Steve
Dopo esserci ripuliti e vestiti nuovamente, saliamo in macchina per raggiungere la sala in cui si festeggerà il matrimonio.
Ed è in quel momento che l'ansia comincia a salire, perché in chiesa non si poteva parlare più di tanto, ma in un ambito più festoso si può fare anche più del semplice parlare.
Dopo l'intensa discussione con Cameron, non ha più parlato.
Non mi ha più detto niente o ripreso l'argomento.
Mi sembra di vederlo tranquillo, anche se è silenzioso.
Sento già la musica che rimbomba nelle orecchie, e le voci degli invitati si accavallano.
Mi sembra di stare al lido.
La sala è addobbata come l'avrebbe voluta mia madre.
Colorata e accogliente.
I tavoli fortunatamente sono divisi, ognuno ha il suo rispettivo posto, con tanto di bigliettino rosso con su scritto i nomi.
La tavola dei due sposi è ricoperta di una tovaglia che richiama il vestito di mia sorella.
Ricoperta di pizzo e dettagli in rosso.
Mi sembra di capire che il colore principale degli addobbi sia proprio quello.
Delle rose sono posate al centro di ogni tavolo.
Ma in quello di Rebeca e Claudio le rose sono bianche.
Purezza, come il loro matrimonio religioso.
Alcuni membri della mia famiglia hanno già preso posto, altri sono intenti a chiacchierare e a ridere ripetutamente.
«I vostri cognomi, per favore!»
Una ragazza con i capelli corti, vestita in giacca e cravatta si avvicina a noi.
«Williams e Garcia.» Dico.
«Perfetto, accomodatevi pure!»
Ci fa sedere proprio in un tavolo apparecchiato per due.
Rebeca ha anche pensato a questo.
L'ansia di ritrovarmi seduto con qualche membro della mia famiglia mi terrorizzava.
E Cameron non ha ancora aperto bocca.
E nemmeno mi sta guardando in questo momento.
Il suo sguardo è rivolto all'ambiente che lo circonda.
E io non ne sto facendo parte.
Pensavo non fosse più arrabbiato, ma invece, molto probabilmente qualcosa lo turba ancora.
Quel turbamento ha un nome, e infatti si sta avvicinando.
«Oh, eccoti! Pensavo non saresti più venuto.»
«Perché non sarei dovuto venire?»
«Be', essendo che mancano solo gli sposi all'appello...»
«Per tua fortuna è qui!»
E se prima mi preoccupavo che non parlasse, adesso ho timore che lo faccia anche troppo.
«Che intendi?»
Marco assume uno sguardo di sfida.
I suoi occhi verdi si chiudono a due fessure sottili, come se non avesse capito la risposta di Cameron.
Invece lui l'ha capita perfettamente.
Marco è sempre stato così.
Invadente.
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"L'Angelo e il Diavolo"
ChickLitE fu così che il diavolo s'innamorò dell'angelo, senza accorgersi che in realtà tutto quell'amore non l'aveva mai provato. Manipolato, avvinghiato a esso. Un po' come il diavolo prova a resistergli, abbagliato da quella luce che non ha mai visto. Un...