Steve
Oggi è l'ultimo giorno al lido.
Ormai mi sono abituato a questo lavoro, e anche alle persone che lo frequentano.
E credo che anche loro si siano abituati a me.
Anche perché non appena mi volto di spalle non sento più le loro voci che mi sparlano.
Tyler mi aveva detto che non mi avrebbe più dato fastidio.
"Da questo momento in poi io e te saremmo solo colleghi."
Ed è stato veramente così, mi ha solo rivolto parola per quanto riguarda il lavoro.
Senza più essere arrogante e prepotente.
A Cameron non gli ho mai parlato del nostro chiarimento un po' alternativo.
E io prima di oggi non ci avevo più pensato.
Sicuramente non volevo offendere il suo stato d'animo.
Ma ovviamente non potevo sapere.
E Tyler è un ragazzo arrabbiato con il mondo.
Frustrato dall'abbandono di suo padre.
E non so, sarà perché posso capirlo... mi dispiace per lui.
Nonostante non sia stato molto accogliente nei miei confronti.
«Quindi quell'uomo era tuo padre?»
Giusto mezz'oretta fa, stavo raccontando a Erika dell'incontro fra Cameron e mio padre.
E lei mi aveva risposto che si trovava qui quel giorno.
Subito dopo è andata a servire dei tavoli.
E adesso rieccola che prende l'argomento.
«Sì, era mio... padre.»
«E scusami, cosa voleva da Cameron?»
Allontanarlo da me, ecco cosa voleva.
«Non ne ho idea, ma non mi piace per niente.»
«Sicuramente Cam non è un ragazzo che si lascia intimorire, stai tranquillo!»
Da quel giorno.prima di uscire mi guardo sempre le spalle, per paura di essere seguito, o se presenze non volute mi aspettano fuori casa.
Mi sembra di essere ritornato in quei giorni strani in cui avevo pure l'ansia di farmi vedere fuori, avevo timore che incontrassi Luis o qualcuno della mia famiglia.
Che poi non capisco perché si intrometta così tanto nella mia vita, se di me non gliene frega niente.
«Steve, ti vedo pensieroso.»
«Sto bene!»
«La smetterai mai?»
«Di fare che?»
«Di tenerti tutto dentro...»
È un aspetto del mio carattere a cui sto lavorando.
Ma per quanto io possa farlo, è più forte di me, sono fatto così da sempre.
«Erika, davver...»
Non riesco a finire la frase, perché vengo attirato dalla porta del lido che si apre, rivelando il signor Torres, il titolare del posto.
E non solo io vengo attirato, tutti i ragazzi dello staff si mettono a guardare quell'uomo ben vestito che si avvicina sempre di più al bancone.
Come se stesse entrando Dio in carne e ossa.
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"L'Angelo e il Diavolo"
Literatura FemininaE fu così che il diavolo s'innamorò dell'angelo, senza accorgersi che in realtà tutto quell'amore non l'aveva mai provato. Manipolato, avvinghiato a esso. Un po' come il diavolo prova a resistergli, abbagliato da quella luce che non ha mai visto. Un...