Da quel pomeriggio sono passati esattamente quattro giorni, non vedo Riccardo da ieri sera e mi manca di già. Ci siamo sentiti per telefono ma non è la stessa cosa di averlo qui con me.
Mi sono svegliata mezz'ora fa e adesso mi sto preparando per andare all'Università. Gli ho mandato un messaggio dove lo avvisavo che l'avrei aspettato proprio davanti casa ma ancora, da parte sua non ho ricevuto risposta. Suppongo che non ha ancora avuto il tempo materiale per leggerlo.
Caccio via qualsiasi tipo di preoccupazione e afferro il cappotto, prima di indossarlo e chiudere la porta di casa. Provo a chiamarlo ma non risponde; sospiro frustrata e metto il cellulare in tasca. Quando esco fuori, rabbrividisco per l'aria gelida milanese e decido di fermarmi a bere qualcosa di caldo al solito bar dell'angolo per riscaldarmi.
"Buongiorno, Federica! Oggi sola soletta?" Mi chiede il barista e io mi siedo sulla sedia.
"Buongiorno, Carlo... oggi si" Rispondo. Da quando mi sono trasferita a Milano, ogni tanto vengo qui a fare colazione. Carlo è sempre stato carino con me e pochi giorni fa mi ha raccontato che ha aperto questo piccolo locale qui per cercare di crescere e non fare mancare nulla alla sua piccola bimba, che ha appena un anno. Sono sempre venuta insieme a Riccardo e non averlo qui adesso, mi fa stare molto male.
"Ti porto il solito?" Mi chiede l'uomo e io annuisco afferrando il cellulare.F: 'Rikii, io sto per andare all'Università. Raggiungimi lì. Un bacio.'
Invio il messaggio, ma sono certa che non arriverà una risposta da parte sua.
"Pensierosa oggi?" Mi domanda Carlo, svegliandomi dalle mie stupide paranoie.
"No, è che- Riccardo non risponde alle mie chiamate e ai messaggi. Non ho capito il motivo" Gli spiego afferrando una bustina di zucchero e la scuoto dolcemente prima di versarla nel caffè.
"Magari starà dormendo, non pensare in negativo, Fede" Mi consola e io annuisco. "Io direi di fare un doppio caffè, per cercare di cacciare via i brutti pensieri. Che dici?" Sorride e io annuisco, dandogli pienamente ragione.
"Me ne servirebbero sei per cercare di farlo al cento per cento" Rido e ne bevo un sorso, prima di guardare lo schermo per controllare se ho suoi messaggi.
"Credimi, non iniziare a domandarti dove sia finito... cerca di stare-" Mi consiglia ma si blocca all'istante, spalancando gli occhi.
"Carlo?" Lo chiamo e il suo sguardo è fisso in un punto proprio di fronte a me.
Mi giro lentamente prima di ritrovare Riccardo dietro di me. Ma purtroppo non è solo. Accanto a lui, Giulia, una nostra collega universitaria.
Alla vista sento un pugnale trafiggermi il petto e chiudo gli occhi, sicura di star facendo un incubo. Ma quando li riapro, loro sono sempre lì.
Riccardo alza lo sguardo verso di me e il suo viso diventa immediatamente pallido. Si passa la lingua fra le labbra e inizia ad avvicinarsi. Io mi giro di scatto, prima di prendere i soldi e appoggiarli sul bancone. "Grazie per il caffè, Carlo. Buona giornata!" Mormoro a bassa voce, sul punto di scoppiare a piangere e vedo il barista annuire, senza riferire parola.
Il mio polso viene stretto saldamente da una mano. La sua mano.
"Aspetta, Federica! Non è come pensi, fammi spie-!" Sussurra e io lo blocco all'istante.
"No, non voglio sentire nulla! Devi semplicemente stare zitto!" Alzo la voce e mollo la sua presa, prima di aprire la porta e andare via da lì.
"Cristo Santo, aspetta!" Urla seguendomi e io asciugo le lacrime che hanno appena bagnato le mie guance. "Ti prego, Federica" Sussurra e la sua voce è roca e leggermente tremante.
Mi giro velocemente verso di lui e tiro su con il naso. I suoi occhi sono lucidi e le sue guance leggermente arrossate a causa della temperatura molto bassa. "Fammi spiegare, piccola"
"Non chiamarmi piccola! E poi non voglio sentire un cazzo! Sei solo uno stronzo!" Sputo e metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Ti chiamo e ti mando messaggi da stamattina, tu non mi hai neanche risposto. Come pensi che mi sia sentita?" Alzo la voce, sperando in una sua risposta.
"Mi sono svegliato tardissimo e-"
"Bella scusa del cazzo, Riccardo!" Ridacchio nervosamente e sento il sangue fluire velocemente. "Ma non mi prendi per il culo"
"Non lo sto facendo, Fede! E non urlare che la gente ci guarda!" Mormora a denti stretti.
"Non m'importa nulla della gente! E ora come ora non m'importa neanche di te!" Chiarisco e i suoi occhi si spalancano.
"So che non lo pensi davvero..."
"Adesso si, magari me ne pentirò più tardi... ma adesso penso esattamente quello che ho detto" Sussurro e lui abbassa lo sguardo, forse frustrato dalla situazione.
"Posso spiegarti un attimo?" Domanda abbassando il tono della voce.
"No, non voglio sentire niente... ne riparliamo più tardi o domani" Bisbiglio.
"Non puoi lasciarmi così... non lo sopporterei" Mi dice e io faccio spallucce.
"Ci vediamo all'Università, Riccardo" Farfuglio e mi giro per andare via.
"Federica, ti prego..." Mormora e io scuoto la testa, respirando profondamente per non scoppiare a piangere di nuovo. Inizio a camminare verso il viale per poi girare l'angolo e dirigermi all'Università."Cosa diavolo è successo, Fede?" Mi chiede Shady non appena varco la soglia dell'aula. "Hai gli occhi rossi e lucidi"
"Nulla, solo un po' di allergia" Mento e mi siedo proprio accanto a lei.
"Non sai recitare per niente, Carta" Mi smaschera ridendo. "Dimmi che cosa è successo." Ordina con voce composta. "C'entra il ragazzo dallo sguardo penetrante?" Domanda facendo un sorrisino malizioso.
"Purtroppo si..." Bisbiglio e passo una mano fra i miei capelli. "L'ho visto con Giulia" Le spiego e lei spalanca gli occhi. "Stamattina al bar" Continuo.
"E che ci faceva con lei?" Domanda.
"Me lo chiedo anche io..." Sospiro e guardo un punto fisso proprio di fronte a me. "Quando mi ha vista, voleva cercare di spiegarmi ma io sono andata via"
"Ritornerà e ti spiegherà tutto, siete semplicemente troppo cocciuti e amate farvi del male a vicenda, ma non potete stare separati neanche un nanosecondo" Sorride e io annuisco.È proprio vero.
"Ma sono lo stesso arrabbiata" Sbuffo. "Deve spiegarmi la motivazione perché era con quella lì"
"Eccolo lì il ragazzo!" Mi bisbiglia all'orecchio e sposta lo sguardo verso la porta. Io non mi giro, semplicemente cerco di guardare tutto tranne che lui.
"Federica, passa dietro con me. Ti prego" Mormora Riccardo a bassa voce, chinandosi verso il mio orecchio.
"Voglio rimanere qui" Rispondo incrociando il suo sguardo e per un secondo, mi sembra di poter sprofondare fra le onde che riesco ad intravedere nei suoi occhi. "Vai dalla tua Giulietta" Sputo e lui sbuffa prima appoggiare la sua mano sulla mia.
"Smettila di essere gelosa!" Mormora. "Ti prego, lascia perdere tutto e stai con me." Mi prega. "Non riesco a sopportare di vederti così distante."
Io sospiro e guardo Shady, prima di alzarmi e afferrare la borsa.
"Lo sono per colpa tua" Gli ricordo facendo spallucce e mi posiziono nel banco successivo.
"Sto cercando di rimediare alle cazzate che faccio"
"Pensi che tu possa rimediare tutto così?" Chiedo e appoggio i gomiti sul banco prima di sospirare.
"Non sono sicuro di riuscirci ma almeno posso provarci" Fa spallucce e io scuoto la testa. "Solo se tu mi guardassi negli occhi..."
"Se ti guardo negli occhi è finita."So che mi odierete profondamente ma giuro che farò tornare tutto normale😏😇
Spero che questo capitolo vi piaccia, vi aspettano davvero tante sorpresine. Siete pronte?!😏♦
Vi mando un bacio grandissimo e al prossimo aggiornamento💕
-Roberta🔥🎀
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My mania is you - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si incontrano per caso ma si tengono per scelta. Caratteri opposti. Pensieri diversi. Ma solo una cosa riesce a renderli simili: l'amore che provano l'un l'altra. #5 IN FAN FICTION 30/04/2018