Steve
«Possiamo non pensare a quello che è successo oggi? Dedichiamoci alla nostra prima cena fuori!»
Cameron mi afferra per la vita e mi accarezza delicatamente il viso.
La sua carezza è diversa da quella che mi ha dedicato mio padre.
In quella di Cam c'è un amore puro e sincero.
Invece in quella di mio padre c'era odio.
Un mal di testa atroce mi ha colpito le tempie.
Da quel momento ho sentito tutto il mio cranio bruciare.
Bruciare come tutti i frammenti dell'inferno.
Ho sentito lo stomaco contorcersi dall'esterno, e per un momento ho visto le mani di mio padre stritolarmi la pelle.
E invece lui è rimasto fermo sulla mia guancia.
E all'apparenza sembrava una carezza vera.
Ho davanti il mio riflesso.
E Cameron mi accarezza la pancia.
Come se sapesse che per un momento l'ho sentita in subbuglio.
Mi guarda attraverso lo specchio.
Per poi voltarsi sul vero riflesso fatto di carne e ossa.
«Parlami...»
Cameron mi stringe sempre di più, e affonda il suo viso sulla mia guancia.
«Come sto?»
Indosso una semplice camicia a maniche lunghe bianca, e l'ho abbinata a un pantalone in ecopelle.
Ho sperato con tutto me stesso di avere ancora il buco aperto dell'orecchio, perché improvvisamente ho sentito la voglia di rimettermi l'orecchino.
E alla fine con un po' di difficoltà sono riuscito a metterlo.
Parecchi anelli decorano le mie dita.
C'è stato un periodo in cui non ho indossato più accessori.
"Non sei una ragazza."
Diceva mio padre.
Come se questo potesse definire una persona.
Non mi sentivo più a mio agio con gioielli che decorassero la mia figura.
Invece adesso, mi rendo conto che mi sbagliavo.
Erano solo le parole di mio padre a influenzarmi.
«Sei bellissimo, Steve, e sei mio, finalmente mio!»
«E allora portami a cena e rendimi felice.»
Mi volto verso di lui... e il bacio che gli do è pieno di frustrazione repressa, che sfogata con l'amore che provo per lui, diventa passione spropositata.
Affondo la mia lingua sulla sua con molta decisione.
E poi le mie dita afferrano le sue.
Ed è così che vorrei vivere. Con le nostre mani intrecciate. Con le nostre labbra vicine. Con il tremore alle gambe e con l'amore nel cuore.
Cameron mi porta in un ristorante parecchio lussuoso.
Uno a cui non penso di essere mai stato.
Ci troviamo dentro questo viale soffuso di luci blu che porta all'ingresso del locale.
Una volta entrati la prima cosa che avverto è un odore buonissimo di candele profumate.
Varie persone sono vestite in giacca e cravatta.
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"L'Angelo e il Diavolo"
ChickLitE fu così che il diavolo s'innamorò dell'angelo, senza accorgersi che in realtà tutto quell'amore non l'aveva mai provato. Manipolato, avvinghiato a esso. Un po' come il diavolo prova a resistergli, abbagliato da quella luce che non ha mai visto. Un...