Sono un Williams, no? cap.112

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Steve

Ho realizzato che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di irrecuperabile, dal momento in cui ho messo piede dentro la macchina di Cameron.

Mi sembrava di conoscere già i sentimenti che il mio ragazzo stava provando.

Sembrava il mio stesso riflesso di un anno prima.

Cameron ha perso la concezione di se stesso.

La rabbia gli ha affossato la bontà del suo cuore impavido.

Perché la testa, la testa fa dei brutti scherzi.

La mente umana è così tanto complessa che, quando perdi la lucidità ti impone di fare cose che a mente lucida non faresti mai.

Ho vissuto un déjà-vu in tutti i sensi.

È stato come rileggere un libro di cui conosci già il finale.

E in questo caso, però, non ero io quello a dover rallentare, non ero io quello fuori di testa.

Io ero la vittima, vittima di qualcosa che non volevo accadesse, proprio come mia madre.

E in un certo senso, anche Cam era vittima di qualcosa.

Vittima della frustrazione dentro e  che gli ha smosso tutto.

E che da lì a poco gli ha avvelenato l'anima, per poi non poter più tornare indietro.

E quando ho riaperto gli occhi, e mi trovavo ancora in ospedale, ho realizzato che, Cameron non ci sarebbe stato.

Così è stato, lui non c'era.

Mi trovavo da solo con dei dottori che provavano a calmarmi.

E per quanto provassi dolore a dimenarmi in quel modo, io volevo che mi dicessero una volta per tutte dove fosse il mio ragazzo.

E Cam continua a non esserci.

E io continuo a non sapere se tornerà da me, o se sarà di nuovo come un anno fa.

Ho paura, paura di non poter sentire più la sua voce.

Di non poter vedere il suo sorriso di cui ne sono tanto geloso

E quei suoi occhi che mi hanno fatto innamorare di lui.

E di non poter sentire il suo cuore battere.

Mi sento fragile, e non c'entra la spalla rotta, non c'entra il male che ho alla testa.

Il sentirmi fragile lo comporta il fatto che forse, ho perso la mia vita in un soffio.

Che per quanti bei momenti abbiamo passato, mi sembra di non essermelo vissuto abbastanza.

Che ho ancora troppe cose da dirgli.

Che non mi basterebbe una vita per amarlo.

Che lo amerei anche quando non ci sarà più tempo per farlo.

Che lui è la mia persona, e voglio che ritorni da me.

Perché io non vivo, non vivrei più se lui non lo facesse...

Vorrei che esistesse un tasto per poter tornare indietro.

Cambiare le cose, e le rifarei per bene.

Stando attento a non ripetere gli stessi errori.

Se tornassi indietro, sarei stato sincero con Cameron, dal primo momento.

Così non ci sarebbero state le mille liti, le incomprensioni, e questo fottuto incidente.

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora