Capitolo 116

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Per andare d'accordo con nonna Emilia era preferibile non trattare mai determinati argomenti.
Era palese che si finiva sempre col discutere e litigare.
Con nonna era impossibile affrontare discorsi che riguardassero calcio e politica senza che poi lei non si alterasse all'istante. Nonna era un'assidua tifosa, sostenitrice convinta, della tanto cara e amata "Signora" Juventus.
Come tutta la famiglia, del resto. Tanto amava la sua squadra del cuore, l'allora presidente Giovanni Agnelli e la casa automobilistica Fiat, e tanto odiava allo stesso modo, l'eterna rivale di sempre, bensì il Milan, l'allora presidente Silvio Berlusconi e Mediaset, un tempo Fininvest, principale operatore televisivo privato.
Detestava tutto l'ampio complesso di Cologno Monzese a tal punto di lasciare accesa la tv per tutta notte, sintonizzata su un unico canale.
Indovinate quale?
Rai1, naturalmente.
Nonna era spocchiosamente convinta che, agendo in questo modo, avrebbe boriosamente contribuito a battere l'avversa concorrenza attraverso un duello tra i dati di ascolto.
In particolare contro la rete televisiva che considerava la più spietata e insidiosa di tutte, ossia Canale 5.
Tutto ciò era per me estremamente ridicolo e assurdo, tuttavia geniale e altrettanto divertente.
Nonna disapprovava appieno anche gli atteggiamenti insulsi di molti giovani adolescenti irrispettosi e maleducati.
Tanto più prediligeva la compagnia calorosa e sincera di tanti cani, gatti e tanti altri amici animali, che accoglieva liberamente in casa, e tanto meno tollerava l'esuberanza, la confusione e i capricci di fastidiosi bambini viziati.
Per loro OFF LIMITS.
Devo ammetterlo, nemmeno nonna era da ritenersi un soggetto tanto facile e simpatico da sorbettare.
Diciamo pure che era una figura difficilmente malleabile e peraltro piuttosto scomoda.
Purtroppo nonna aveva la pessima abitudine di raccogliere, nascondere e sequestrare tutti i palloni e  i giochi che i ragazzini dimenticavano in giro.
Piuttosto che restituirli al mittente, preferiva regalarli a noi nipoti, o addirittura distruggerli.
Non ho idea di quanti palloni abbia bucato. Proprio per questo carattere abbastanza dispotico nonna non era particolarmente ben vista dagli altri inquilini.
E principalmente da famiglie con figli.
Ma nonna non aveva nulla per cui temere o di cui preoccuparsi.
Energica e caparbia, dispettosa più che mai, usciva sorridente e solare dal suo inattaccabile nido, si affacciava folgorante alla logorata ringhiera e, tra una distesa di panni e mangime per colombi, dava inizio superba, intonando a viva voce, ciò che meglio le riusciva orgogliosa di fare...
Ossia cantare...
SOLO E SEMPRE... INFINITAMENTE CANTARE.

L'Illusione di un padreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora