Pov's Riccardo
Un mese dopo.
"Non ho voglia di andare all'asilo!" Piagnucola Sara per l'ennesima volta e io sospiro frustrato.
"Devi andarci per forza, io e papà dobbiamo andare a lavoro. Non voglio ripetertelo un'altra volta!" Spiega velocemente Federica.
"Uff e va bene..." Sbuffa guardandoci e abbassando lo sguardo subito dopo. Parcheggio l'auto vicino la grande struttura prima di spegnere il motore. Le sue piccole e morbide labbra, si poggiano sulla guancia di Fede e io scendo dalla macchina prima di prendere la sua manina.
"Non arrabbiarti con la mamma, è solo molto stanca." Le sussurro e la vedo annuire. "Comunque sia... ti aspettiamo proprio qui all'uscita... mi raccomando comportati bene" Le sussurro lasciando un bacio sulla sua fronte.
"Lo farò, papà. Ti voglio bene"
"Ti voglio bene anche io, amore mio"
La vedo allontanarsi e corre velocemente verso il portone, facendo ondeggiare lo zainetto sulle sue spalle. "Ciao!" Si gira di nuovo e scuote la mano verso di me. La saluto un'ultima volta e nel momento in cui la vedo entrare, raggiungo Federica velocemente.
"Possiamo andare?" Mi chiede accavallando le gambe e io annuisco.
"Potevi evitare di essere così dura con lei... ci è rimasta molto male"
"Forse ho esagerato un po'"
"Comunque dovremmo seriamente non mandarla all'asilo per qualche giorno... sarà stanca"
"Non possiamo lasciarla mica da sola in casa"
"Infatti resteremo anche noi con lei" Rispondo immediatamente facendo spallucce e posso vederla alzare gli occhi al cielo.
"Devo vedere i vari impegni della settimana e ti farò sapere più tardi"
"Ci conto... abbiamo realmente bisogno di riposarci " Le dico e lo penso davvero.
In questi giorni ci è capitato di litigare, ma abbiamo cercato di risolvere immediatamente, in modo da mandare via ogni nostro singolo problema.
L'arrivo in clinica mi fa dimenticare tutto e incrocio la mia mano a quella di Federica prima di entrare all'interno.
"A dopo, amore" Mormoro lasciando un casto bacio sulle sue labbra e lei mi risponde con un veloce 'ci vediamo dopo' prima di correre nel suo studio.
Entro all'interno dell'ascensore e schiaccio il tasto numero tre. Secondi dopo, le porte metalliche si aprono velocemente e faccio un passo per uscirne.
"Buongiorno, dottore" Esclama la mia paziente e nel momento in cui mi vede si alza di scatto dalla sedia.
"Buongiorno a lei, Gloria"
"La stavo giusto aspettando..." Continua e io alzo un sopracciglio, giocando con le mie dita.
"Perché? Avevamo un appuntamento?"
"No, sono venuta per parlarle di una cosa" Mormora e il suo labbro inferiore viene stretto fra i suoi denti.
"Metto il camice e la faccio entrare" Faccio spallucce.
"Non fa niente, non importa che si metta il camice"
Annuisco velocemente e le faccio segno di seguirmi nel mio studio. Quei pochi raggi solari che filtrano all'interno della stanza, la illuminano in ogni angolo e ogni volta che entro qui dentro mi sento come se fossi a casa.
Conosco Gloria da circa sei mesi, è una delle pazienti più giovani che ho. Non la vedevo da una settimana e vorrei tanto sapere il motivo per cui sia venuta qui.
"Come sta, dottore?" Mi chiede a bassa voce e appoggia la sua borsa sulla scrivania. Chiudo la porta dietro di me e cammino lentamente verso di lei.
"Molto bene e lei?"
"Anche" Sussurra e io annuisco, sorridendole dolcemente. "Mi dispiace essere piombata qui all'improvviso ma..."
"Oh no, nessun problema davvero" La tranquillizzo, indossando il camice bianco e afferro la penna che c'è all'interno della piccola taschino. "Mi dica tutto"
"Avrei da dirle così tante cose..." Sussurra frustrata e le sue parole mi stanno leggermente confondendo. "Anzi... avrei da dirti così tante cose, Riccardo" Si corregge.
"Da quanto tempo ha deciso di darmi del 'tu'?" Le chiedo arricciando leggermente le labbra.
"Da adesso."
"Direi di ritornare al 'lei'..." Chiarisco e lei scuote la testa.
"Ti infastidisce?" Continua avvicinandosi e io deglutisco rumorosamente.
"Non è quello..." Sussurro con un filo di voce sentendo il mio cuore martellare rumorosamente nel mio petto.
"E che cosa, allora?"
"Io sono un dottore e lei è una paziente. Ecco tutto."
"Non riesco a capire dove sta il problema"
Si avvicina sempre di più fino a sfiorare le mie ginocchia con le sue unghie dipinte di rosso.
Appoggia le mani sulle mie spalle e mi abbassa verso la scrivania, facendomi toccare la superficie con il fondoschiena.
"Ma che dia-"
"Ho il desiderio di assaporare quelle cazzo di labbra dalla prima volta che ti ho conosciuto." Stringe i denti e sento improvvisamente il bisogno di evadere.
"I-io..." Cerco di dire ma lei mi blocca all'istante, alzando l'indice.
"E quando voglio una cosa... la ottengo." Bisbiglia e sento le sue labbra poggiarsi violentemente sulle mie. Non riesco a dire una parola ma nel momento in cui la sua lingua spinge per incontrare la mia, le mie mani finiscono sulle sue spalle prima di staccarla.
"Non possiamo... non posso... Dio mio, lasciami in pace"
"Si che possiamo."
"Io amo Federica e non voglio tradirla"
"L'hai già fatto, Riccardo" Sussurra e si avvicina di nuovo prima di afferrare il mio ciuffo fra le sue mani. "Lascia che ti faccia sentire speciale per qualche minuto. Ti prego. Lascia perdere il resto."
"No, non voglio che tu lo faccia."
"Si che lo vuoi, posso notarlo dai tuoi occhi" Bisbiglia. "Non è sbagliato quello che stiamo facendo... fidati di me"
Si china per la seconda volta verso di me e lecca ogni angolo delle mie labbra prima di stringere forte le mie braccia. "Lasciati cullare, Riccardo..."
Le sue parole rimbombano nella mia testa e nel momento in cui le sue dita accarezzano il cavallo dei miei pantaloni e scendono sempre più giù, non riesco più a pensare lucidamente. I suoi lunghi capelli biondi accarezzano il mio collo e io sussurro qualche parola incomprensibile prima di afferrare i suoi fianchi e farla sedere sulla scrivania. "Una sola volta e poi tornerà tutto come prima giusto?" Chiedo alzando il suo vestito.
"Si, ognuno per la propria strada... ma ti prego, non cambiare idea proprio adesso"
"Ho solo paura che potrebbe entrare qualcuno" Ammetto a bassa voce. "Devo chiudere la porta."
"Faremo veloce" Risponde e accarezzo le sue cosce prima di incontrare il bordino dei suoi slip con le dita. Sento il suo cuore battere forte e un gemito esce dalla sua gola.
Improvvisamente vengo risvegliato dal rumore della maniglia e nel momento in cui mi giro verso quest'ultima, vedo la figura di Federica proprio di fronte a noi mentre ci guarda, completamente incredula.
"Cristo, Fede... non è come pensi" Inizio e lei scuote la testa prima di abbassare lo sguardo sulle punte dei suoi piedi. Sul suo viso vedo soltanto tanta delusione e tristezza; i suoi occhi sono pieni di lacrime e nel momento in cui socchiude gli occhi, alcune di esse iniziano a rigare le sue guance.
"Volevo solo ridarti il tuo cellulare che ho trovato in borsa... ma temo di aver sbagliato momento" Dice appoggiando l'aggeggio sull'altra scrivania prima di girarsi e andare via, completamente distrutta.
"Cazzo..." Impreco e solo adesso mi rendo conto della grande ed imperdonabile cazzata che ho appena commesso.Capitolo molto deprimente e triste...😢
Sono sicura che mi odierete e ne avete tutte le ragioni!🙄
Perdonatemi ma dovevo farlo💞💎
Spero di poter aggiornare domani🎀
Baci baci❤
-Roberta🐣
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My mania is you - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si incontrano per caso ma si tengono per scelta. Caratteri opposti. Pensieri diversi. Ma solo una cosa riesce a renderli simili: l'amore che provano l'un l'altra. #5 IN FAN FICTION 30/04/2018