83. I segreti di una mamma

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"Sei sicura di aver preso tutto, vero?" Mi domanda Riccardo indossando il pesante cappotto.
"Si, dovresti prendere soltanto i biberon che ci sono in cucina e poi possiamo andare" Domando prendendo Sara in braccio e la stringo sul mio petto prima di appoggiare una coperta di lana sul suo piccolo corpo. Lo vedo correre verso la cucina e dopo pochi secondi ritorna con i vari oggetti fra le mani, facendomi sorridere silenziosamente per la sua goffaggine.
"Dove devo metterli?"
"In quel borsone blu" Gli rispondo velocemente indicandolo e lui annuisce. Afferra le due valigie proprio accanto alla parete e apre la porta d'ingresso per poterle mettere in macchina.
Dove stiamo andando? Beh... fra esattamente quattro giorni è Natale e abbiamo deciso di andare a Roma per fare una piccola sorpresa alla mia famiglia che non vedo esattamente da due mesi.
L'idea è stata di Riccardo e quando me l'ha proposto non potevo proprio dire di no.
"Fede, copri la bimba... fa un freddo cane" Mormora girandosi verso di me e io annuisco. Cerco di non soffocare la piccola con la coperta e la stringo con dolcezza, uscendo velocemente da casa nostra. L'aria mattutina mi colpisce la fronte e rabbrividisco immediatamente, per la temperatura polare che c'è qui a Milano.
"Cazzo... entra in macchina. Si congela" Ordina chiudendo la porta a chiave e io corro verso l'auto prima di entrare all'interno.
Dopo pochi secondi, lui mi raggiunge e lo sento imprecare mentre strofina i palmi delle mani fra di loro.
Aumenta il riscaldamento, mandando un improvviso calore sul mio viso che mi riscalda all'istante. "La prossima volta cercheremo un volo durante il pomeriggio e non alle sei del mattino"
"Hai prenotato tu i biglietti, la colpa è tua" Faccio spallucce guardando l'ora sul piccolo schermo del suo cellulare. Sono le quattro e il sonno si fa già sentire da un pezzo.
"Non c'è bisogno di sottolinearlo, Paper" Mi stuzzica e io ridacchio prima di girarmi verso di lui, guardando i suoi occhi essere illuminati dalla leggera luce della luna.
"Invece c'è bisogno, Marcuzzo"
"Come vuoi" Fa spallucce. "Sei sicura di non aver dimenticato nulla?"
"Cazzo... ho dimenticato di fare una cosa" Sussurro con un piccolo sorriso. "Darti un bacio"
Posso vederlo sorridere immediatamente e le sue dita stringono il mio mento, avvicinandomi al suo viso.
"Vieni che te ne regalo quanti ne vuoi..." Bisbiglia a bassa voce per non interrompere i dolci sogni di nostra figlia.
Sfioro la punta del mio naso contro il suo prima di baciare dolcemente le sue labbra arrossate che mi accolgono, iniziando a muoversi lentamente. Sono fredde e screpolate e la mia lingua le accarezza rendendole morbide e bagnate.
"Hai sonno?" Mi chiede guardandomi negli occhi e appoggia la sua fronte contro la mia.
"Un pochino..."
"Cerca di dormire... ti sveglierò quando arriveremo all'aeroporto" Fa spallucce togliendo il leggero cappellino a Sara e io annuisco, appoggiando la testa sul sedile.
Abbasso lo sguardo verso nostra figlia, che dorme tranquillamente con la boccuccia socchiusa mentre respira profondamente. Le sue manine sono incrociate sul suo pancino e alla visione di tutto ciò un piccolo sorriso sorge sul mio viso, illuminandolo.

È così piccola e tenera.

"È proprio bella vero?" Chiede Riccardo a bassa voce sfiorando il volante con le dita.
"Tantissimo... sembra una bambolina"
"Assomiglia alla mamma... è bella tanto quanto lei" Sussurra guardandomi e io distolgo lo sguardo, sentendo le mie guance riscaldarsi immediatamente.
"La sua mamma non è bella"
"Hai ragione... non è bella. È perfetta" Fa spallucce con un sorrisone e io sospiro. Sento le sue mani sfiorare il mio collo e scostano leggermente le mie ciocche di capelli, mandando un brivido lungo la mia schiena. "Credimi"
Giro la testa verso il suo viso perfetto e quando noto i suoi occhi cristallini, il mio cuore inizia a pompare velocemente.
Ogni volta che lo guardo è come se fosse la prima. Le sensazioni non cambiano. E sono certa che non cambieranno mai.
"Ti credo... giuro che ti credo" Sussurro curvando il collo per poter appoggiare la guancia sulla sua morbida mano. Annuisce e mi lascia un candido e delicato bacio sulla fronte, facendomi chiudere gli occhi d'istinto.
"La mia piccola paperella..."

Pov's Riccardo

Roma.

"Shh, amore... stiamo per arrivare a casa" Mormoro a Sara, sperando che mi dia retta. Si agita su se stessa e io la cullo fra le mie braccia, cercando di calmarla.
Da brava bambina, non mi ascolta assolutamente e continua a piangere ininterrottamente facendomi sospirare. "Fede, che diavolo devo fare per farla stare calma?"
"Cullala e appoggia il tuo mento sulla sua fronte, in modo che senta il tuo respiro" Mi dice lei afferrando le due valigie all'interno del taxi e iniziamo a camminare verso il lungo viale per arrivare in casa Carta. Faccio come dice e soffio sul nasino di mia figlia cercando di avere un piccolo e delicato contatto con lei, facendole chiudere gli occhi lentamente. La vedo calmarsi e inizia a respirare più lentamente, muovendo il suo pancino in modo regolare.
Inizia a ciucciare rumorosamente il ciuccio e tutto ciò mi fa letteralmente meravigliare.
"Wow, ma sei magica amore mio!" Sorrido guardando la mia donna. Lei alza le spalle in risposta e disegna un sorrisino compiaciuto sulle sue labbra.
Stringo Sara fra le mie braccia, cercando in tutti i modi di non farle sentire freddo. "Come diavolo fai a sapere tutte queste cose?" Le domando aumentando il passo.
"Eh, Marcuzzo... sono i segreti di una mamma" Risponde ridacchiando e io alzo gli occhi al cielo.
"Devo dire che funzionano molto bene" Osservo e lei ridacchia prima di fermarsi e guardarmi negli occhi.
Ha la punta del nasino arrossata e il vento di Dicembre scompiglia i suoi lunghi capelli, facendoli ondeggiare più volte. Afferra il mio avambraccio con la sua mano e si avvicina dolcemente, prima di alzarsi sulle punte per poter raggiungere il mio viso. Mi lascia un dolce bacio sulla guancia e io sorrido al suo dolce gesto.
"Entriamo, amore" Mormora e appoggia la testa sulla mia spalla, prima di dirigerci a passi lenti verso il portone. Sale velocemente i tre scalini e appoggia il dito sul campanello, schiacciandolo immediatamente.
Ruota la testa verso di me e dal suo sorriso posso vedere quanto sia felice di essere qui. I suoi occhi color nutella brillano e dalle sue labbra escono dei leggeri sospiri di spensieratezza.
"Non vedo l'ora di rivederli, oh mio Dio!" Esclama appoggiando entrambe le mani sulla bocca.
"Lo so, amore mio" Sussurro sfiorando i suoi capelli con le dita.
La porta si spalanca rivelando la mamma di Federica in pigiama.
"Oh Signore, sto sognando?" Urla sconvolta spalancando gli occhi e noi scoppiamo a ridere.
"Sorpresa!" Urliamo e lei si butta fra le nostre braccia. La stringiamo forte e posso vedere una lacrima trasparente scorrere sulla guancia di Federica. "Siamo venuti per passare il Natale con voi!"
"Mi sembra un sogno. Entrate, fa molto freddo" Sorride facendoci spazio e noi entriamo velocemente dentro la casa. Un calore improvviso riscalda i nostri corpi gelati e Fede si butta fra le braccia di sua sorella.
Maria si avvicina e mi stringe dolcemente, accarezzando il mio viso con la sua morbida mano. Sfiora la guancia di Sara con il dito e mi guarda con occhi commossi.
"Sono così felice di rivedervi, figlioli!"

Sono tornata!🤘🙈
Auguri piccole donnine❤🎀
Il capitolo è arrivato, anche se un po' in ritardo. Spero vi piaccia❤
Fatemelo sapere, mi raccomando💕
Baci a tutte e al prossimo aggiornamento🎀
-Roberta💎

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora