Gelosia cap.31

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Steve

È già il quarto drink che Cameron butta giù come se fosse acqua.

Dopo aver praticamente discusso, l'ho ignorato, o meglio ci ho provato. Ha fatto amicizia con un ragazzo che ci sta palesemente provando con lui, ma Cam, sembra non accorgersene, o molto probabilmente lo sta facendo a posta per darmi fastidio.

Il ragazzo con i capelli colorati sta per offrire un altro drink al mio Cameron, quando mi sovrappongo a lui e lo fermo.

«Basta!» Sono parecchio infastidito. Sento gli occhi addosso di Cam, mentre i miei sono puntati su quella faccia da schiaffi che mi guarda irritato.

«Andiamo, amico, oggi si festeggia e poi tu chi saresti scusa?»

«Esattamente, signor barista, lei chi è per dirmi di smettere di bere?» Come se non bastasse Cameron lo asseconda, lanciandomi un occhiataccia di sfida che mi fa distogliere lo sguardo dal suo, perché la verità è che, non so completamente come rispondere a questa domanda.

Sono davanti a un tavolo qualunque, a un lido qualunque, con un vassoio in mano qualunque, ma Cam non è uno qualunque.

Vado dritto al ragazzo con la testa completamente ricoperta di capelli rosa, che sta cercando di soffiarmi via l'unica persona di cui mi sia importato realmente in questo periodo e io... non riesco a prendere in mano la situazione.

Sento solo un forte calore che mi sale alla testa, provo gelosia, invidia più assoluta. Perché vicino a Cameron voglio solo starci io.

E per quanto possa essere egoismo a tutti gli effetti, non me ne frega niente, se devo essere egoista lo sarò.

«Tu invece chi sei?» Mi riferisco all'altro ragazzo, che continua a guardarmi sempre nello stesso modo, un po' irritato, un po' interrogatorio.

«Io sono Billie, adesso che ci siamo presentati, puoi portarmi un altro giro, grazie!» Per un momento ha allungato la mano verso di me, e io l'ho afferrata, stringendola forte, con tutta la forza che ho in corpo.

Sul viso di Billie appare una smorfia di dolore, cerca di liberarsi dalla mia presa, ma non la lascio. Resto lì a guardarlo con uno dei miei sguardi freddi, senza trasparire alcun tipo di emozione.

«Certo, arriva subito un altro giro!» Mollo la presa. In tutto questo Cam si è goduto lo spettacolo senza fiatare minimamente, ma l'ho notato il ghigno soddisfatto che aveva sul viso, non appena ho stretto forte quella mano.

Cinque minuti dopo, porto un drink solo a quel tavolo, mettendolo vicino a Billie.

«Ehi, il giro valeva per entrambi...»
Capelli rosa parla troppo per i miei gusti!

«Vai pure avanti da solo, Cameron viene con me!» Lo afferro da un braccio inducendolo ad alzarsi.

Billie guarda quella scena come se non ci stesse capendo niente.

«E tanto per la cronaca, io sono quello che tu non sarai mai!»

Lo lascio lì, con dello stupore in viso. E Cam non ha ancora aperto bocca, si è lasciato trascinare senza neppure opporsi.

E adesso che siamo fuori, non so che cosa dirgli, perché improvvisamente anche io ho perso la voce e le parole.

Mi trovo davanti il mio angelo custode, che mi guarda aspettandosi da me delle parole, delle motivazioni, un gesto, qualcosa che gli spieghi il mio atteggiamento.

E io vicino a così tanta lucentezza e bellezza, non riesco a fare niente, se non a baciarlo.

E adesso non me ne frega niente che qualcuno possa vederci, mi sentivo di farlo, di toccarlo, di sfiorargli una guancia, e di sentire ll suo profumo.

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora