Ecco che spunta cap.56

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Cameron

È già quasi passata la settimana stabilita.

Ieri pomeriggio Steve ha ricevuto una chiamata da sua sorella.

L'ha lasciato squillare fino all'ultimo minuto.

È come se fosse rimasto bloccato.

E fissava lo schermo.

Come se non potesse credere che sua sorella lo potesse ancora chiamare.

E poi Steve ha risposto.

E ho sentito la voce di Rebeca attraverso il telefono.

Diceva che sarebbe venuta domani nel primo pomeriggio.

E ancora Steve non ha preso nessuna decisione.

Non ha la più pallida idea su cosa dire a sua sorella.

O forse sì.

Ma in ogni caso non me ne ha più parlato.

E io ho smesso di chiedere.

Ma adesso si aggiunge un altro problema.

Mi trovo su un letto vuoto.

Steve è uscito questa stamattina, e l'unica cosa che mi ha lasciato è stato un messaggio.

"Scusami, sono dovuto uscire presto, al lido avevano bisogno di me. Ci vediamo dopo!"

E un po' questa cosa mi fa storcere il naso.

Non aveva il turno questa mattina.

E se davvero avevano bisogno di lui me lo avrebbe detto, dato che comunque siamo sempre stati insieme.

Metto via il cellulare, e controvoglia e già di mal umore... mi alzo dal letto.

È come se non trovare Steve vicino a me al mio risveglio mi dia il nervoso.

Dopo aver sbuffato per troppe volte... decido di andare al lido a prendermi un caffè, e magari dare un'occhiata all'ambiente.

Quando arrivo al locale non c'è quasi nessuno.

Ci saranno più o meno cinque o sei persone.

E Steve non è dietro il bancone.

Sapevo mi stessi mentendo, ma perché?

Mi avvicino a Erika che sta parlando con una ragazza.

«Dove diavolo è Steve?» Le chiedo fregandomene di interrompere la sua chiacchierata con la cliente.

«Buongiorno anche a te, bellezza!»

«Ti sembra un buongiorno?»

E infatti non lo è.

Sono irritato, arrabbiato e confuso...

«No, immagino di no...»

«Erika!»

«Che c'è?"»

«Dov'è Steve?»

«Ma perché dovrei saperlo io?»

Nel frattempo la ragazza si è allontanata, ed era alquanto confusa.

«Mi ha detto che veniva a lavoro...»

«Ma allora è scemo!»

Erika appoggia un vassoio sul bancone, alza gli occhi al cielo, e poi si concentra su di me.

«Senti una cosa, bellezza, io finisco per mezzogiorno, tu nel frattempo bevi qualcosa o fatti un giro, non lo so fai tu. E poi giuro che ti porto da Steve.»

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora