Avevo perso cap.58

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Steve

E io avevo molta paura.

Il tono di mio padre era parecchio minaccioso.

E non riuscivo a reagire completamente.

Ero troppo piccolo e ingenuo.

Era facile manipolarmi.

E per me le sue parole erano molto importanti.

E ricordo che mi mi aveva fatto alzare dal divano, per poi afferrarmi da un braccio.

E a denti stretti e guardandomi dritto negli occhi, aveva detto:

"E allora dimostramelo che sei un uomo!"

E poi mi aveva spinto via.

E il giorno dopo mi ero alzato, e anche se la voglia di andare a scuola non c'era, avevo comunque deciso di andarci.

La giornata sembrava molto tranquilla.

Avevo prestato attenzione alle lezioni.

Se non fosse stato per quel mio compagno, molto probabilmente da lì a poco non sarebbe successo nulla...

«Steve, io vi lascio da soli.»

Mi sussurra Cam.

E il mio ricordo diventa sfocato, e mi rendo conto di dover prestare attenzione a mia sorella che mi sta parlando.

«Cam rimani! Mia sorella vuole conoscerti di più.»

«Sì, è vero, mi piacerebbe tanto!» Gli sorride lei.

E non so perché mi sembra che non sia molto felice che Cameron rimanga.

Deve forse dirmi qualcosa che non vuole che senta?

«Dove vi siete conosciuti?»

«In spiaggia.» Le rispondiamo insieme.

«Quindi è lì che stai lavorando, Steve?»

«Ancora per poco, era solo un lavoretto estivo.»

Rebeca continua a guardarmi in quel modo, come se avesse qualcosa sulla punta della lingua che minaccia di uscire.

E si trattiene, non lo dice, e Cam lo capisce.

«Vado in bagno!» E so che questa è una scusa, so che Cameron ha capito di essere di troppo per mia sorella.

Ma non capisco il perché.

E non appena Cam si chiude in bagno, non resisto...

«Mi spiegheresti qual è il tuo problema?»

«Nessun problema, Steve.»

«Ti sembro stupido?»

«No, Steve è che...»

Rebeca distoglie lo sguardo e si alza dalla sedia.

«Credo che papà abbia fatto conoscenza con Cameron...»

«In che senso conoscenza?»

«La settimana scorsa quando sono venuta con lui l'ha visto.»

«E allora?»

«Mi ha chiesto chi fosse.»

E in quel momento il mio ricordo sfocato, ritorna abbastanza chiaro nella mia mente.

Stavo tornando a casa.

Camminavo tranquillamente.

Quando d'improvviso un gruppo di ragazzi mi accerchiò.

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