137. Amore doloroso

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No cazzo.

Non può essere lei.

Non adesso.

"Riccardo, cosa stai guardando?" Mi domanda Federica, accarezzando il mio braccio con le sue unghie.
Segue il mio sguardo e nel preciso istante in cui nota Gloria proprio di fronte a noi, l'espressione sul suo viso cambia improvvisamente.
"Dio mio, questo è un incubo..."
I suoi occhi castani diventano un po' più scuri, forse a causa della rabbia e odio vederla in questo stato.

Odio vederci in questo stato.

Incrocio le nostre dita sul tavolo e lei socchiude lentamente gli occhi, prima di ruotare la testa verso di me e fissarmi.
"Non guardarla" Le consiglio sinceramente sperando con tutto me stesso che mi ascolti.
"Chi non devi guardare, mamma?" Chiede Sara, dondolando i piedi avanti e indietro.
"Una gran tro-"
"Federica, ti prego" La interrompo e alzo gli occhi al cielo, leggermente frustrato.
Distolgo lo sguardo e la vedo sbuffare lievemente. Circondo il suo bacino con il mio braccio e inizio ad accarezzare la sua pelle attraverso il leggero tessuto della camicia.
Lo sguardo della donna è fisso su di noi e devo ammettere che sono leggermente irritato. I muscoli di Federica sono rigidi a causa di questo e le mie dolci carezze, non hanno nessun tipo di effetto calmante.
Nel preciso istante in cui ruoto la testa verso Gloria, i nostri sguardi si incrociano per la milionesima volta e mi fa un veloce occhiolino prima di continuare a parlare con le altre ragazze.
"Ma allora è veramente troia!" Esclama la mia donna, sbattendo i pugni sul tavolo e io appoggio il palmo della mano sulle sue labbra,  cercando di farla zittire.
"Ci sono le bambine e un sacco di gente, ti prego controllati" Mormoro a denti stretti e vedo Sara guardarci con un leggero cipiglio sul viso.
La vedo alzarsi e spero con tutto il cuore che non faccia scenate. 
"Non voglio più stare qui... voglio tornare a casa." Afferma e tiro un sospiro di sollievo all'istante. 
Prendo in braccio mia figlia, mentre lei stringe Mia fra le braccia, iniziando a camminare verso l'uscita del locale.
"Scusate, non volete ordinare qualcosa?" Domanda il cameriere correndo verso la nostra direzione e potrei davvero scoppiare da un momento all'altro.
"No, grazie... abbiamo avuto un imprevisto!" Scatto e prima che possa rispondere raggiungo Federica.
"Perché stiamo andando via, papà?" Chiede Sara, guardandomi negli occhi.
"Perché non possiamo più stare qui... c'è gente cattiva" 
Lei annuisce senza fare altre domande e appoggia la sua testolina sulla mia spalla, facendo dei profondi respiri.
"Fede!" Esclamo afferrando il suo braccio e la vedo bloccarsi nei suoi passi, prima di girarsi lentamente verso di me.
"Cerca di non fare cazzate" 
"Quello che mi stai chiedendo è impossibile." 
"Non è colpa mia!" Sbotto e noto mia figlia sussultare.
"Non sto dicendo questo, Riccardo!"
Avanzo verso l'auto e sistemo le bimbe nei sedili posteriori, prima di chiudere la portiera e afferrare la mano di Federica dolcemente.
"Ne riparliamo a casa"
"Non voglio assolutamente parlare di nulla! Mi aspettavo di vedere tutti, ma non lei!" Alza la voce e sapevo sarebbe scoppiata. "Quella donna ha rovinato tutto e fa un certo effetto rivederla dopo mesi!"
"Ha fatto un certo effetto anche a me... ma non posso farci nulla. Assolutamente nulla"
"Cazzo, non puoi obbligarmi a non fare scenate! È impossibile non farle, Riki"
"Cosa avevi intenzione di fare, scusa? Picchiarla o addirittura, ucciderla?"
"Forse entrambe. Potrei tornare dentro e farlo sul serio..." Sospira e il vento scompiglia leggermente i suoi capelli. 
"Smettila di fare la bambina, Fede!"
"Non faccio la bambina! Cerco di proteggere tutto ciò che è mio!" Si difende appoggiando con delicatezza le mani sul cuore.
"Non è così che lo proteggi... mettitelo in testa"
"Ah no? Ti ha appena fatto l'occhiolino davanti di me e le tue figlie e dovrei davvero restare in silenzio a subire tutto questo? Ma sei serio?"
"Smettila di urlare!"
"Ne ho tutte le ragioni e poi stai urlando anche tu!" Ribatte e vorrei davvero buttarmi sulle sue labbra per farla zittire per qualche fottuto secondo. 
"Tu sei folle, dico davvero!"
"Ho solo paura di perderti, coglione! Ma non te ne rendi conto!" 
"E invece si!"
"Io non credo... sembra che tu sia cieco!"
"Voglio solo proteggerti dagli altri!" Urlo agitando le mani e sento la vena del mio collo gonfiarsi immediatamente. 
"Ormai è troppo tardi... sono già stata ferita dalla gente e purtroppo anche da te"
"Quello fa parte del passato... non pensarci più" La correggo appoggiando il fondoschiena sulla superficie dell'auto.
"Come faccio a non pensarci? Hai idea di cosa tu mi stia chiedendo?"
"Ti prometto che non ti ferirò più."
"Non è vero, continuerai a farlo. Come hai fatto ieri! E come farai anche nei prossimi anni!" Esclama e i suoi occhi sono strapieni di lacrime. "E io, sai cosa farò? Ti perdonerò! Come ho sempre fatto da quando ti conosco! Faremo l'amore per dimenticare tutto e dopo qualche settimana combinerai qualcos'altro che ci farà crollare di nuovo!"
"Federica, l'amore è così!" 
"No, non lo è! Questo è un amore doloroso..." Bisbiglia e una lacrima trasparente riga la sua guancia, bagnando la sua pelle. 
"Le cose belle provocano sempre un po' di dolore, lo sai vero?" Le chiedo e faccio un passo verso di lei per poterla accarezzare.
"Non tutte" Risponde a bassa voce e abbassa lo sguardo, ruotando la testa per non incrociare il mio. "Tu mi fai male, Riccardo... sono stanca di soffrire."
"E cosa vorresti fare? Buttare tutto all'aria?" Chiedo e sento il mio cuore iniziare a battere all'impazzata. "Fede, queste tue parole tagliano peggio del vetro"
"Anche le tue, Riccardo! Non fare la vittima, adesso! Ti prego!"
"Non sto facendo la vittima!" Mi difendo e credo di scoppiare a piangere a momenti.

Non riesco a reggere una discussione di questo tipo.

Fa troppo male.

"E invece si!"
"Cazzo, no!" Strillo e lei sussulta, alzando il capo verso di me. Faccio un profondo respiro e sfioro l'incavo del suo collo con le punte delle dita, notando immediatamente milioni di brividi formarsi sulla superficie. "Lascia stare il resto e lasciati amare da me." Sussurro abbassando il tono della voce e spero con tutto me stesso che mi dia retta.
"È difficile, ho il cuore che sta per scoppiare. Ha già subito troppo male per colpa tua." 
"Lasciami curare le tue ferite, amore mio"
"Basta, ti prego... smettiamola di parlarne" Sussurra frustrata e gioca con le sue dita, scansandomi. "Sto per scoppiare e ho seriamente bisogno di riposarmi"
"Ho bisogno di sapere cosa pensi."
"Non penso nulla, Riccardo. Sono stanca di pensare!" Sbotta socchiudendo gli occhi. "Portami a casa."
"Va bene, ti porto a casa."

Che disastro...🙄
Spero che questo capitolo vi piaccia e scusate per il ritardo💕
Fatemi sapere cosa ne pensate🍭
Buonanotte a tutte❤
-Roberta💥

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora