Fifone cap.90

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Steve

"Ma perché non vuoi completamente dare una possibilità a quel ragazzo?"

"Mamma piantala, c'è papà!"

"Tuo padre è al bagno..."

"Be', potrebbe arrivare da un momento all'altro. Poi non voglio parlare della mia vita privata!"

"Ma perché? Cosa c'è di male? Sono tua madre, e mi preoccupo per te..."

"Cosa c'è da preoccuparsi?"

"Stai troppo tempo da solo, amore mio, non va bene!"

Due anni fa come oggi, mi trovavo su un aereo, insieme ai miei genitori e a mia sorella.

Stavamo andando a trovare i soliti amici italiani di mia madre.

E a visitare nuovi posti.

Quel giorno non mi sentivo molto bene.

Avevo il raffreddore e un mal di testa allucinante.

E per quanto non mi entusiasmasse rivedere Marco dopo essere quasi andati a letto insieme, solo qualche mese prima, avevo promesso a mia madre che ci sarei stato.

"Sto bene, mamma!"

"Io non credo, hai pure iniziato a fare le risse!"

Si riferiva alle lesioni che mi aveva procurato mio padre al collo, alla fine della festa che mamma aveva organizzato per il quattro luglio.

Aveva davvero creduto alla bugia della rissa...

''Mi sembra di averti già spiegato cosa è successo...''

''Sì sì, hai difeso il ragazzino a cui dai le ripetizioni...''

Quel giorno lei era felice.

Ma in realtà, era raro che mia madre non lo fosse.

Nonostante fosse ormai finita la sua bella estate.

Perché lei odiava l'inverno, ma viveva come se fosse sempre estate.

Come se fosse sempre festa.

Come se il quattro luglio non durasse solo un giorno.

Ma per tutta la vita.

Ero seduto davanti il finestrino, proprio come oggi.

E guardavo fuori, proprio come oggi.

E lei continuava a parlarmi di quanto potesse essere un beneficio per me accettare di piacere a Marco.

Ma quello che non riuscivo a farle capire era che lui non piaceva a me.

Pensava non volessi averne a che fare per via di mio padre.

Ma non era così.

''Mamma per favore, basta...''

''Di che cosa parlate?''

E solo allora si era ammutolita.

Con l'arrivo di mio padre aveva smesso di parlarmi di Marco, e di quanto fosse affascinante.

''Niente, stavamo dicendo che non vediamo l'ora di visitare nuovi posti in Italia!'' Gli aveva detto mia madre.

E io invece nemmeno lo guardavo.

Dopo quella volta avevo sempre più paura di lui.

''Ah!''

E non sembrava essersela bevuta. Ma non aveva fatto altre domande.

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora