72. Stupefacente

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"Sono d'accordo con te."
"Mmmh" Mugola in risposta e il suo respiro si fa immediatamente pesante. "Stai ferma." Ordina e io annuisco.
Afferra la zip del vestitino con le dita e la scende lentamente, facendomi inarcare la schiena velocemente. L'altra sua mano mi stringe i fianchi, sfiorando numerose volte il rigonfiamento sulla mia pancia. Fa scivolare l'indumento lungo le mie spalle e poi lo tiene fermo proprio sulla mia vita. Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo lentamente gli occhi, facendomi cullare dal suo respiro. Trova il gancetto del reggiseno e lo stringe, slacciandolo immediatamente. Lo fa scivolare sul pavimento facendomi perdere un battito per il gesto. I miei seni leggermente sensibili vengono dolcemente stretti nelle sue mani e porto il mio labbro inferiore fra i denti.
"Stasera sei mia." Mormora succhiando la pelle del mio collo, lasciandoci su un succhiotto. "Solo mia." Ripete un'altra volta e io annuisco, non trovando assolutamente il coraggio di parlare.
"Te la senti, amore?" Domanda a bassa voce e io mi giro prima di incrociare i suoi bellissimi occhi azzurri.
"Si" Rispondo sicura sfiorando le sue labbra con le mie. Inizio a lasciare tanti piccoli baci sul suo collo e sbottono i primi due bottoni della sua camicia, per stuzzicare la sua pelle. Lo sento sospirare piano e appoggia entrambe le mani sul mio seno nudo.
"Non smettere di baciarmi... Dio mio" Ansima confuso e abbasso lo sguardo verso il suo basso ventre, notando il suo notevole rigonfiamento fra i jeans estremamente aderenti.
Slaccio la sua cintura e le sue mani sulle mie guance mi obbligano ad unire le nostre labbra, che si accarezzano con dolcezza e passione. "Sbrigati..."
"Impaziente, Marcuzzo?" Domando provocandolo e posso vedere tremare il suo labbro inferiore. Il mio polso viene bloccato dalla sua grande mano e lo guardo confusa dal suo gesto.
"Sto per scoppiare..."
"Scoppia" Faccio spallucce ridendo e lui sospira pesantemente. Quando sto per baciarlo per la milionesima volta, un leggero bussare alla porta ci interrompe.
"Chi diavolo sarà?" Domanda appoggiando le dita sul mio fianco e lo accarezza con dolcezza.
"Non ne ho idea"
"Rivestiti, Fede" Sussurra e nel momento in cui sfiora il suo amico per richiudere il bottone dei jeans, i suoi occhi si alzano verso il soffitto. "Cazzo..."
Mi rivesto velocemente e indosso una giacca per coprire la zip aperta del mio vestitino. Riccardo si dirige verso la porta e si passa una mano fra i capelli prima di aprirla dolcemente. Curvo leggermente la testa e una donna più o meno sessantenne, è proprio di fronte a noi. Vedo il mio ragazzo aggrottare la fronte e mi guarda, completamente sconvolto.
"Non so che lingua parlate... ma potete aiutarmi ad aprire la porta?" Domanda facendo dei strani gesti con le mani per farci capire il contesto e ci mostra la scheda magnetica della sua stanza.
Sorrido all'istante per il suo modo di fare e mi avvicino al ciglio della porta. Appoggio una mano sulla spalla del mio uomo e curvo il ginocchio, appoggiando la punta del piede sul pavimento, perfettamente lucido.
"Signora, siamo italiani" Le rispondo dolcemente. "Nessun problema... la aiutiamo noi"
"Grazie a Dio... è il cielo che vi manda" Cantilena facendo ridere sia me che Riccardo. Prendo la nostra scheda e chiudiamo la porta dietro di noi, prima di uscire.
"La vecchietta ha bisogno di noi... ma io sto letteralmente morendo" Mi sussurra all'orecchio Riccardo facendomi alzare gli occhi al cielo.
La donna ci guida lungo il corridoio e si ferma proprio di fronte ad una delle tante camere. "Mio marito ci ha provato diverse volte ma non ci è riuscito" Sorride indicando un uomo più o meno della stessa età. I suoi occhi sono azzurri, leggermente più scuri di quelli di Riki e mi sembra di rivedere me e lui fra un paio d'anni.
"Buonasera, scusateci per disturbo" Sorride l'uomo e io scuoto la testa. Riccardo afferra la scheda e la trascina nella sottile fessura, prima di tirarla e aprire la famosa porta.
"Che bel pancino" Sorride la signora appoggiando la sua mano tremante sulla mia pancia e io la ringrazio dolcemente. "Sarà una femminuccia, vero?"
"Si, come lo sa?" Domando aggrottando la fronte e vedo Riccardo guardarla.
"Riesco a capirlo dal formato della pancia..." Mi spiega. Ero a conoscenza di questa strana teoria ma non credevo si potesse indovinare davvero. Sembra impossibile. "Come la chiamerete?"
"Sara" Risponde con un sorriso il mio ragazzo e incrocia le mie dita fra le sue.
"Bellissimo nome! Complimenti!" Esclama e noi la ringraziamo. "Beh che dire... grazie mille per averci aiutato e scusate ancora per il disturbo!"
"Non si preoccupi. Buonanotte" Sorrido e Riccardo li saluta educatamente. Percorriamo per la seconda volta il corridoio e posso sentirlo sospirare lentamente, mentre accarezza il dorso della mia mano.
"Sono tanto carini quei due vecchietti, non credi?" Domando appoggiandomi alla parete, mentre lo fisso attentamente.
"Molto. Erano tanto innamorati" Sorride varcando la soglia della nostra camera. "Come noi"
"Io voglio invecchiare con te... proprio come loro due" Sussurro avvicinandomi a lui. "E sono certa che nonostante le nostre imperfezioni continueremo ad amarci e a volerci come ora"
"Ne sono certo anche io." Sussurra baciando le mie labbra dolcemente e io accarezzo la sua lingua con la mia. "Ti amo" Mormora facendo scivolare la leggera giacca dalle mie braccia. "Penso che anche quando sarò vecchio mi farai impazzire proprio come fai ora" Mugola togliendosi la camicia. Fisso il suo petto perfettamente scolpito e posso sentire le mie guance riscaldarsi lievemente.
"Lo penso anche io" Sorrido facendo scivolare il mio vestitino fra le mie gambe. Sbottona velocemente i suoi pantaloni e li tira giù insieme ai boxer.
"Stenditi" Ordina e io annuisco. Mi siedo sul letto e lo guardo mentre, si china verso di me, pronto a farmi impazzire. Inizia a baciare le mie gambe, sale su per le cosce e con le dita afferra le mie mutandine in pizzo prima di toglierle con dolcezza. Lascia un candido e delicato bacio sulla pancia e poi sui miei seni. Stuzzica i miei capezzoli e dopo tutte queste dolci e favolose torture, i miei ormoni stanno letteralmente andando a fanculo. Ritorna di nuovo sulla mia pancia e io afferro i suoi capelli, spingendolo verso di me. Il mio cuore batte all'impazzata, quasi come se volesse uscire dal petto e il mio respiro non fa altro che bloccarsi. "Amore di papà, se senti urlare mamma non preoccuparti... sta bene" Sorride e io rido, prima di accarezzare le sue spalle. Si solleva per non farmi male e si sostiene sulle ginocchia, prima di guardarmi intensamente negli occhi. "Fermami se ti faccio male, piccola" Mormora a bassa voce e con una veloce mossa spinge il suo membro dentro di me. I nostri occhi si chiudono all'istante per l'intensa sensazione ma lotto contro me stessa per cercare di non alzare troppo il tono della voce.
"Oh mio Dio, Riccardo..." Gemo e le sue mani spalancano le mie gambe, per scivolare ancora più in profondità.
"Cazzo, Fede..." Sfiora le mie dita e appoggia il mio braccio al lato del mio viso.
"Mi sento morire..." Mugolo e lo guardo di fronte a me, mentre accarezza le mie cosce in ogni singolo angolo. La prima spinta è lenta e profonda e al contatto, un urlo scappa dalle mie labbra.
"Fallo di nuovo..." Mormoro pregandolo e chiudo gli occhi. Mi accontenta immediatamente e io inarco la schiena, graffiando il suo torace con le unghie. "Cristo, è così bello"
"Così fottutamente bello!"
"Non smettere, amore..." Bisbiglio a bassa voce e il suo nome esce numerose volte dalle mie labbra.
"Oh cazzo- non lo farò" Il suo corpo si muove velocemente sopra di me e sento il mio stomaco andare a fuoco. Si contorce forte e sospiro più volte, prima di sollevare i fianchi d'istinto.
I suoi movimenti sono leggeri ma profondi che riesco a sfiorare anche le stelle. Riesco a vedere solo lui, la sua pelle lucida e i suoi muscoli contratti. "Sei così bella, Fede"
"Dovresti guardarti te e poi me riparliamo" Rispondo con un filo di voce e il mio respiro è irregolare. "Ci sono quasi..." Lo avviso e lui annuisce, mettendo più forza.
Stringe i denti accarezzando i miei seni con le sue morbide mani e appoggio le dita sulla mia bocca per non urlare.

Credo di non farcela.

Pochi secondi dopo, raggiungiamo l'apice del piacere nello stesso momento e lui esce da me velocemente, gettandosi sul lato opposto del letto, completamente asausto e privo di forza. Sfiora la mia intimità con la sua mano, facendomi tranquillizzare e sento il mio corpo cedere immediatamente.
"Oh... porca... troia..." Mormora fra i sospiri e deglutisce. Mi fa girare e fa aderire la mia schiena al suo petto, coprendo i nostri corpi nudi con il leggero lenzuolo di cotone. "Bellissimo" Mormora sfiorando il mio sedere con le dita. Un brivido percorrere la mia schiena e stringo le sue braccia muscolose prima di incrociare le nostre dita.
"Direi che l'attesa ci ha fatto bene..." Esclama con un sorrisone.
"È stato così stupefacente, Dio mio." Sussurro ancora con il respiro irregolare.
"Tu sei stupefacente, Paper. Tu."

Scusate per l'assenza ma tra la scuola e i miei disagi non sono riuscita a pubblicare il capitolo.
Però mi sono fatta perdonare, no?😏
Spero vi piaccia!💕
Fatemelo sapere, mi raccomando! Aspetto tanti commentini.👒
Un bacio a tutte e al prossimo aggiornamento💮
-Roberta🌹

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora