Temevo codesto nemico.
Temevo la pace, la quiete, la calma, il sereno.
Temevo tutto e dubitavo di tutti.
Non credevo all'esito felice di fantastiche storie.
Non credevo alle favole e a nessun lieto fine.
Il nemico, purtroppo, era quasi sempre in agguato.
Benché la felicità fosse in assoluto la più grande e importante conquista, disgraziatamente non era una meta così accessibile o raggiungibile a tutti.
Parecchie le tappe, i traguardi, le sfide.
Occorrevano necessariamente forza, pazienza, tenacia e costanza, se volevi giungere e conseguire ad un obiettivo così decisamente distante e così tanto lontano.
Eppure sebbene fossi stata una bambina abbastanza cauta e impaziente, non ci tenevo più di tanto ad essere felice.
La felicità francamente mi incuteva ansia, tristezza, tensione, preoccupazione.
Infatti, ogni qual volta che credevo di essere finalmente felice, ossia stavo bene con gli altri e in pace con me stessa, ecco che repentino, puntualmente accadermi, il ripetersi solito del medesimo copione.
Il destino riservava sempre per me cattive sorprese.
Un brutto voto a scuola, il rimprovero della maestra, un litigio tra amici, un dispetto della mia matrigna, un dispiacere.
Praticamente potevo aspettarmi di tutto e in qualsiasi momento.
Era diventata per me una vera ossessione.
La troppa calma mi destava seriamente un immensa paura.
Se essere felice comportava l'innestarsi confuso di emozioni convulse e sconvolgenti, allora preferivo, con mia ferma e risoluta convinzione, non essere affatto felice.
La felicità era per me un'arma a doppio taglio.
Non c'era mai da starsene completamente tranquilli.
Se oggi ti andava bene una cosa...
Domani, quasi sicuramente, te ne sarebbe andata male un'altra.
Ma la vita per molti procede esattamente così.
Inutile fingere e fare finta di niente.
Non si può nascondere ciò che appare così limpido e chiaro.
Gran parte della gente comune vive ogni giorno di questa cupa e tormentata odissea.
Per alcuni però, non c'è proprio niente e nulla da fare.
Per i più scalognati non esiste purtroppo nessun altro fortunato destino.
La sorte è stata già da tempo drasticamente segnata.
Esistono realtà particolarmente dolorose e avvilenti.
Situazioni talmente toccanti, le più disperate, le più deprimenti, dove nonostante ogni buona e doverosa intenzione, tuttavia non contano mezzi, amore, potere, ricchezza, per risolvere l'orrore e la drammaticità di certe strazianti tragedie.
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L'Illusione di un padre
Ficção GeralTRATTO DA UNA STORIA VERA. I NOMI SONO CAMBIATI PER PRIVACY. La vita, alla piccola Emily, non le ha mai regalato nulla. Le ha sempre tolto e mai dato. Orfana di madre alla sola età di 7 anni, molte cattiverie, avversità e costanti soprusi ha dovuto...