Mary abitava con la sua umile famiglia in un modesto appartamento.
Piccolo, ma confortevole ed ospitale.
Mary era la secondogenita di due fratelli.
Il padre era una persona buona, laboriosa, molto pacata.
Assai credente, e altrettanto scrupolosa e riflessiva.
Svolgeva l'attività nobile di sarto all'interno della sua ristretta abitazione.
In sala da pranzo, esattamente.
Se non era circondato da stoffe, appendini, gessi, forbicine, spille, in sintesi, da quell'infinità di accessori indispensabili in sartoria, allora lo trovavi seduto intorno al tavolo, intento a leggere e a sfogliare articoli e quotidiani del giorno.
Solerte a commentare poi, con consorte e figli, notizie ed eventi ricorrenti.
Ovvero, formalmente a dibattere e a confutare fatti di cronaca recenti, remoti, o irreparabilmente appena accaduti.
La mamma era una semplice e minuta casalinga tuttofare.
Energica e briosa, appariva ai miei occhi come un inesauribile locomotrice senza sosta.
Inarrestabile e frenetica, aveva sempre una miriade di faccende da sbrigare.
Non si fermava mai.
Avvalsa di seri principi, irremovibile dalle proprie convinzioni, poteva mostrarsi rigida e severa.
Ma questo suo agire poco indulgente nei confronti dei figli, era soltanto l'atteggiamento più consono per preservarli da eventuali rischi e pericoli di un futuro che si prospettava poco radioso, instabile ed insicuro.
La madre di Mary stravedeva per i suoi figli e proprio per questo si comportava come una prudente mamma chioccia.
Guardinga e premurosa.
Ricordo che ogni mattina, prima di andare a scuola, accompagnava i suoi figliuoli fino alla soglia del portone.
Un bacio.
E poi, compiaciuta, risaliva tutta fretta di nuovo a casa.
E come scordare l'immagine tenera di lei, che sotto la pioggia, con ombrello e stivali di gomma in mano, attendeva all'uscita dell'edificio scolastico la sua dolce e cara, graziosa bambina.
Per la mia amica Mary, l'insistente invadenza di sua madre poteva sembrare alquanto imbarazzante.
Potevo anche capirla.
Nonna Lucia avrebbe fatto esattamente la stessa cosa.
Proprio per questo gesto, così amorevole e materno, Mary doveva ritenersi una ragazza davvero fortunata.
Mary poteva andare sicuramente fiera di sua madre.
Non tutti i genitori disponevano di tale talentuosa vocazione:
l'amore indissolubile per i propri figli.
Mio padre, difatti, tale predisposizione non la possedeva di certo .
Mio padre... Figurati!
Sola sbiadita illusione.
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L'Illusione di un padre
Fiction généraleTRATTO DA UNA STORIA VERA. I NOMI SONO CAMBIATI PER PRIVACY. La vita, alla piccola Emily, non le ha mai regalato nulla. Le ha sempre tolto e mai dato. Orfana di madre alla sola età di 7 anni, molte cattiverie, avversità e costanti soprusi ha dovuto...