41. Grave errore

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"Beh... sono le undici di sera, io direi che puoi tornare a casa dalla tua Fede. Non credi?" Mi domanda Andreas facendo zapping fra i canali. "Dopo la cazzata che avete fatto è giusto risolvere la questione."
Sono stato tutta la giornata a casa del mio migliore amico; non vedo Federica da stamattina. Non mi ha chiamato e neanche io l'ho fatto. Forse ho fatto un'enorme cazzata, ma cercheremo di risolvere tutto questo casino nei migliori dei modi. O almeno lo spero.
"Si... lo penso anche io" Sospiro e mi alzo dal comodo divano, prima di afferrare il giubbotto. "Ti chiamo domani, va bene, Andre?" Sorrido e lo stringo in un caloroso abbraccio. "Grazie di tutto"
"Di niente, amico" Sorride e mi dà una pacca sulla spalla. Avanzo verso la porta ed esco velocemente, dirigendomi in auto. Il tragitto è breve e non vedo l'ora di rivedere Federica, per poter parlare un po' con lei.
Quando arrivo di fronte casa sua, tutte le luci sono spente e sento l'ansia aumentare improvvisamente. Il petto si alza e si abbassa con velocità e le mie mani tremano. Suono il campanello più e più volte, ma non ricevo nessuna risposta di nessun tipo.

Sarà andata seriamente alla festa?

Afferro il cellulare dalla tasca del giubbotto e compongo velocemente il suo numero. "Pronto?" Chiede non appena risponde alla chiamata. Nel momento in cui sento la sua voce, il peso che avevo sul petto inzia a diminuire leggermente e mi sento più leggero.
"Federica, mi spieghi dove sei?" Chiedo. Dall'altra parte sento la musica sovrastare qualsiasi altro tipo di rumore e più o meno ho già capito dove si trova.
"Riccardo!" Ridacchia e dal suo tono di voce capisco immediatamente quanto sia ubriaca. "Non mi chiami da quando sei andato via e adesso te esci con questa domanda del cazzo?" Sputa velocemente e io sospiro, cercando di rimanere calmo.
"Dio mio, non iniziare di nuovo..."
"Lasciami stare" Esclama alzando la voce per farsi sentire.
"Dimmi dove sei che ti riporto a casa..." Sussurro sperando in una sua risposta positiva.
"Non voglio tornare a casa, voglio rimanere qui a divertirmi! Ho bisogno di farlo!" Dice e io alzo gli occhi al cielo, respirando profondamente.
"Non farmi perdere la pazienza, ti prego!" Urlo e da parte sua sento un silenzio immediato. Entro velocemente in auto e metto la cintura. "Cristo... sei ubriaca, dimmi in quale discoteca ti trovi che vengo a prenderti."
"Dove ci siamo visti l'altra volta" Farfuglia con voce piccola e io accendo velocemente il motore.
"Arrivo tra poco, non muoverti da lì" La avviso e sfreccio fra le vie di Milano.
"Va bene" Farfuglia e attacca la chiamata.
Sento il mio respiro intensificarsi velocemente e il mio cuore sembra voler uscire fuori dal petto, facendomi mancare quasi l'aria. I fari ai lati del viale illuminano questa calma notte e poco dopo arrivo di fronte la discoteca.
Parcheggio l'auto e la musica ad alto volume copre anche il rumore del motore. Scendo velocemente e corro all'entrata della grande struttura. Un forte odore di fumo e di alcool mi pervade immediatamente le narici e mi guardo intorno per cercare Federica.
La gente si struscia fra di loro e ho una leggera sensazione di confusione. Sfrego i palmi delle mani fra di loro e dalle mie labbra esce un leggero sospiro.
"Ma dove cazzo è?" Sussurro fra me e me e quando alzo lo sguardo la vedo in fondo alla sala mentre balla con un ragazzo alto e dai capelli neri. A tale visione il mio cuore si blocca e la rabbia prende il sopravvento. Mi avvicino sempre di più e focalizzo meglio la scena: le mani di lui sono sui suoi fianchi e quelle di Federica circondano il suo collo, mentre i loro corpi ondeggiano leggermente a ritmo della melodia.

Oh mio Dio.

Avrei non voluto vedere questa scena.

Stringo le mani in due pugni e lascio scivolare pesantemente le mie braccia sui miei fianchi. Sospiro e porto il mio labbro inferiore fra i denti, stringendolo forte. Perdo completamente il controllo delle mie azioni e afferro le spalle di quel maniaco, prima di spingerlo via da Federica.
"Riccardo!" Urla spaventata la mia ragazza e porta le mani alla bocca. Le mie dita stringono il colletto della camicia bianca del ragazzo e appoggio la mia fronte sulla sua. Il suo viso è terrorizzato mentre cerca di spingermi via. "È un mio amico, lascialo stare, Dio Santo!" Urla Federica e si mette fra di noi, cercando di separarci.
"Non permetterti mai più a toccarla, hai capito, coglione?" Urlo, puntandogli un dito contro.
"Guarda che è stata la tua ragazza ad avvicinarsi!" Sbotta gridando e la ragazza appena citata afferra il mio braccio prima di tirarmi verso di lei.
"Per favore, andiamo" Mi sussurra lentamente nel mio orecchio e io chiudo gli occhi. Incrocio la mia mano alla sua e la tiro fuori da quel maledetto posto. Quando usciamo, i suoi occhi luccicano più del solito e non riesce a reggersi bene in piedi.
"Calmati..." Mormora.
"Non ci riesco." Rispondo velocemente. "Hai bevuto molto?" Le domando e le faccio segno di entrare in macchina.
"Boh... quattro o cinque drink" Farfuglia confusa, appoggiando la fronte sul finestrino.
"Ti rendi conto come ti sei ridotta?" Le domando a bassa voce. "Se non ti avessi chiamata, non oso immaginare cosa avresti fatto con quel tizio"
"Che diavolo stai dicendo, Riccardo?" Alza la voce, ruotando il capo per incrociare i nostri sguardi.
"Quello che ho appena detto!"
"Tu sei pazzo!"
"Non sono pazzo, Federica. Sono realista che è ben diverso!" Chiarisco e stringo il volante con le mani.
"Come puoi realmente pensare una cosa del genere?" Domanda con gli occhi pieni di lacrime.
"Mi porti tu a farlo..." Le rispondo calmo e con la coda dell'occhio posso vederla stringere le labbra in una linea sottile.
"Accosta!" Sbotta togliendo la cintura che stringe il suo corpo e io afferro la sua mano. "Ti ho detto accosta!"
"Cos'hai intenzione di fare? Scappare? Tornare a casa da sola? O farti accompagnare da qualcuno che non sia io?" Le chiedo e lei molla la mia presa di scatto.
"Non sono cazzi tuoi! Accosta questa fottuta macchina o sarò costretta a buttarmi giù!" Urla e delle lacrime iniziano a scorrere sulle sue guance. Sospiro leggermente e faccio come dice. Mi guarda un'ultima volta negli occhi e miliardi di brividi inziando a scorrere nel mio corpo. Apre la portiera e scende, chiudendola violentemente subito dopo.
La vedo allontanarsi velocemente e capisco solo adesso, il grave errore che ho appena commesso.

E ce l'ho fatta, scusate per l'enorme ritardo ma sono stata poco bene.🤒🤕
Che dite? Vi piace?💌
Spero di si... mi raccomando, fatemelo sapere!💘
Un bacio a tutte e al prossimo aggiornamento!🐊
-Roberta😏👒

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora