128. Mia Marcuzzo

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Pov's Federica

Il mondo si è fermato nel momento in cui ho incrociato i suoi occhi azzurri ed è stato in quel preciso istante che ho davvero dimenticato ogni singolo dolore e problema.
Le sue dita stringono forte le mie, provocando una scia di brividi in tutto il mio corpo.
Riesce a mandarmi quanta più forza possibile e in questo momento ho solo bisogno di lui e di nessun altro.
"Dio, io non credo di farcela" Piagnucolo gettando la testa indietro.
Ho la fronte sudata e Riccardo accarezza il mio viso, cercando di non fare attaccare alcune ciocche di capelli sul mio viso. Riesce a farmi una coda alta e poi torna a stringere le mie mani, prima di avvicinarsi al mio orecchio.
"Piccola, shh... respira"
Appoggia una mano sul mio pancione e lo accarezza piano, facendomi rilassare per qualche secondo.
All'arrivo di un'altra contrazione, mi sento soffocare e arriccio le dita dei piedi, mordendo forte il mio labbro inferiore.
"Cazzo" Impreco stringendo i denti per soffocare qualsisi tipo di urlo.
"Federica, alla prossima contrazione devi spingere... la bambina deve nascere" Mi avvisa il medico e l'infermiera lo aiuta ad indossare la mascherina.
"È in pericolo?" Chiede Riccardo guardandolo e subito dopo poggia lo sguardo su di me.
"Potrebbe esserlo se non accelleriamo i tempi" Ci avvisa e l'ansia prende il sopravvento, facendomi mancare la terra sotto i piedi.
Il cuore batte all'impazzata e le mani tremano ininterrottamente. La mia vista si annebbia a causa delle lacrime e guardo il mio uomo che ha lo sguardo perso nel vuoto.
Si allontana lentamente, non lasciando neanche per un secondo la mia mano e stringe la mia coscia. Si posiziona proprio accanto al medico e mi guarda, facendomi un sorriso di rassicurazione.
"Dobbiamo stare tranquilli" Bisbiglia, non smettendo di guardarmi. "Un paio di guanti, per piacere" Ordina all'infermiera e lei corre a prenderli prima di ritornare il secondo dopo. "Amore, ascoltami un attimo..." Mi sussurra e mi costringe a guardarlo negli occhi.
"Ti aiuteremo noi a far nascere Mia, ma tu devi aiutare noi" Mormora con voce piccola e tremante e annuisco più volte, sperando che riesca a mettere al mondo la mia piccolina al più presto.
Si china verso di me e sfiora le mie labbra con le sue, lasciando un veloce e dolce bacio. Ritorna di nuovo affianco al medico e io inizio a respirare profondamente.
Mi mima un 'forza amore' prima di accarezzare di nuovo la mia coscia scoperta con le punte delle sue dita.
Urlo dal dolore all'arrivo di un'altra contrazione e mi dimeno, sentendo una strana pressione fra le mie gambe. "Spingi, amore"
"La mano!" Strillo allungando un braccio verso la sua direzione e stringo le sue dita incrociandole alle mie. "Oh mio Dio!"
"Forza, Federica... mancano soltanto pochi minuti!" Esclama il dottore guardandomi e io annuisco, incapace di dire qualcos'altro.
Gli occhi di Riccardo sono incastrati nei miei e stringo il bordo del lettino, prima di spingere un'altra volta.
"Amore amore, vediamo la testolina! Forza, piccola!" Urla con lacrime che stanno per scivolare lungo il suo viso. Molla la mia mano e la inserisce sotto il telo, facendo una leggera pressione sul mio pancione, per cercare di far nascere Mia al più presto.
Il suo tocco è delicato e devo ammettere che tutto questo un po' mi rilassa. "Stiamo per finire, respira profondamente" Mi avvisa a voce bassa ma i miei respiri irregolare, sovrastano davvero qualsiasi tipo di cosa.
"Ci siamo! Oh mio Dio, ci siamo quasi!" Sorride felice e faccio un ultimo respiro, prima di spingere un'altra volta. Le ginocchia iniziano a tremare e sento un'enorme mancanza proprio sulla pancia. Tutto questo mi fa davvero perdere un battito e quando il pianto di Mia risuona nella stanza, inizia a pompare di nuovo in maniera veloce.

Oh mio Dio.

"Amore mio, è nata! Ce l'abbiamo fatta" Urla Riccardo e io appoggio la testa sul lettino, completamente distrutta ma felice. Lotto contro me stessa per cercare di tenere gli occhi aperti e ringrazio il cielo che sia andato tutto per il verso giusto.
Alzo lo sguardo verso il mio uomo, mentre stringe fra le sue braccia la piccola creatura, coperta soltanto da un telo verde. L'appoggia sul mio seno e si china verso di me, schioccando un bacio sulle mie labbra arrossate e secche.
Accarezzo il piccolo corpicino di mia figlia e diverse lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance, facendomi dimenticare ogni singola sofferenza di questi ultimi nove mesi.
Il suo piccolo visino è leggermente arrossato e le sue piccole labbra si muovono, in cerca di qualcosa da stringere. Non riesco a smettere di baciarla ed è così bella, che sembra una piccola bambolina.
Gli occhietti azzurri e limpidi illuminano tutto quello che ci circonda e li chiude lentamente, cercando di abituarsi a questa nuova vita che l'aspetta.
"Dio mio, è la fotocopia di Sara" Sorride Riccardo e tampona i suoi occhi, cacciando via i goccioloni di lacrime.
"Quanto è bella..."
"Sei stata bravissima, amore mio" Mormora dolcemente accarezzando il suo piccolo piedino nudo che scalcia sulla mia pancia. "Attaccala al seno... avrà fame"
Mi aiuta a sollevare i lembi della mia maglia e posiziona Mia correttamente sulla mia pelle. La vedo attaccarsi velocemente al mio capezzolo e inizia a ciucciare, provocando una scia di brividi lungo la mia spina dorsale.
Non sentivo questa sensazione da quando Sara era piccola e, risentirla adesso, dopo circa sei anni, è una delle cose più belle che una donna possa provare.
"Ha il tuo stesso nasino" Osserva Riccardo, accarezzandole la piccola punta. "Tutto questo mi sembra un sogno..."
"Anche a me... non ci credo che sia davvero finito tutto." Sospiro chiudendo gli occhi lentamente. "È stato tutto merito tuo. Sei stato eccezionale a farla nascere"
"Ho soltanto messo in atto le mie doti da medico, tutto qui" Sorride facendo spallucce ed è visibilmente commosso. "Ed è stata la cosa più bella di tutta la mia vita"
"Grazie, amore mio" Bisbiglio sollevando la testa e le mie labbra si avvicinano le sue, in attesa di poterle sfiorare. "Di tutto."
"Dottor Marcuzzo, il cordone!" Esclama il medico porgendogli un paio di forbici e lui le afferra.
Nel momento in cui lo taglia, sento una sorta di distacco fisico con la piccola e mi mordo il labbro, stringendola forte fra mie braccia sudaticce.
"Tantissimi auguri da parte di tutta la clinica" Ci sorride l'infermiera, anche lei commossa e noi la ringraziamo. "Potete dirmi il nome?"
"Mia..." Rispondo guardando il mio uomo che non fa altro che fissare la meraviglia sopra di me. "Mia Marcuzzo"

È NATAAAAAAA😭😍
Vi piace? Spero tanto di si🍭
Scusate per il ritardo ma ho studiato tutto il pomeriggio💫
Buonanotte a tutte e al prossimo aggiornamento🍬
-Roberta💁

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora