Lasci che ti tenga bloccato cap.52

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Cameron

Sono già passati due giorni da quando la sorella di Steve è tornata.

Lui mi è sembrato abbastanza tranquillo.

Come se nulla fosse successo.

Nonostante sappia benissimo quanto per lui sia stata una batosta dolorosa.

E io mi chiedo come faccia a far finta di niente.

Se fossi al suo posto starei tutto il tempo nell'angolino della mia cucina a rimuginarci sopra.

Lui invece, ne sembra quasi indifferente.

Come se gli avesse fatto male solo all'impatto.

Ma so che in verità dentro si pone molte domande.

So che inconsciamente la cosa gli brucia, talmente tanto da non parlarne.

Da evitare l'argomento.

Perché Steve è fatto così, se una cosa lo tormenta, lui cerca di evitarla con tutta la buona volontà che possiede.

È il suo modo di affrontare il dolore.

Ma così facendo non rompe le barriere, ne alza sempre di più, fino a logorarsi l'anima da solo.

E Steve ha dichiarato apertamente che gli inferi sono un brutto posto.

E lui... non vuole vivere dentro esso, ma è come se fosse in trappola.

Come se non trovasse la via d'uscita. Non riesce a fuggire.

Ma la cosa che più mi preoccupa è che non lotti nemmeno.

E vive, continua a vivere, nonostante sa perfettamente di avere un problema.

Un problema più grosso di tutti.

Quello con se stesso.

E mi trovo qui, sul suo letto e lui è dentro la doccia.

E vorrei entrare dentro la sua testa, magari riuscirei ad aiutarlo di più. A scavare dentro il suo problema, a indurlo a reagire per una buona volta.

E mi chiedo se lui l'abbia mai fatto. Se nella sua vita si sia solo limitato a subire.

La morte prematura di sua madre. Un padre che lo vorrebbe morto. L'abbandono di una sorella. Tyler.

È troppo per un solo ragazzo.

È troppo per un solo cuore.

È troppo per una sola anima.

È troppo, è tutto troppo pesante.

"Un cuore frantumato è un cuore non amato." Un'altra delle sue frasi che adesso riesco a capire molto di più.

E lui mi ha sempre dato segni, mi ha sempre detto delle parole, quasi strane alle volte.

E adesso mi rendo conto che nel suo modo disastroso mi chiedeva aiuto.

Mi chiedeva protezione e amore.

E Steve è una persona abbandonata, che non appena gli fai una carezza quasi ne ha paura.

Perché crede che sia surreale che qualcuno possa porgergli una mano.

«Cam.» La sua voce rimbomba dietro la porta del bagno.

Lo raggiungo subito.

Lo trovo di spalle, con un asciugamano in vita, e con un'altra più piccola tampona i suoi capelli.

«Dimmi!»

«Mi passi delle calze? Sto morendo dal freddo, non voglio mettere i piedi sul pavimento ghiacciato...»

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora