Capitolo 30

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Con zio Michy, il fratello di mia madre, era completamente diverso.
Era sempre carino, dolce e affettuoso con noi.
Non approvava assolutamente i metodi autoritari che taluni esercitavano per educare i figli.
Non li ammetteva per i suoi figlioli, figuriamoci per le sue nipotine.
Affabile e comprensivo nei nostri confronti, ci permetteva di esprimerci, muoverci ed agire come volevamo, a nostro più totale compiacimento.
Aperti e liberi da ogni proibizione, ma sempre nel limite del possibile.
Per compensare ad alcune carenze di mio padre, non sempre presente per i suoi presumibili e indulgenti problemi, cercava di rallegrarci, come meglio poteva, portandoci al cinema, alle giostre, al circo
Oppure deliziandoci di dolci e giocattoli, di gioie e piaceri; e noi, naturalmente, non potevamo fare altro che essere a lui grati.
E se qualora il suo volere fosse stato quello decisivo di sostituirsi, una volta per tutte, al ruolo di mio padre, più volte mancante, ne sarei rimasta senza dubbio felice.
Non solo perché stavo bene con zio e con tutta la sua famiglia, ma soprattutto perché insieme a loro ritrovavo quella pace e quella serenità che di solito trovavo quando ancora mia madre era ancora meravigliosamente in vita.

L'Illusione di un padreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora