78. Senza di me?

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Pov's Federica

I giorni passano sempre più velocemente e sembrano volare via in un soffio. Dalla nascita di Sara è passato esattamente un mese e io e Riccardo ci stiamo rendendo conto solo adesso di tutto quello che è successo.
La nostra vita è cambiata radicalmente e ci siamo ritrovati in un questo mondo tremendamente bello ma faticoso e stancante.
Nonostante i continui problemi fra me e lui, la nostra piccolina riesce sempre a farci sorridere sempre e farci dimenticare tutto anche solo per un po'.
Ad interrompermi dai miei pensieri è proprio lei che mugola piano, facendomi sorridere per la sua tenerezza.
Accarezzo il suo piccolo corpo mentre la guardo bere il latte dal mio seno. È così morbida e sensibile che ho quasi paura di farla male.
Le sue piccole manine sono aperte sulla mia pelle, cercando un supporto e i suoi occhietti sono chiusi mentre respira lentamente.
Appoggio la testa sul divano distrutta mentre attendo l'arrivo di Riccardo da lavoro. Il mio cellulare inizia a vibrare all'improvviso ed è proprio lui.
"Amore..." Mormoro rispondendo alla sua chiamata.
"Fede, che fate?"
"Ti stiamo aspettando" Sorrido e lancio uno sguardo sul televisiore.
"Ecco, appunto... ti ho chiamata per avvisarti che stasera non torno per cena"
Il sorriso sulle mie labbra sparisce e sento il mio cuore diventare piccolino.
"Oh" Questo è tutto quello che riesco a dire e posso sentirlo sospirare dall'altra parte.
"Cazzo... mi dispiace davvero tanto."
"Fa niente... mangerò qualcosa e andrò a letto. Sono distrutta" Mento, nonostante senta il bisogno di fare queste cose con lui.
"Sei arrabbiata?" Chiede a bassa voce.
"Perché me lo chiedi?"
"Non so, dal tuo tono di voce sembra così"
"Solo solo stanca, Riki" Sospiro e curvo la testa per poter tenere fermo il cellulare sulla mia spalla.
"Dai un bacio a Sara. Ti amo"
"Ti amo anche io" Rispondo e attacco la chiamata. Il mio respiro trema e il pensiero di rimanere ancora senza di lui, mi rende terribilmente triste.
Stacco Sara dal mio seno e appoggio il ciuccio sulle sue labbra per farla addormentare. Le canticchio la ninna nanna e la cullo dolcemente fra le mie braccia. La mia voce risuona all'interno della stanza e vedo i suoi occhi azzurri e limpidi chiudersi e riaprirsi più volte.
"Amore mio" Mormoro e appoggio le labbra sulla sua fronte, lasciando un piccolo e dolce bacio sulla sua pelle morbida e profumata.
Mi sollevo e la appoggio proprio accanto a me, facendo attenzione a non farla male. Afferro il cellulare e compongo il numero di mia mamma.
Al terzo squillo risponde e quando sento la sua voce squillante, un piccolo sorriso illumina il mio viso. "Mamma!"
"Figliola! Come stai?" Mi chiede a bassa voce.
"Bene, sono qui con Sara" Rispondo velocemente. "Volevo chiederti una cosa"
"Dimmi tutto"
"Vi dispiacerebbe se venissi a Roma per qualche giorno?" Domando guardando le mie dita e pizzico le unghie con i denti.
"No, assolutamente. Ma perché vuoi farlo? Hai litigato con Riccardo?"
"Non ho litigato con Riccardo. Ho semplicemente bisogno di staccare per un po' la spina."
"Verrà anche lui?"
"Con il lavoro non può farlo. Partiremo solo io e la bimba"
"Sei convinta di quello che stai facendo?"
"Mamma, sono solo un paio di giorni... ritornerò qui molto presto" Le spiego facendo spallucce e posso sentirla sospirare.
"Riki è al corrente di tutto questo?"
"No, lo avviserò prestissimo e sono certa che litigheremo"
"È chiaro, Federica! È passato solo un mese dalla nascita di Sara e adesso, più che mai, dovreste cercare di stare più uniti possibili... ma purtroppo non lo fate, o almeno solo poche volte." Mormora e so benissimo che ha perfettamente ragione.
"Lo so..." Sussurro sospirarando. Sento un improvviso dolore al cuore che mi impedisce di respirare ma cerco di non farci caso.
"Pensaci... se venissi qui da noi non miglioreresti assolutamente questa situazione"
"Ci penserò, mamma. Grazie" Le rispondo e dopo averla salutata attacco la chiamata.
Sospiro confusa e indecisa su cosa fare, ma cerco di non pensarci almeno per qualche ora.

***

"Fede..." La voce rauca e bassa di Riccardo mi fa sussultare e apro di scatto gli occhi prima di ritrovarlo proprio di fronte a me.
Nonostante il leggero buio, i suoi occhi color mare luccicano e le sue labbra sono curvate in un sorriso, rendendo il suo viso tremendamente più bello.
"Oh mio Dio, sono crollata a dormire sul divano" Mormoro assonnata e la sua mano afferra la mia, mandandomi un brivido lungo la schiena. "Dov'è Sara?" Gli chiedo spaventata, non vedendola accanto a me.
"Tranquilla, l'ho portata in camera da letto" Mi tranquillizza accarezzando i miei capelli e io annuisco. "Vieni, andiamo a dormire" Sussurra a voce bassa allungando un braccio verso di me e io incrocio le nostre dita prima di alzarmi. Circonda i miei fianchi e sento le sue labbra posarsi nell'incavo del mio collo, lasciando un tenero e piccolo bacio.
Lancio uno sguardo all'orologio attaccato alla parete e noto che sono le tre di notte. "Scusami per non essere tornato a casa..." Bisbiglia dolcemente.
"Va bene, non fa nulla" Sospiro girandomi e accarezzo dolcemente i suoi capelli. "Ti aspetto a letto" Sorrido, iniziando a salire le scale. Nel momento in cui varco la soglia della nostra camera sento un leggero mugolio scappare dalle labbra di Sara e mi catapulto vicino alla culla per controllare.
I suoi occhi sono spalancati mentre con le braccia muove la coperta facendola ondeggiare fra le sue manine. "Amore di mamma, ti sei svegliata?" Sussurro e sento dei leggeri passi raggiungerci. Giro lo sguardo verso la porta, notando Riccardo appoggiato alla cornice. Ha le braccia incrociate al petto mentre ci osserva con dolcezza.
"Mi siete mancate un casino" Sussurra a bassa voce ma riesco a sentirlo comunque.
"Anche tu ci sei mancato" Rispondo. "Non ci abitueremo mai alla tua assenza quando sei a lavoro" Ammetto per la prima volta dopo mesi e i nostri occhi si incrociano, facendomi tremare il petto.
"Lo so, piccola... mi dispiace lasciarvi da sole, ma sono costretto a farlo" Dice dispiaciuto e io annuisco.
"Sai, oggi ho chiamato mia mamma..." Inizio legando i miei capelli in una coda spettinata e senza forma. Si avvicina leggermente e appoggia una mano sulla culla, per sostenersi. "Forse andrò a Roma per un paio di giorni"
Posso notare i suoi occhi diventare scuri e le sue labbra stringersi in una linea sottile, mentre mi fissa intensamente.
"Senza di me?"
"Riki, ho bisogno di staccare la spina"
"Sai quanto sarà difficile affrontare tutto questo, vero?"
"Tornerò presto. Saranno solo venti al massimo venticinque giorni" Gli dico gesticolando e lancio uno sguardo alla piccolina che sta tranquillamente fissando il vuoto.
"Sono io il problema?"
"Mi sento sola senza di te, tutto qui" Gli dico sinceramente accarezzando le mie braccia coperte dalla felpa. "Non sono in grado di gestire tutto da sola"
"Pensi di risolvere la situazione andando dai tuoi genitori solo per pochi giorni?"
"Sicuramente starò meglio"
"Sai che ti dico, Fede? Vai e restaci fin quando ti pare!" Alza la voce e lo sento sbuffare prima che esca velocemente dalla stanza non degnandomi neanche di uno sguardo.

So che mi odierete e ne avete assolutamente tutte le ragioni🙈😭
Perdonatemi ma giuro che sistemerò tutto🌙
Spero che questo capitolo vi piaccia comunque!
Baci baci💮
-Roberta🤘

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora