Pov's Riccardo
Milano.
Finalmente sono tornato a casa. Tutto questo mi è mancato come l'aria e non vedevo l'ora di ritornare qui.
Nel momento in cui varco la soglia di casa, un profumo di pulito mi invade le narici e un sorriso istantaneo sorge sulle mie labbra, illuminandole all'istante.
"Papà! Finalmente sei tornato!" Urla Sara correndo verso di me e apro le braccia per poterla stringere. Sento il suo cuoricino battere forte e penso di non aver sentito suono migliore.Dietro di lei, Federica.
Il mio cuore si ferma nel momento in cui incrocio i suoi occhi castani e sui nostri visi nascono due sorrisoni che mi fanno davvero perdere ogni senso.
Sollevo mia figlia dal pavimento e corro verso la mia donna, aumentando il passo ogni secondo di più.I nostri petti si sfiorano.
Le nostre mani si incastrano.
I nostri sguardi si cercano.
E... boom.
La tiro verso di me, abbracciandola forte.
Come non ho mai fatto.
Circonda il mio collo, cercando di stringermi quanto più forte possibile.
Quasi mi manca il respiro e solo adesso realizzo quanto siano stati difficili questi giorni senza le mie tre donnine.
"Quanto mi sei mancato, amore" Sussurra accarezzando alcune ciocche dei miei capelli.
Sfioro il suo viso con le dita e curvo la testa per poter unire le nostre labbra in un dolce e bisognoso bacio.
Sento la sua pelle entrare a contatto con la mia e le gambe iniziano a cedere immediatamente.Ma che effetto mi fa quasta donna?
"Mi sei mancata tanto anche tu, piccola" Bisbiglio e accarezzo la sua pelle screpolata, sfiorandola con la punta della lingua.
Un brivido mi percorre l'anima e non riesco a pensare lucidamente. Sposto lo sguardo verso Sara che ci osserva attentamente con occhi sognanti e un dolce sguardo.
"Mi hai portato qualche regalino, papà?" Chiede improvvisamente con voce piccola e delicata.
"Certo, piccola... adesso ti faccio vedere tutto" Le rispondo accarezzando i suoi capelli. "Prima però voglio dare un bacio a Mia"
"È sul divano, sta dormendo" Mi avvisa Federica.
Afferro la sua mano e stringo mia figlia sul mio petto, non riuscendo più a lasciarla.
Cammino verso la piccola e quando la vedo, una piccola risata scappa dalle mie labbra. Le sue piccole manine sono incrociate fra di loro e ha le labbra leggermente schiuse, mentre respira profondamente.
Mi avvicino e lascio un candido bacio sulla sua guancia paffuta, sfiorando quelle piccole e poche ciocche di capelli con le punte delle dita. "In una settimana è cresciuta così velocemente"
"Si, tanto" Riponde la mia donna guardandomi negli occhi e all'interno di essi riesco a vedere soltanto infinito amore.
Poggio i piedini di Sara sul pavimento e corro ad aprire la valigia per poter consegnarle i regali.
"Questo è per Mia" Esclamo afferrando la busta con il suo nome e la porgo a Federica che la stringe velocemente. "Questo è per te, Sara"
"Oddio! Voglio aprirlo! Adesso!" Urla euforica e inizia a saltellare, prendendo il suo regalo.
Il suo sguardo è pieno di felicità e curiosità e ogni tanto guarda me e sua madre che non facciamo altro che fissarla.
Le sue piccole manine scartano velocemente l'involucro esterno e quando nota l'oggetto, il suo viso arrossisce e i suoi occhi celesti brillano un po' di più. "Ahh! Che bella!"
Stringe la piccola bambolina fra le sue braccia e inizia a cullarla, proprio come farebbe una mamma con la propria bimba. "Ha gli occhi azzurri come me"
"Allora? Ti piace?" Chiedo e lei mi raggiunge, abbracciandomi forte.
"Tantissimo, papà... finalmente riuscirò a completare la mia collezione! Grazie!" Si alza sulle punte e mi bacia la guancia, correndo verso la sua cameretta.
Ruoto la testa verso la mia Paper, mentre la guardo per qualche secondo che sembra infinito.
"E per me non hai portato nessun regalo?" Chiede.
"Certo... ma prima vieni qui, fatti dare un bacio come si deve..." Bisbiglio a denti stretti, allungando un braccio verso di lei.
Le nostre dita si sfiorano e poi si incrociano, proprio come due cuori che sono stanchi di stare lontani. La presso contro il mio petto muscoloso e afferro i suoi fianchi, giocando con le sue labbra che iniziano a stuzzicarsi più volte con le mie.
La mia lingua giocherella con la sua e la sento sospirare sulla mia pelle, mentre afferra il mio ciuffo tirandomi verso di lei.
"Cazzo... finalmente sei qui. Questi giorni sono stati tremendi senza di te" Mormora lasciando delle delicate carezze sul mio viso e non potrei chiedere di meglio.
"Amore mio..."Pov's Federica
"Shh dormi, piccolina... la mamma è qui" Mormoro a Mia cullandola fra le mie braccia e soffio sulla sua guancia, cercando di farle sentire il mio fiato caldo sulla pelle.
Le sue dita si aggrappano alla mia maglietta, mentre continua a fissarmi con quegli occhioni blu che tanto amo.
Lancio uno sguardo a Riccardo che si trova accanto a Sara mentre le racconta una favola per farla addormentare.
Alla scena, sorrido e solo Dio sa quanto mi sia mancato averlo al mio fianco.
La luce della lampada illumina la stanza e ogni tanto, i nostri occhi stanchi si incrociano nel buio della notte, provocandomi diversi e milioni di brividi ovunque.
Dopo pochi minuti appoggio la piccola sulla culletta e copro il suo corpicino con il lenzuolo, lasciandole un bacio veloce sulla fronte.
"Si è addormentata?" Chiedo a Riccardo stringendo la sua spalla.
Mi guarda e annuisce lentamente prima di alzarsi. Bacio Sara sulla guancia e le sussurro una dolce buonanotte, prima di avanzare verso il corridoio.
"Vieni, andiamo a dormire" Inzia Riccardo, circondando il mio collo con il suo braccio.
Affondo la testa sul suo petto e mi perdo completamente nel suo delicato profumo che mi fa davvero sentire protetta e al sicuro.
"Dio... mi sei mancato come l'aria" Sussurro poggiando le mie labbra sulle sue, non riuscendo a dire nient'altro.
Lo sento sospirare e si gira verso di me per approfondire questo bacio delicato come un cristallo ma passionale allo stesso tempo.
Sfioro la pelle del suo collo e cerco la sua lingua, trovandola immediatamente.
Afferro la sua maglietta in un pugno e lo tiro verso di me, guidandolo verso la nostra camera da letto. Lo spingo all'interno della stanza buia e posso vederlo sorpreso al mio gesto.
Chiudo la porta con un calcio, non lasciando neanche per un istante le sue labbra sfiorarsi con le mie. Abbasso lo sguardo e stringo la chiave con le dita, girandola leggermente facendo risuonare il leggero rumore del lucchetto.
"Che cosa stai facendo, piccola?"
La sua voce è roca, bassa e piena di eccitazione e mi provoca un infinito brivido alla spina dorsale.
"Ho un disperato bisogno di stringerti, di baciarti... di fare l'amore con te." Sussurro frustrata e mi fissa per qualche secondo prima di leccarsi le labbra. Mi avvicino a lui e con una brusca mossa, lo spingo contro la parete, sentendo il bisogno di eliminare ogni singolo indumento dal suo corpo per poterlo vivere di nuovo.
"Cosa vuoi fare, Paper? Puoi ripeterlo?"
All'udire del nome con cui mi ha appena chiamata, un altro brivido scorre lungo la mia schiena e chiudo gli occhi immediatamente. "Stai diventando troppo aggressiva..."
"Smettila di parlare, cazzo"
Intreccio le nostre dita e lo guido verso il letto, spingendo le mani sul suo petto, per farlo cadere sul materasso.
"Ma non eri tu quella che non voleva fare sesso per due mesi?" Mi stuzzica ma posso notare un leggero luccichio di eccitazione e bisogno nelle sue iridi azzurre.
"Scherzavo, scherzavo... non riesco a resisterti."
Spalanco le gambe e mi posiziono a cavalcioni su di lui, spingendo il mio bacino contro il suo per poter fare sfiorare le nostre intimità.
"Mmmh... Fede, veloce. Spogliati! Mi fai impazzire"
Chiude di scatto gli occhi e appoggia le sue grandi mani sui miei glutei, muovendomi più velocemente sopra di lui.
"R-Riccardo"
"Dimmi, piccola.."
"Ti prego... baciami dove sai e non fermarti mai."Che frase poetica...😏🔥
Che dite? Vi piace? Spero tanto di si.💕
Fatemelo sapere, mi raccomando eh.
Buona domenica🌻
-Roberta
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My mania is you - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si incontrano per caso ma si tengono per scelta. Caratteri opposti. Pensieri diversi. Ma solo una cosa riesce a renderli simili: l'amore che provano l'un l'altra. #5 IN FAN FICTION 30/04/2018