Steve
Sei mesi fa non mi sarei mai aspettato di innamorarmi di una persona, in un modo così incondizionato, tanto da farmi perdere la lucidità.
Sei mesi fa, pensavo che perderla per me sarebbe stato devastante, e infatti è così.
Ma perderla per Cameron ne vale più che la pena.
Perché in realtà non c'è nessuna pena.
In amore è così.
O ami troppo o non ami abbastanza.
E io Cameron lo amo infinitamente.
E ho capito che mi sarei perso dentro di lui, la notte in cui abbiamo dormito nel mio letto, nudi e pieni di un amore che sarebbe sbocciato da lì a poco.
Era la prima volta che dormivo con qualcuno, e per me tutto ciò risultava così intimo e vero.
E sapevo, sapevo che con lui ci avrei dormito altre mille volte.
Perché se mi apro a una persona come ho fatto con Cam quella notte, vuol dire che mi è entrata davvero nel cuore.
Sei mesi fa nella mia vita è arrivato Cameron.
Lineamenti perfetti, sorriso smagliante, abbronzato, pieno di tatuaggi, e con una carica dentro che mi ha dato la scossa.
E se lo vedo adesso disteso sul questo lurido letto, non vedo più quell'energia.
E non vedo più la sua pelle dorata, scottata dal sole, che in quest'inverno non è andata via.
Ma che ora è svanita.
Sembra così privo di vita.
Un ragazzo che non conosco, ma è lui.
È l'uomo che amo e che non smetterò mai d'amare.
È Cameron, ed è buono, anche se si arrabbia, anche se mi ha trattato male, lui è il mio bravo ragazzo mascherato da diavoletto.
Un diavoletto buono che di tanto in tanto si perde nel vuoto.
L'angelo e il diavolo siamo io e te.
E lo saremo sempre, anche fra cinquant'anni.
Anche per tutta la vita.
E questa è una promessa, amore mio!
Quando mio padre è uscito dalla stanza, mia sorella mi ha aiutato ad alzarmi, nonostante le avessi urlato addosso qualche secondo prima.
Una volta in piedi mi girava tutto, mi si è sfocata la vista e credevo che da un momento all'altro avrei perso i sensi.
Ho cercato di resistere, di tenere duro, di non cedere, perché mancavano solo pochi passi e avrei potuto vedere da vicino il mio Cam.
Rebeca mi ha messo una sedia vicino al letto di Cameron, e mi sono seduto lì.
A guardarlo.
Ad aspettare che apra gli occhi.
E sono impaziente.
Perché necessito di parlargli.
Anche per dirgli un semplice ciao.
Cameron è talmente inerme, che fa quasi paura.
Perché quando ci si abitua a vedere un terremoto in tempesta, la calma ti sembra così monotona.
E pensare che, io nella mia vita avrei preferito la monotonia, mi piaceva annoiarmi, fare sempre le stesse cose, mi ero creato una routine, e solo il pensiero di doverla cambiare da un momento all'altro, mi bloccava sempre di più dal non volere nessuno nella mia vita.
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"L'Angelo e il Diavolo"
ChickLitE fu così che il diavolo s'innamorò dell'angelo, senza accorgersi che in realtà tutto quell'amore non l'aveva mai provato. Manipolato, avvinghiato a esso. Un po' come il diavolo prova a resistergli, abbagliato da quella luce che non ha mai visto. Un...