101. Ti sto perdendo e non voglio farlo

1.9K 123 28
                                    

Pov's Federica

"Riccardo, devi sbrigarti... ho un appuntamento con la mia paziente fra dieci minuti" Piagnucolo appoggiando la testa sul finestrino della sua auto.
"Significa che ti scuserai per il ritardo e le dirai che è tutta colpa mia" Ride diminuendo la velocità e io sbuffo.
"In questo momento vorrei tanto essere con la mia macchina per poter arrivare al più presto possibile" Piagnucolo e lo vedo ridacchiare.
"Ma per tua sfortuna sei qui con me" Fa spallucce, prendendomi chiaramente in giro. "Ho già chiamato un mio amico... in giornata la tua macchina tornerà sana e salva a casa"
"Grazie"
Aver dormito tutta la notte con lui ha risvegliato in me qualcosa di bellissimo, ma nonostante ciò non riesco ad abbattere quel grosso macigno che separa i nostri due cuori.
"Nessun problema" Sussurra dolcemente e ruota la testa per guardarmi. Distoglie immediatamente lo sguardo e lo sento sospirare piano.
Dopo pochi minuti arriviamo in clinica e scendo dall'auto, raggiungendo l'entrata. "Ci vediamo dopo, Fede" Sorride e io annuisco. "Posso darti un bacio?" Chiede a bassa voce e sento il mio cuore fermarsi per un secondo. "Sulla guancia"
Annuisco lentamente e nel momento in cui le sue labbra si poggiano sulla mia guancia coperta dal leggero strato di trucco, una scia di emozioni inzia farsi spazio dentro di me. Al contatto chiudo gli occhi lentamente e lo vedo sorridere contro la mia pelle.
"D-devo andare, Riki" Balbetto cercando di non sembrare patetica e lo vedo annuire.
Prima che possa rispondermi, corro velocemente verso il mio ufficio, provando a dimenticare, anche solo per un po', questa situazione che mi sta sconvolgendo la vita.

***

"Dottoressa, io sto andando a pranzare... ci vediamo più tardi" Mi avvisa la mia segretaria, sorridendomi.
"Certo, vai. Buon pranzo" Le dico buttando dei fogli all'interno del cestino.
Scuote la mano e esce dalla stanza, lasciandomi sola. Appoggio una mano sulla mia fronte e sospiro piano. La giornata è letteralmente volata e tra una visita e l'altra sono riuscita a staccarmi un po' dall'argomento 'Riccardo'. Questo lavoro è l'unica valvola di sfogo e ringrazio il cielo per avermi fatto realizzare il mio sogno ed essere arrivata fino a qui.
Chiudo gli occhi per un solo secondo ma sento dei passi leggeri nel corridoio e poi un leggero bussare alla porta.
"Avanti..."
Alzo lo sguardo verso quest'ultima, vedendo Riccardo in piedi di fronte a me.
"Sola soletta?"
La sua camicia bianca stringe la parte superiore del suo corpo e attraverso la leggera trasparenza intravedo i suoi addominali bel scolpiti. Abbasso lo sguardo verso i suoi jeans neri che fasciano perfettamente le sue gambe e alla visione di tutto ciò la mia bocca inizia a seccarsi.

Forse dovrei smetterla di guardarlo in questo modo.

"Perché sei qui?" Domando leggermente irritata, distogliendo lo sguardo.
"Avevo voglia di vederti"
"Io no e poi, come vedi... sto lavorando"
"Veramente non lo stai facendo... almeno che tu non abbia dei pazienti invisibili" Mi prende in giro e appoggia la schiena alla parete, guardandomi intensamente con quelle pozze celesti che tanto ho amato e che amo ancora.
"Non sei simpatico"
"È davvero un peccato" Fa spallucce, ridacchiando e lo vedo avanzare verso la mia scrivania. Si siede in una delle sedie di fronte a me e allunga la gambe, appoggiando entrambe le mani sul suo petto.
"Chi ti ha dato il permesso di sederti?" Gli domando incrociando le braccia.
"Sei irritante"
"Guarda... tu lo sei molto di più" Sputo velocemente e mi alzo, raggiungendo l'armadietto strapieno delle numerose cartelle cliniche. "Perché non torni nel tuo studio e mi lasci in pace, Riccardo?"
Sbircio fra gli scaffali, sperando che faccia ciò che gli ho appena detto ma sento il rumore della sedia strisciare sul pavimento.
"Perché non voglio farlo." Risponde e sento la sua voce avvicinarsi sempre di più. Riesco a sentirlo dietro di me e i battiti del mio cuore iniziano a intensificarsi immediatamente.

Ma che diavolo di effetto mi fa?

Il suo fiato soffia lungo il mio collo e nel momento in cui le sue dita afferrano i miei fianchi, le mie mani tremano come delle foglie, lasciando cadere il blocco di fogli sul pavimento. I miei occhi si socchiudono piano e deglutisco prima di appoggiare una mano sul mio petto, che sta per scoppiare. "Sto impazzendo senza di te. Se non ci sei tu la mia vita non ha nessun senso... cazzo"
"N-non mi importa" Farfuglio e lo sento stringermi, facendo aderire la mia schiena al suo petto.
"Io ti amo ancora... esattamente come il primo giorno, piccola Paper"
Sento un brivido sfiorare la mia colonna vertebrale e le mie gambe iniziano a cedere, non sopportando tutta questa grande massa di sensazioni. "Lasciami rimediare... ti supplico"
Non riesco a trovare le parole esatte per rispondergli e sapevo che presto o tardi sarei crollata fra le sue braccia. Avrei voglia di urlargli che lo amo ancora anche io, ma che mi ha fatto male. Tanto male.
Con un veloce movimento mi fa girare verso il suo viso e nel momento in cui mi ritrovo le sue labbra a pochi centimetri dalle mie, mi sento proprio una ragazzina alle prese con il suo primo bacio.
"Riccardo... aspetta-"
Mi spinge dolcemente verso gli scaffali e afferra velocemente le mie mani, incrociando le sue dita alle mie. "Ti prego, aspetta"
"Non voglio più aspettare... ti sto perdendo e non voglio farlo."
Istintivamente appoggio le mie mani sulle sue spalle e posso sentirlo sorridere. I suoi occhi si incrociano ai miei, formando un'unica anima.
"Non-"
Le sue labbra si poggiano violentemente sulle mie e solo Dio sa quanto tutto questo mi sia mancato; inizialmente, il contatto è molto lento ma ci lasciamo andare facilmente.
La sua lingua si incontra con la mia e iniziano a stuzzicarsi, proprio come stiamo facendo noi. Le sue dita iniziano a mettere più forza sulla mia pelle e nel momento in cui afferro il suo ciuffo, il mio nome esce dalla sua bocca, quasi come se fosse una sorta di bisogno.
Camminiamo verso la parete, non staccando neanche per un secondo le nostre labbra. "Dio, scusami per tutto quello che ho fatto, piccola..." Bisbiglia e il suo dolce fiato soffia sulla mia pelle, provocandomi miliardi di piccoli brividi.
Scosta i miei capelli dal collo, iniziando a lasciare dei piccoli e dolci baci su di esso, facendomi letteralmente morire. "Mi sei mancata tantissimo. Non immagini quanto."

Anche tu mi sei mancato, amore mio.

Le nostre mani si cercano e lui, le appoggia proprio ai lati della mia testa, cercando di farmi stare quanto più ferma possibile. "Ti amo... ti amo... ti amo così tanto che vorrei ripetertelo all'infinito solo per dimostrarti che non mi stancherei mai di dirtelo."
Improvvisamente, la scena di lui con quella tipa mi ritorna in mente e sento un improvviso dolore al petto, che mi fa ritornare alla realtà.
"Riccardo..." Farfuglio sulle sue labbra arrossate e afferro le sue spalle, cercando di allontanarlo.
"Cosa ti prende?" Domanda confuso, non lasciando minimamente i miei fianchi.
"Perdonami, Riki... ma..."
"Ma cosa?"
"I-io non ce la faccio. Perdonami" Farfuglio e mi stacco bruscamente da lui, prima di guardarlo un'altra volta negli occhi. "Non sono ancora pronta a far finta che non sia successo nulla... non ci riesco proprio"
"Proviamoci"
"Non adesso!" Sospiro e afferro il mio cellulare, raggiungendo la porta. "Non seguirmi, ti prego..."

Non odiatemi...
Non odiatemi...
Non odiatemi...
Okay, troppo tardi😂🙈
CERCHIAMO DI PRENDERE IL LATO POSITIVO DI QUESTA SITUAZIONE: SI SONO BACIATI EHEHE😏
Bci baci, piccolette💕
-Roberta🐣

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora