Capitolo 72

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Partorì suo figlio un mese dopo il trasloco, circa un anno dal matrimonio con mio padre.
Era inverno, in prossimità del Natale.
La nascita di mio fratello fu per me un evento unico, meraviglioso, straordinario.
Un'emozione davvero indescrivibile.
La sua venuta portò, per un momento, una ventata di calore, dolcezza ed allegria.
Sprigionò nel mio cuore, ormai da tempo triste e sconsolato, un piccolo spiraglio di luce e speranza.
Ero contenta.
Finalmente felice.
Sentimenti e commozioni che non avevo mai provato prima.
Sensazioni diverse.
Emozioni che soltanto un bambino, un tenero neonato, potevano trasmetterti e dolcemente donarti.
Ed io, con quella stessa dolcezza, ero ben lieta di accogliere, ricevere, ma soprattutto ero ben lieta di dare.
Avrei dato di tutto a mio fratello.
Tutto quello che alla mia età ero in grado di dare.
A lui ci tenevo moltissimo.
Sebbene fosse nato, generato, concepito e partorito da Agata, lo adoravo lo stesso.
Era pur sempre figlio di mio padre.
Gli volevo bene veramente.
Fin dal principio, appena lo vidi tra le braccia di sua madre, provai subito per lui un affetto speciale, un sentimento sincero, un amore profondo.
E non poteva essere diversamente.
Come potevo restarmene in disparte o indifferente di fronte ad un esserino così piccolo e indifeso.
Sentivo che dovevo dare a lui tutto quello che nonna Lucia, incondizionatamente, aveva dato con tanto amore a me.
Baci, carezze, sorrisi, tenerezze.
Al contrario di mia sorella e me non doveva mancargli niente.
Ma effettivamente a mio fratello non gli sarebbe mai mancato niente.
Avrebbe ricevuto tutto da Agata.
Se non tutto, anche di più.
Ma non ero gelosa di questo.
Non provai mai invidia nei suoi confronti.
Per quale motivo dovevo avercela con mio fratello?
Non era certo per colpa sua se Agata dava tutto e molto di più a lui, mentre toglieva tanto e molto di più a noi.
Purtroppo anche lui, come noi, era nelle sue mani una povera ed inconsapevole vittima.
Si serviva di lui per arrivare a colpire e infliggere noi.
Ad ogni modo era naturale che Agata si comportasse perfidamente con noi.
Era mio fratello il figlio prediletto.
Noi eravamo per lei soltanto una fastidiosa e seccante presenza.
Ma tanto più accresceva il suo astio nei nostri confronti, tanto più si rafforzava e si consolidava il legame tra mio fratello e me.

L'Illusione di un padreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora