Soffocare per sempre cap.71

33 6 22
                                    

Steve

«Cam sei ancora arrabbiato con me?»

Ho ancora il fiatone.

I brividi di freddo lungo il mio corpo nudo.

E sento ancora il senso di pienezza e adrenalina invadermi dalla spina dorsale fino ad arrivare in basso.

Fra le gambe.

Ho le ginocchia e le cosce arrossate, e molto probabilmente anche le guance.

E la schiena brucia, avrò sicuramente qualche graffio.

Lui non mi risponde, però sembra aver capito da quale pulpito esce fuori la mia domanda.

Mi afferra il viso fra le sue mani.

Mi sfiora le labbra con le dita.

Per poi stringerle con decisione.

Quasi sussulto quando mi morde il labbro inferiore.

Mi sta possedendo completamente.

«L'ho percepito da come hai fatto l'amore con me.»

E in realtà più che amore mi sembrava rabbia repressa.

Mi sembrava che mi stesse sottomettendo.

Come se il suo intento fosse stato quello di marchiare il territorio.

Di sporcarmi con del sesso bramoso.

Come se volesse rubare la mia purezza.

La purezza di cui tanto parla lui.

«Perché come l'ho fatto?»

E Cameron non ha voluto che lo toccassi.

Dopo che mi ha afferrato da una mano per indurmi ad alzarmi dal pavimento, mi ha spinto via sul divano.

E ha fatto di me quello che voleva.

Mi ha lasciato morsi un po' ovunque.

Mi stritolava la pelle, come se volesse pulirla.

Ho ancora i segni delle sue mani sulle cosce.

Non l'avevamo mai fatto così.

Cameron mi ha sempre riempito di morsi, ma non è mai stato un rapporto così pieno di frustrazione.

E per un momento ho avuto l'impulso di fermarlo.

Ma lo desideravo così tanto che, alla fine ho lasciato che facesse quello che voleva.

Mi sono completamente concesso a lui.

Nonostante di tanto in tanto mi sentissi soffocare dalle sue mani che premevano rabbia a ogni angolo del mio corpo.

Mi ha spogliato, e io non vedevo l'ora di diventare completamente suo.

Mi sentivo caldo, bollente.

E se soffocare significa morire dalla voglia di sentirlo dentro di me, allora... voglio soffocare per sempre.

«Hai capito cosa intendo.»

«Sai cosa?»

Cameron si alza dal mio corpo, e io già ne sento la mancanza.

Mi alzo di conseguenza e mi sistemo sopra di lui che si è appena messo seduto sul divano.

Perché sento sempre la necessità di nuotare in quel mare alto. Di perdermi in quella tempesta che non spazza via niente, anzi, mi riempie.

Perché quel cielo vorrei che lo toccasse e lo amasse a ogni costo.

E nonostante la sua rabbia, quello tempesta mi sussurra:

È tuo sempre!

«Non sopporto che qualcun altro ti abbia toccato prima di me!»

Ed è questo che cercava di pulire strofinandomi la pelle.

Cercava di annientare quelle mani che mi hanno sfiorato.

Tentava di cancellare le labbra che hanno toccato le mie.

Maltrattava il mio corpo perché vedendolo ci vedeva sopra altre mani che non erano le sue.

E in quel momento era arrabbiato perché voleva far male a chi mi ha toccato.

E se una volta ho detto che lui non sarebbe capace di odiare, mi sbagliavo.

Cameron odia chiunque mi tocchi

«E io cosa dovrei dire che ti sei girato mezzo lido, per non dire tutto...»

«Non è la stessa cosa.»

«E perché? Perché tu puoi farlo e io no?!»

«Mi fai così tossico?»

«E allora dimmi... cosa cambia?»

«Cambia che tu ti sei lasciato toccare per amore, io no!»

«Non capisco dove vuoi arrivare.»

Porta il suo sguardo alle mie gambe, poi al mio petto, e si sporge in avanti per controllare la schiena.

Quando appoggia le sue mani su di essa, le sento nuovamente bruciare.

E poi porta i suoi palmi sul mio collo.

E per un momento sento l'ansia salire.

Steve, Cameron non è tuo padre...

E lui lo capisce che sto iniziando ad agitarmi e infatti mi accarezza proprio dove aveva le mani appoggiate.

«Cambia. Perché il tuo ex ragazzo ti ha lasciato qualcosa di buono, a me le avventure di un'oretta non mi hanno lasciato niente. E se proprio vuoi saperlo, il sesso con il mio ex fidanzato mi ha lasciato soltanto che il vuoto più totale. Tu se ti guardi alle spalle e ci pensi, ti scappa un sorriso. A me il disgusto mi avvelena l'anima. Perché fino a tre mesi fa non sapevo il significato di fare l'amore con qualcuno, e tu me l'hai insegnato. Ecco, Steve. Sono geloso che qualcun altro ti abbia fatto provare amore. Perché se un'altra persona prendesse il mio posto, io tornerei a non provare niente, perché tu sei il mio tutto.»

Fa un respiro profondo e riprende il suo discorso.

«Tu mi dicevi sempre che non saresti mai riuscito a darmi niente, che non facevi per me. Che non sei abituato a queste cose, ma in realtà neanche io. Ho solo improvvisato, Steve. Perché tu sei entrato nella mia vita quando ne avevo più bisogno, come se lo sapessi. Ma in realtà non mi stavi cercando. Ma io sì! Ho sempre cercato amore. Ho sempre cercato qualcuno che mi amasse nonostante fossi una testa calda, e mi irrito per tutto. E tu alla fine... non sei scappato, anche se ne ho avuto paura, troppo a dire il vero. E lo so che, quando mi arrabbio hai paura di me, che vorresti veramente andartene, ma non lo fai mai. Sei sempre lì. Come ti ho detto la notte del tuo compleanno... anche se non sai come, anche se non ci credi, anche io ti amo per quello che sei. Anche se mi fai incazzare di brutto, e vorrei che mi ascoltassi. Però sappi che io non ti voglio cambiare, perché non vorrei che tu lo facessi con me. E infatti non lo fai. Nonostante l'ansia che perda davvero la testa, rimani lì...»

«E non me ne andrò mai!»

Lo interrompo.

Ed è così, potrebbe fare di tutto.

Rompere cose, urlare, cacciarmi...

Ma io non riuscirei ad andarmene davvero.

Perché sono cresciuto nella violenza, nella paura di essere se stessi, e sicuramente non sarà lui a spaventarmi.

Perché nonostante la brutalità del suo modo di arrabbiarsi, non mi farà mai del male.

Spazio autrice:

Non per cosa eh, ma questo capitolo è bellissimo!

E niente soddisfattaaaaaa.

Spero piaccia anche a voi.

🌹

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora