Capitolo 1

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Ricordo molto bene quel giorno.
I miei sogni furono improvvisamente interrotti da alcune voci, pianti, lamenti.
Doveva senz'altro essere ancora molto presto perchè nessun raggio di sole penetrava dalla finestra, nessuna luce luminosa risplendeva nella stanza, tutto intorno a me era buio e cupo.
Incuriosita e soprattutto spaventata scesi subito dal letto e con il cuore che batteva forte forte mi recai in cucina.
Erano tutti lì, bianchi, pallidi, tristi; occhi lucidi, volti bagnati dalle lacrime.
Erano loro, i miei parenti, che vedendomi entrare mi diedero subito la triste notizia.
Era il 19 Aprile 1976 quando mia madre morì.
Aveva solo ventisette anni quando i suoi occhi si chiusero e la sua luce si spense per sempre.
In principio rimasi tranquilla, in silenzio, nessuna reazione, neanche una lacrima.
Ero troppo piccola per capire e non potevo certamente sapere o immaginare che da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata per sempre.
La morte di mia madre avrebbe davvero cambiato la mia infanzia, la mia adolescenza, il mio futuro?
Pensieri e parole troppo difficili da spiegare ad una bambina di appena sette anni che fino a quel momento era vissuta circondata da affetto, amore, gioia e allegria e non conosceva invece cosa fosse la tristezza, l'odio, la paura, la sofferenza.
Nel mondo dei bambini, fatto di sogni e fantasia, gli incubi non possono entrare e io, da questi pensieri negativi, dovevo in un certo qual modo proteggermi.
Perciò con una serenità del tutto apparente tornai nella mia stanza con la speranza di poter continuare i miei sogni, quei sogni improvvisamente interrotti da quel tragico evento: la morte di mia madre.

L'Illusione di un padreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora