmi.
"A Roma... devo dire una cosa importante a una persona" Le dico e i miei nonni mi fissano come se fossi un pazzo psicopatico.
Vedo mia sorella alzarsi e mi raggiunge, alzandosi sulle punte per raggiungere il mio orecchio. "Saluta Federica da parte mia" Mormora e alla pronuncia del suo nome non posso fare altro che sorridere.
"Lo farò, piccolina!" Le rispondo accarezzando la sua testolina. Le lascio un bacio sulla guancia e abbraccio mia mamma. "Scusami mamma... ma mi sono innamorato, ho bisogno della mia donna. Torno presto giuro" Le sussurro e posso sentire le sue braccia esili stringersi attorno a me.
"Vai... l'amore prima di tutto" Sorride e corro verso mio fratello e mio papà, abbracciandoli.
Saluto i miei nonni e salgo in camera, afferrando la valigia e inizio a riempirla con alcuni vestiti.
Dalle mie labbra, ogni tanto, escono sei sospiri di felicità e non vedo l'ora di chiamare Federica per dirle che fra due ore circa sarò fra le sue braccia.
Chiudo il bagaglio velocemente, prima di spegnere la luce e correre verso le scale. Indosso il parka e circondo il mio collo con la sua sciarpa. "Vi amo, famiglia!" Urlo non appena li vedo che mi raggiungono tutti insieme in salotto. "Ci vediamo fra un paio di giorni" Sorrido e quando apro la porta d'ingresso vengo colpito dal freddo di Dicembre che mi penetra all'interno delle ossa. Rabbrividisco all'istante e apro l'auto prima di accendere il motore. Le luci di Natale colorano la mia grande città e mi sembra di sognare ad occhi aperti a tutto ciò. Sento il mio cuore come se volesse uscire dalla gabbia toracica e mi sembra di poter volare ad ogni battito. Aumento la velocità e sfreccio verso l'aeroporto.

Arrivo, amore mio.

Arrivo.

SORPRESONA!😏🌸
Spero siate contente!❣ Fatemi sapere cosa ne pensate!🌸
Con questo meraviglioso capitolo vi do la buonanotte, piccole stelle🌟💕
Al prossimo aggiornamento! Baci baci⛄
-Roberta🎄

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora