Capitolo 12

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Si trattò di uno sgarro crudele, difficile da sopportare, ed un sentimento di astio, mai provato prima, stava accrescendo nei suoi confronti.
Voleva la guerra e guerra sarebbe stata.
Fu difatti una guerra lunga, dolorosa, cruenta, dove tutte le armi erano lecite: botte, graffi, morsi, pugni.
Sul campo di battaglia poche le vittime: o io o lei.
Incredibili le sue imprese, numerose le mie sconfitte.
Pattuimmo solo più tardi un armistizio.
Un giorno, il destino crudele avrebbe inviato contro di noi un nemico terribile, difficile da vincere e da combattere.
Nessuna strategia sarebbe stata in grado di neutralizzarlo, lui sarebbe stato il più forte (mi riferisco alla mia attuale matrigna).
Solamente attraverso una possibile tregua tra me e Luciana, ad un trattato di pace, alla nostra unione, potevamo forse far fronte a questa comune ed inevitabile calamità.

L'Illusione di un padreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora