Pov's Federica
"Mamma, posso entrare?" Mi chiede Sara a bassa voce, varcando la soglia del bagno.
Io annuisco e indosso la leggera camicina di jeans, prima di guardarmi allo specchio. "Stai ancora piangendo?"
"No, ho smesso... è già passato" Sussurro dolcemente e le sorrido.
"Non vuoi perdonare papà?" Domanda sedendosi sul bordo della vasca.
Giro la testa per poter incrociare i suoi occhi e nel momento in cui lo faccio, mi sembra di fissare quelli di Riccardo.
"Non riesco a farlo, piccolina. È una cosa troppo grande da superare"
"Non riuscirai a farlo neanche fra qualche mese?"
"Non credo" Mi abbasso alla sua altezza e stringo le sue piccole manine nelle mie, prima di baciarla dolcemente. "Ascolta la mamma un attimo... papà da stasera non starà più qui con noi... ma lo vedrai comunque ogni singolo giorno, te lo prometto"
"Ma io voglio stare con entrambi nello stesso momento"
"Non è più possibile. Mi fa male il cuore ammetterlo, ma devo farlo" Le dico sinceramente e nel vedere il suo visino spento, si spegne automaticamente anche il mio cuore. "Dormirai con lui ogni volta che lo vorrai fare... avrai tutto l'amore necessario per continuare a essere felice, anzi ne avrai il doppio. Te lo prometto" Continuo cercando di non scoppiare a piangere. "Mamma e papà saranno sempre pronti a proteggerti anche se non staranno più insieme."
"Me lo prometti?" Chiede abbassando lo sguardo verso le punte dei suoi piedi.
"Te lo prometto, amore mio. Sarà per sempre così."
Allungo le braccia verso il suo piccolo corpicino e la tiro verso di me, stringendola in un tenero e caldo abbraccio. Ad un certo punto sentiamo bussare alla porta e mi stacco dolcemente prima di spostare lo sguardo verso di essa.
"Scusate... Sara, posso accompagnarti all'asilo?" Domanda Riccardo guardando la piccolina e lei annuisce velocemente. "Allora va' a prepararti, così non facciamo tardi"
Corre velocemente verso la cameretta, lasciandomi da sola con Riccardo.
"Più tardi verrò a prendere le mie cose e poi andrò a dormire a casa dei miei" Mi avvisa e io annuisco, sistemando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Non voglio darti molto disturbo"
"Non è quello il punto. Io non voglio più vederti qui. Non riesco neanche a guardarti negli occhi." Le dico sinceramente e mi giro di spalle. Lo guardo attraverso lo specchio, non riuscendo minimamente a distogliere lo sguardo dal suo corpo.
"Lo so, mi merito ogni singola cosa" Mormora.
"Mi hai fatto molto male, Riccardo... non ti ho mai odiato così tanto."
"Spero sarai felice anche senza di me, Fede. Lo spero davvero"
"Lo spero anche io per te" Bisbiglio iniziando ad arricciare le punte dei miei capelli con la calda piastra.
"Buona giornata" Esclama e si gira, uscendo velocemente dalla stanza.
Avrei voluto davvero dargli una seconda possibilità, ma non ci riesco. Non ci riesco proprio. Al solo pensiero che lui abbia sfiorato un'altra donna che non sia io, sento il cuore esplodere di immensa rabbia.
Sono certa che sarà molto difficile stargli lontano, ma mi abituerò. Devo assolutamente farlo.Pov's Riccardo
"Dai, Sara... scendi dalla macchina e andiamo a scuola" Esclamo a mia figlia aprendole la portiera e appoggio il gomito su di esso, aspettando che lo faccia.
"Ma se non ci andassi?"
"No, devi farlo... la scuola è molto importante"
"Ma non è vero. È noiosa!" Piagnucola mettendo il broncio e io alzo gli occhi al cielo. "Ti prego... ti prego... ti prego..." Sussurra incrociando le mani sotto il mento e sbatte ripetute volte le palpebre.
"La mamma mi ucciderà non appena scoprirà una cosa del genere"
"Tu devi dirle che l'idea è stata mia" Fa spallucce facendo un visino da diabolica e io ridacchio.
"Sei un pericolo, figliola. Davvero un pericolo" Sospiro scompigliando i suoi capelli e mi chino leggermente per poterle lasciare un bacio sulla fronte.
"Posso venire con te a lavoro?" Mi domanda e sfioro il suo nasino con la punta dell'indice.
"Andremo al parco... oggi non ho visite, piccolina" Le sue braccia circondano il mio collo immediatamente e mi abbraccia, felice.
"Evviva!"
"Rimetti la cintura e possiamo andare" La avviso e faccio il giro dell'auto prima di sedermi sul sedile del guidatore e accedere il motore.
"Mi raccomando non dirle niente a mamma" Sussurro guardandola e la vedo scuotere la testa. "Si arrabbierà ancora di più con me"
"Comunque, papà... cercherò di farvi fare pace. E giuro che ci riuscirò"
"Oh, dubito ci riuscirai... tua mamma non mi perdonerà così facilmente" Ammetto e lei sbuffa, incrociando le braccia al petto. Sul suo piccolo visino c'è soltanto quell'espressione triste che mi fa davvero spegnere il cuore e mi sento in colpa per averle ferite antrambe. "Ehi, piccina... non pensiamoci più. Sorridi, ti prego. Ho bisogno di vederti felice"
Appoggio una mano sul suo ginocchio e lo accarezzo lentamente provocandole un dolce sorriso.
"Ti voglio bene, papi"
Passano davvero pochi minuti e nonostante il traffico riusciamo ad arrivare a destinazione. La prendo per mano e insieme ci incamminiamo verso l'entrata del parco. Il verde dei numerosi alberi e del grande prato viene illuminato dai caldi raggi del sole e respiro l'aria pulita, godendomi al cento per cento questa sensazione. "Ho chiamato zio Andre... così ci fa compagnia. Sei contenta?"
"Da morire! Non vedo l'ora di vederlo!" Urla felice e le faccio segno di sederci sull'erba. Si intufola velocemente fra le mie gambe e appoggia la testa sul mio petto, chiudendo gli occhi a causa della forte luce del sole.
"Ti piace questo posto?"
"Si, anche se ci sono degli insettini schifosi" Dice disgustata indicando un piccolo essere che si poggia su una foglia e io scoppio a ridere.
"Ma sono innocui, non ti fanno assolutamente nulla"
"Ma sono brutti!" Piagnucola. "Ma comunque è molto meglio di stare a scuola" Chiarisce velocemente.
"E su questo siamo d'accordo!"
"Sara!" Urla qualcuno alle nostre spalle e noi ci giriamo di scatto.
"Guarda chi c'è!" Esclamo alla piccola indicando il mio migliore amico in piedi di fronte a noi.
Un sorriso sincero sorge fra le sue piccole labbra e si alza, raggiungendolo velocemente. Lui la prende fra le sue muscolose braccia e le fa fare un veloce giro, iniziando a lasciare innumerevoli bacini sulla sua guancia.
"Amore mio, quanto mi sei mancata"
"Mi sei mancato anche tu" Risponde lei a voce bassa e entrambi mi raggiungono sedendosi accanto a me.
"A te non ti saluto perché sei..." Inzia e appoggia le mani sulle orecchie di mia figlia per non farle sentire quello che sta per dirmi. "Una grande testa di cazzo."
"Concordo con te, fratello! Hai pienamente ragione!" Scoppio a ridere facendogli alzare gli occhi al cielo, scocciato.Booom!🐣
Cosa ne pensate? Vi piace questo capitolo?
Spero tanto di si...❤
PICCOLA ANTICIPAZIONE: Nel prossimo ci sarà un piccolo ma piccolo spiraglio di luce.🙈😏
Ma proprio piccolo però.😂❤
Baci baci a tutte🔥
-La vostra Roby💁💕
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My mania is you - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si incontrano per caso ma si tengono per scelta. Caratteri opposti. Pensieri diversi. Ma solo una cosa riesce a renderli simili: l'amore che provano l'un l'altra. #5 IN FAN FICTION 30/04/2018