1. Aereo verso Milano

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Roma.

"Promettimi che farai attenzione, figlia mia" Ripete per l'ennesima volta mia mamma. La voce della donna che chiama il mio volo diretto per Milano fa da sottofondo a tutto ciò e io mi affretto ad afferrare la mia valigia.
"Certo che farò attenzione, devi semplicemente stare tranquilla" Rispondo abbracciandola. "Sto andando all'Università, mamma... mica in guerra!" Le ricordo dolcemente alzando gli occhi al cielo. Lei annuisce, cercando di trattenere le lacrime.
"Non vedo l'ora di rivederti nei panni della dottoressa Carta" Esclama con un sorriso e io annuisco.

Dottoressa Carta.

Suona bene, no?

"Non fare troppe stragi di cuori" Mi stuzzica mia sorella Arianna e io alzo gli occhi al cielo. "Eh... mi raccomando non fare cazzate" Mi raccomanda stringendomi fra le sue braccia, prima di baciarmi la guancia.
"Starò bene" Mormoro e mio papà mi sistema lo zaino sulle spalle, prima di lasciarmi un piccolo e tenero bacio sulla fronte.
"Chiamaci non appena arrivi, piccolina" Mi dice e io annuisco.
Inizio a camminare verso la scala mobile e mi giro prima di riguardare un'ultima volta la mia famiglia. I loro occhi sono tristi e il loro sguardo è perso nel vuoto.
"A presto!" Sorrido scuotendo la mano e sorrido, dirigendomi verso quella che sarà la mia nuova vita.

"Il biglietto, signorina" Esclama l'hostess e afferra il pezzo di carta fra le mie mani. Mi sorride prima di indicarmi di camminare verso l'entrata dell'aereo.
Guardo ogni minimo dettaglio e non vedo l'ora di arrivare a Milano per poterlo fare anche lì. Ho sempre amato quella città, e andare a vivere lì per un periodo di tempo più o meno lungo, mi fa sentire proprio come se potessi avere la mia vita fra le mie mani. Cercare di organizzarla come piace a me e curare ogni minima cosa, anche la più banale. E magari... perche no, cercare di essere felice.
Quando entro all'interno del grande mezzo di trasporto, improvvisamente sento un'ondata di ansia che pervade il mio corpo. Non ho mai viaggiato da sola. Non nego che ho un po' di paura, ma fortunatamente il viaggio sarà breve. Respiro profondamente e avanzo in cerca del mio posto, lasciando alle spalle le preoccupazioni.
Quando trovo la mia postazione, metto la valigia proprio sopra di me, prima di sedermi.
L'areo inizia a riempirsi velocemente e improvvisamente il posto accanto a me, viene occupato da un ragazzo. Mi giro immediatamente prima di guardarlo. Due occhi azzurri, proprio come il mare illuminano il suo viso e alcune ciocche di capelli ricadono sulla sua fronte. Con una mossa veloce della mano, li scosta via, separandole con le dita e si gira verso di me, prima di scrutarmi attentamente. Non dice nulla, semplicemente gira la testa, prima di rompere questo gioco di sguardi.
Abbasso lo sguardo verso le sue mani e il suo anello viene pizzicato con le punte delle sue dita sottili. Posso sentire che dalle sue labbra escono dei leggeri sospiri e scuoto la testa, per mandare via i pensieri prima di guardare fuori dal finestrino.
Afferro le cuffiette prima di alzare il volume della musica e cercare di riposare per almeno qualche minuto.

***

"Emmh... ragazza..." Mormora qualcuno e sento picchiettare la mia spalla. Mugulo leggermente prima di stropicciare gli occhi. Li apro lentamente, richiudendoli subito dopo, prima di ritrovarmi due occhi azzurri che mi fissano e delle labbra con qualche sfumatura di rosso, leggermente lucide e gonfie. "Non volevo svegliarti, ma stiamo per atterrare a Milano" Mi informa e io annuisco, prima di sistemare i miei capelli.
"Grazie per avermi avvisato" Mormoro e lui mi sorride dolcemente, prima di guardare fuori dal finestrino. Man mano che l'aereo scende di quota, si può ammirare il paesaggio e non ho mai visto nulla di più bello. Le luci di varie colori illuminano la zona e il buio della notte rende l'atmosfera più magica di quel che è. "È tutto bellissimo" Mormora e con la coda dell'occhio, posso vederlo guardarmi.
"Già, è tutto bellissimo" Ripeto e dopo pochi secondi l'aereo sfiora il suolo. Faccio un sospiro di sollievo, prima di afferrare la felpa e indossarla.
"Uhh le orecchie... non sento più nulla" Bisbiglia piagnucolando e io ridacchio leggermente. "Che sensazione bruttissima"
"Deglutisci, e apri la bocca. Mia nonna dice che funziona sempre per alleviare il dolore..." Faccio spallucce e lui annuisce, prima di iniziare a fare dei strani movimenti con la bocca. L'aereo si ferma e io mi alzo prima di prendere la valigia. "Va meglio?" Gli chiedo al ragazzo e lui annuisce sorridendomi dolcemente.
Mi fa segno di passare per prima e io sorrido, prima di ringraziarlo.
Inizio a camminare verso l'uscita dall'aereo e all'improvviso, il mio braccio viene stretto dolcemente da una mano calda. Io mi volto di scatto prima di ritrovarlo di nuovo proprio di fronte a me. "Non mi hai ancora detto come ti chiami, ragazza..." Mormora e un sorrisino emerge tra le sue labbra.
"Mi chiamo Federica, ragazzo. E tu?" Rispondo di rimando, ma non posso nascondere il sorriso alla pronuncia della sua domanda.
"Io mi chiamo Riccardo."

Riccardo.

Gli si addice proprio.

"Il male alle orecchie è passato completamente" Mi dice contento.
"Te l'avevo detto" Alzo le spalle e lui ride, prima di guardarmi.
"Io devo andare..." Inizia. "So che Milano è enorme, ma spero comunque di beccarti in centro" Mi dice e la sua mano finisce fra i suoi capelli.
"Anche io" Rispondo, quasi come un sussurro. Sento un'ondata di calore salire verso le mie guance e abbasso lo sguardo velocemente. "Allora... ciao Federica." Bisbiglia, afferrando la sua valigia e scuote la mano, salutandomi teneramente.
"Ciao Riccardo." Sorrido e lo vedo girarsi, iniziando a camminare. Si allontana sempre di più, prima che lo veda sparire tra la folla.

Cuoricini miei🌹❤
Allora? Che ne pensate? Vi piace questa nuova storia? Ho avuto quest'idea di notte, mentre non riuscivo a prendere sonno. Spero vi piaccia!
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Vi mando un grande bacio e al secondo capitolo!
-Roberta🦄💕

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora