127. Al mio fianco

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"Ci siamo quasi... resisti un altro minuto" Mi avvisa Andreas svoltando verso destra per arrivare in clinica.
Deglutisco e lego i capelli in una coda di cavallo, cercando di fare dei profondi respiri per potermi calmare.
Appoggio la testa sul sedile, accarezzando diverse volte il mio pancione dolorante.
A causa dell'arrivo di un'altra contrazione, sono costretta a chiudere gli occhi di scatto e imprecare sottovoce.
"Prova a richiamare Riccardo, ti prego..." Piagnucolo guardandolo e lui parcheggia l'auto proprio di fronte la grande struttura.
"Ci provo da venti minuti ma non risponde" Mi avvisa e io sospiro.
Spegne il motore e fa il giro prima di aprire la portiera per farmi scendere.
Afferra la mia mano e a passi lenti ci dirigiamo verso l'entrata. Faccio davvero fatica a reggermi in piedi e credo di crollare a momenti.
Le gambe iniziano a cedere e un'altra forte contrazione non migliora per niente la mia situazione attuale.
"Oh mio Dio!" Mi lamento e mi aggrappo alle spalle del moro.
Se Riccardo fosse qui con me sarebbe tutto più facile.

Tutto molto più facile.

"Ti prego, Andre... cazzo!" Gemo forte dal dolore e in questo momento vorrei davvero scoppiare a piangere. "Voglio Riccardo! Voglio solo lui"
"In sala parto, presto!" Urla un'infermiera raggiungendomi e mi fa stendere su una barella.
Incrocio lo sguardo di Andreas e i suoi occhi sono un misto di felicità e paura.
"Non lasciarmi da sola, vieni con me" Gli sussurro stringendo la sua leggera magliettina di cotone in un pugno.
"No, sono qui" Bisbiglia lasciando un bacio sulla mia fronte e mi affianca.
Vedo tutto quello che mi circonda, confondersi immediatamente e pochi minuti dopo mi ritrovo in sala parto.
"Federica... respira. Dobbiamo controllarti" Mi informa il medico e io stringo gli occhi di scatto.
Indossa dei guanti in lattice e solleva il lenzuolo verde per potermi controllare.
"Oddio, che male!" Piagnucolo dimenandomi e stringo forte la mano di Andreas che mi risponde con una leggera imprecazione. "Vai da Riccardo! Sarà sicuramente... nel suo studio" Esclamo gettando la testa indietro.
"Sei sicura che posso lasciarti da sola?" Mi domanda, accarezzando la mia fronte leggermente sudata.
"Sicura... ho bisogno... di averlo al mio... fianco" Farfuglio con il respiro pesante e prego Dio che andrà tutto bene.
"Vado, Fede... cerca di stare tranquilla"
Io annuisco lentamente e porto il mio labbro inferiore, mordendolo forte prima di vederlo sparire dalla stanza.

Pov's Riccardo

"Faccia questa cura per una settimana, poi mi faccia sapere come va" Le dico alla mia paziente stringendo la sua mano. "Aspetto una sua chiamata"
"Va bene! Grazie mille, dottore" Mi saluta con un sorriso e io ricambio. Gira i tacchi e raggiunge la porta, prima di uscire dal mio studio.
Mi siedo pesantemente sulla sedia e appoggio la testa sullo schienale, chiudendo gli occhi lentamente.

Sono esausto.

Allungo un braccio verso la scrivania e afferro il mio cellulare per chiamare la mia Fede.
Non la sento da questa mattina e devo ammettere che mi manca da morire.
Lancio uno sguardo sullo schermo, notando immediatamente diciotto chiamate da parte di Andreas.

Ma cosa diavolo gli salta in mente?

Faccio un profondo respiro e compongo velocemente il suo numero. Al terzo squillo si attacca la segreteria e improvvisamente, sento la sua voce rimbombare nel corridoio.
"Riccardo!" Urla e io mi alzo di scatto. "Riccardo!"
Prima che possa aprire la porta, lui mi precede e mi guarda negli occhi con il respiro affannato.
I suoi occhi e la sua fronte sono lucidi e posso notare quanto diavolo sia agitato.
"Che cosa è successo? Perché urli?"
"Mi spieghi dove cazzo hai il cellulare?" Sbotta alzando la voce.
"Avevo il silenzioso... ho appena visto tutte le tue chiamate"
"Fottuto diavolo! Sei un coglione! Federica sta per partorire! È in sala parto" Esclama e i battiti del mio cuore si fermano per un nanosecondo.

Cosa?

"F-Federica? La mia Fede?" Balbetto confuso e non posso davvero credere alle sue parole.
"Ne conosci altre?"
"Oh Cristo!" Sospiro. "Oh Cristo!" Ripeto togliendomi il camice e lo getto sul pavimento, prima di posare lo sguardo sul mio migliore amico.
Si avvicina e afferra la mia camicia bruscamente prima di trascinarmi nel corridoio.
"Corri, aspetta solo te!"
"Io non sono pronto! È una sensazione troppo grande!" Mormoro confuso e sento la testa girare lievemente.
"Ma chi se ne fotte della sensazione! Ti sei bevuto il cervello per caso? Non fa altro che urlare il tuo nome da mezz'ora!"
"Lo fa anche a letto, tranquillo!" Rispondo velocemente cercando di non pensare a tutto quello che mi aspetta. In risposta ricevo uno schiaffo sulla nuca da parte sua e impreco dal dolore.
"Smettila di fare il cretino e raggiungila" Ripete stringendo i denti e io annuisco più volte, aumentando il passo.
"La raggiungo!" Ripeto correndo e corro giù per le scale, per arrivare quanto più velocemente possibile in sala parto.
Sento il battito del cuore nelle orecchie e al solo pensiero di diventare padre per la seconda volta, mi viene da piangere per l'immensa felicità. Manca poco e vedrò la mia bambina e non vedo l'ora di stringerla fra le braccia e sussurrarle quanto io la ami.
"Dottore, dove sta andando vestito così?" Mi domanda un'infermiera posizionandosi proprio di fronte a me. "Deve mettere il camice"

Ah già.

"Ha perfettamente ragione, ma sto per impazzire" Mi scuso ridacchiando e lei annuisce.
Ne afferro uno e lo indosso velocemente, prima di raggiungere la mia piccola Paper.
Un suo urlo improvviso di dolore mi fa sussultare e appoggio una mano alla parete, cercando di fare dei profondi respiri.
Non immagino quanto diavolo stia soffrendo e vorrei davvero poter fare qualsisi qualsiasi cosa per alleviare ogni sua sofferenza.
Nel preciso istante in cui varco la soglia della stanza, il suo sguardo si incrocia al mio e un piccolo e stanco sorrisino sorge fra le sue labbra arrossate.

Amore mio.

"Riccardo..." Mima e mi avvicino a lei, prima di incrociare le nostre dita. Circondo il suo collo con il mio braccio e accarezzo la sua pelle setosa, provando a farla rilassare.  "Finalmente sei al mio fianco"
Bacio la sua guancia dolcemente e sfioro i suoi capelli, cercando di trasferirle quanto più amore possibile.
"Scusami per il ritardo, piccola"
"Aiutami a far nascere Mia. Non credo di farcela da sola" Piagnucola e i suoi occhietti castani sono uniti ai miei, rendendoci un'unica anima.
"Sono qui, amore mio. Solo per te."

Chi piange con me?😭❤
Nel prossimo capitolo nascerà la piccola Mia. Siete pronte?😏
Fatemi sapere cosa ne pensate💫
Un bacio e al prossimo aggiornamento🍭
-Roberta🔥

My mania is you - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora