Fu infatti difficile per loro inserirsi ed ambientarsi in una grande città come Milano.
Nonostante gli abitanti del quartiere, i vicini di casa, i negozianti di zona ed i loro commessi, si erano sempre dimostrato gentili e cortesi, tuttavia non riuscivano a mostrare a loro quelle qualità, tipo allegria e solarità, tipiche degli amati paesani.
Quest'ultimi erano per la maggior parte umili braccianti, semplici contadini, lavoratori della terra, alla quale erano molto legati perché unica essenza di vita: il seme e poi il frutto della loro esistenza.
I milanesi, invece, erano in gran parte gente ricca o benestante, bravi e onesti lavoratori che amavano talmente tanto il loro lavoro, da trascurare certe volte tutto il resto, gli altri e soprattutto se stessi.
Sempre di corsa, precisi, puntuali senza fermarsi mai un attimo, magari a pensare o a ripensare.
Forse per questo motivo erano troppo seri, nervosi, irascibili, freddi, come fredda si presentava la bella e vecchia Milano agli occhi delle due sconsolate signore.
I volti pallidine e cerrei dei cittadini, i loro sguardi spenti e staccati, il grigiore degli edifici, il fumo delle fabbriche e le giornate nebbiose, le rendevano tristi e malinconiche.
Rimpiangevano lo spettacolo affascinante della campagna, il calore della sua gente, dalla pelle bruciata dal sole, eppure dagli sguardi accesi, vivaci, radiosi.
Mancavano a loro le piantagioni, gli uliveti, la bellezza dei luoghi, il fascino estetico della cattedrale, la villa comunale, fiorita e sempreverde, l'azzurro intenso del mare e il sapore prelibato dei frutti di mare (causa della malattia di mia madre che per aver mangiato frutti di mare crudi si ammalò di epatite).
Con il passare del tempo riuscirono a stringere nuove amicizie, frequentare altre persone.
Legarono particolarmente con alcuni parenti di mio padre residenti nel medesimo stabile.
Mia madre d'incontrava specialmente con zia Milena, cugina di papà, e di frequente ci usciva insieme.
In virtù dell'eleganza, della dolcezza, della delicatezza di movenze e di atteggiamenti, conquistarono in breve tempo la simpatia di tutti coloro che vivevano intorno a loro.
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L'Illusione di un padre
Narrativa generaleTRATTO DA UNA STORIA VERA. I NOMI SONO CAMBIATI PER PRIVACY. La vita, alla piccola Emily, non le ha mai regalato nulla. Le ha sempre tolto e mai dato. Orfana di madre alla sola età di 7 anni, molte cattiverie, avversità e costanti soprusi ha dovuto...