5. Adesso è tutto diverso

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Pov's Federica

Questa mattina mi sono svegliata leggermente prima degli altri giorni. Ho cercato di mettere in ordine la casa e sistemato alcuni vestiti. Riccardo dovrebbe essere qui a momenti e aspettarlo mi mette più ansia del solito.
Ieri mi ha fatto molto piacere parlare un po' con lui, anche se sembriamo diversi, infondo siamo uguali. Abbiamo gli stessi sogni e cerchiamo entrambi la felicità. Avere qualcuno con cui parlare di tutto fa sempre star bene. E lui lo fa. Mi fa stare bene.
Mi siedo sul divano aspettando il suo arrivo e dopo pochi minuti il campanello suona e io mi alzo di scatto prima di aprire la porta.
"Piccola, scusami per averti fatto aspettare, ma per colpa del mio migliore amico, mi sono svegliato tardi"

'Piccola.'

Si passa una mano fra i suoi capelli e io gli faccio segno di entrare.
Il giubbottino stringe le sue spalle e si toglie il cappuccio, prima di sospirare. "Buongiorno" Mormora sorridente e mi lascia un dolce bacio sulla guancia prima di guardarmi.
"Buongiorno" Bisbiglio e il suo sguardo mi scruta attentamente.
"Sei pronta vero?"
"Devo solo mettere le scarpe e possiamo andare" Lo informo superandolo.
"Vanno bene anche le pantofole con l'unicorno" Mi stuzzica ridendo e alzo gli occhi al cielo. "Sono davvero molto ma molto sexy..."
"Che idiota che sei" Mormoro ridendo e mi siedo sul divano indossando velocemente le scarpe.
"Era una battuta, acidona" Mi prende in giro e io scoppio a ridere. Mi alzo velocemente e afferro la felpa prima di guardarlo mentre i suoi occhi mi fissano attentamente.
"Ho qualcosa che non va, Riccardo?" Domando imbarazzata.
"N-no... ti stavo solo ammirando" Mormora e sorride dolcemente.
"Non ho nulla da ammirare" Ridacchio nervosamente e apro la porta.
"Invece ti sbagli, Federica Carta" Risponde e scuote la testa prima di uscire.
"Forse ti sbagli tu" Ribatto e chiudo a chiave la porta, iniziando a camminare verso la sua auto.
"No, io non mi sbaglio mai." Risponde modesto e io gli faccio la linguaccia. "Soprattutto su questo tipo di cose" Aggiunge facendomi l'occhiolino.
"Io dico di si invece" Mormoro e saliamo in macchina. Lui mi risponde con uno sguardo omicida prima di alleggerirlo sorridendo ampiamente.
"Riesci a stare zitta un secondo e ascoltarmi per una buona volta?" Domanda e io scuoto la testa prima di accavallare le gambe.
"Dove mi porti?" Chiedo cambiando discorso.
"A fare un corso di autostima" Mi prende in giro ridendo. "Scherzo... allora, prima facciamo colazione e poi ti porto in un posto bellissimo"
"Qualche anticipazione?" Domando guardandolo e lui gira la testa, prima di sorridere e mordersi il labbro inferiore fra i denti.
"No, mi dispiace. È una sorpresa" Mormora. "Ma non aver paura che non ti mangio" Sospira e mi fa l'occhiolino.
Il suo sguardo è strettamente fermo sulla strada ma per un secondo mi guarda, incrociando i suoi occhioni azzurri e quelli miei castani.
"So che non mi mangi" Scherzo e lui ride, fermandosi proprio vicino al bar.
"Siamo arrivati" Mi avvisa e scendiamo dall'auto prima di entrare.
"Ci porti due caffè e due cornetti" Mormora Riccardo al cameriere e lui annuisce, prima di appuntare qualcosa sul suo taccuino e andare via dal nostro tavolo. "Ti piace qui?" Domanda incrociando le mani sotto il mento.
"Si, è molto bello" Rispondo guardandomi intorno. L'ambiente è molto colorato e i vetri che circondano la struttura rendono il tutto più elegante.
"Per questo ti ho portato qui... sapevo ti sarebbe piaciuto, piccola Fede"

***

"Wow, il mare!"
"Questo è il mio rifugio" Mi dice indicando tutto quello che ci circonda. Proprio di fronte a noi, il mare limpidissimo che mi trasmette tranquillità e anche quella felicità improvvisa che colma ogni vuoto. "Dammi la mano" Ordina Riccardo porgendomi la sua mano prima di scavalcare il piccolo muretto per scendere in spiaggia. "Non aver paura, piccola"
Annuisco e la sfioro dolcemente prima di stringerla. Salto velocemente prima di essere accolta fra le sue braccia che finiscono saldamente sui miei fianchi. Abbasso lo sguardo verso le sue labbra e la sua lingua sbuca fuori leccandole dolcemente. "A-andiamo" Mormoro stringendo le sue spalle e lui annuisce.
Le nostre dita si lasciano e improvvisamente è come se mi mancasse qualcosa. "Ridammi la mano" Mormora con voce rauca. Il tono della sua voce è molto basso e la pronuncia delle sue parole mi causa un salto improvviso al cuore.
La afferra e sento le sue dita lunghe e morbide incrociarsi alle mie, causandomi un brivido lungo la spina dorsale. "Non è bellissimo?" Chiede indicando l'infinito di fronte a noi e si siede sui piccoli ciottoli. Io lo seguo e mi siedo proprio accanto a lui.
"Si lo è" Sussurro. Le onde si infrangono sugli scogli e sento l'odore del mare ovunque. Il fresco venticello ci accarezza la pelle ad entrambi e i suoi capelli sono più chiari a causa dei raggi del sole. Guardo i suoi occhi e sono brillanti, hanno una luce particolare e nel momento in cui li fissi per un po' rischi di non resistere.
"Sai... qui venivo spesso quando ero triste... ascoltavo il rumore delle onde, guardavo i gabbiani volare nel cielo limpido e i piccoli granchietti camminare lungo la riva e sembrava che il resto del mondo non esistesse. Stavo ore e ore qui, e non mi stancavo mai di farlo. Non venivo qui da diverso tempo a causa dei diversi impegni e mi ero promesso di ritornarci con qualcuno" Mi dice e si perde a guardare l'orizzonte di un azzurro più intenso. "Da solo è tutto più triste" Fa spallucce e sento un improvviso bisogno di stringerlo fra le mie braccia. "Ho fatto tanti sbagli nella mia vita e a causa di questo, sono riuscito ad allontanare tutti, la mia famiglia compresa" Mi dice e tira su con il naso. "Alcune volte mi sentivo così solo, che credevo seriamente di non farcela"
"Eppure ce l'hai fatta! Si ce la fa sempre." Lo interrompo e i suoi occhi sono pieni di lacrime. "Quando ci sono dieci motivi per crollare, ne devi trovare venti per continuare a lottare." Bisbiglio e una lacrima riga la sua guancia. Appoggio un dito su di essa prima di asciugarla. Lo vedo sorridere immediatamente e accarezzo i suoi morbidi capelli, per farlo rilassare.
"L'ho fatto e lo farò" Sussurra dolcemente.
"Non piangere più però" Sorrido e accarezzo la sua spalla. Sento gli occhi pizzicare leggermente e alzo lo sguardo verso il cielo azzurro e limpido per bloccare le lacrime.
"Non farlo neanche tu, Paper" Sussurra con un sorriso e io alzo un sopracciglio per il nome che mi ha appena dato.
"Paper?"
"Tu sei pura, tagliente, fragile e leggera proprio come un foglio di carta. E il termine 'carta' in inglese si dice 'paper'" Mi spiega e io ascolto attentamente le sue parole.
"Figo! Mi piace" Sorrido entusiasta.
"Anche a me" Mormora tirando su con il naso.
"Vieni qui" Bisbiglio e mi avvicino a lui, prima di circondare le sue spalle con le mie braccia. Appoggio un ginocchio sui sassolini e la sua mano viaggia lungo la mia schiena in modo molto lento, causandomi diversi brividi ovunque. Sento il suo fiato leggero sfiorare la pelle del mio collo e solletico la sua nuca con le unghie.
"Ci sono io qui" Sussurro e le sue mani stringono i miei fianchi. Con un movimento veloce mi attira sulle sue gambe, e il suo collo è ancora strettamente circondato dalle mie braccia. Appoggio la testa sul suo petto e lui mi culla dolcemente. Sento i battiti del suo cuore molto veloci e un sorriso istantaneo appare sulle mie labbra.
"Adesso sto molto meglio, piccola Paper" Sussurra fra i miei capelli e mi lascia un bacio sulla testa. "Adesso è tutto diverso."
"Perché è diverso?" Domando curiosa guardandolo negli occhi.
"Perché ci sei te."

Booom!!😻
Quanto possono essere carini?😻
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Vi voglio tanto bene, un bacio e a presto.🌸
-Roberta😇

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora