Capitolo 9: Se ti vedo è sempre estate

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Francesca's Pov
Davanti a me c'era una splendida palafitta e io ero tentata di salirci, ma non sapevo arrampicarmi. Gabriele capì subito.
"Tranquilla Francy, la raggiungeremo lo stesso! Tu sei disposta a farti portare come una sposina?" mi chiese.
"Ma io non sono molto leggera, io..."
"Questo lo dici tu, tesoro! Quando sei svenuta ti ho portata in braccio! Ti prometto che non ti farò cadere se è questo che ti spaventa!" mi rassicurò, anche se la mia paura era proprio quella di essere un fardello troppo pesante.
Gabriele mi prese in braccio e si arrampicò con un'agilità incredibile. Chissà quante volte era andato in quel piccolo angolo di Paradiso?
"Ecco! Non è stato così difficile!" mi disse accarezzandomi dolcemente la testa. A quel gesto un leggero brivido mi percorse la schiena e lui se ne accorse e si fermò immediatamente.
"Oh, scusami, non volevo metterti in imbarazzo Francesca!" mi disse.
"No, no, non è quello" cercai di spiegare. "Non mi sento in imbarazzo, è davvero dolce da parte tua fare così!"
Dovette considerarmi molto tenera visto che fece un gesto ancora più dolce abbracciandomi da dietro e mettendo le sue labbra sulla mia testa. Era un dolce angelo senza aureola né ali. Era il mio angelo custode, io me lo sentivo.
Mi sentivo così piccola tra le sue braccia, ma in quel caso non era un disagio per me poiché mi sentivo protetta quando lui mi stringeva a sé. D'istinto mi voltai verso di lui e ricambiai l'abbraccio nascondendo la testa nell'incavo della sua spalla e il mio cuore, proprio come il suo, iniziò a dare i numeri battendo così forte da suonarmi all'orecchio come una batteria.
Le onde sembravano scuotere dolcemente il pavimento e quella sensazione mi fece immaginare di volare insieme a lui. Ma cosa mi era preso? Avevo già capito di essere innamorata del mio angelo custode, del mio fratello del cuore, di un ragazzo che per me aveva il nome più bello del mondo: Gabriele!
Chissà perché quando ci si innamora si pensa che il nome dell'altro sia il più bello al mondo, che l'altro sia la persona più bella al mondo, che tutto quello che fa per noi siano gesti unici e quando qualcun'altro compie lo stesso gesto ci sentiamo bene, l'emozione ci prende, ci avvolge nel suo abbraccio e porta la nostra mente a farci visualizzare i ricordi dell'altra persona in modo così chiaro che sembra quasi di riviverli in quel preciso momento, senti le sue mani che ti accarezzano le guance, la sua voce gentile che ti chiede: "Come va?", le sue labbra che ti sfiorano il viso o il suo abbraccio, il più bello di tutti nonché quello che più desideri avere. È così bello essere innamorati, specie se la persona in questione è un angelo!
Mentre ero assorta in quei pensieri mi accorsi che Gabriele mi stava guardando con dolcezza e in quel momento avrei tanto desiderato il mio primo bacio con lui, ma al tempo stesso non me la sentivo, non potevo concedermi quel dono nonostante lo volessi con tutta la mia anima. Non ebbi il coraggio di alzare la testa da quella posizione, volevo restare così per sempre, sapevo che in quel modo sarei stata sempre al sicuro.
"A cosa pensi Francesca?" mi domandò.
"Io... io pensavo che... che vorrei restare per sempre così! E pensavo che ci siamo conosciuti in... in estate, la stagione che preferisco, e... e quando siamo insieme per me è sempre estate, anche se siamo in pieno inverno, io..."
"Francesca, ma quanto sei dolce!" disse abbracciandomi più forte. "Nessuno mi ha mai detto qualcosa di questo genere!"
"Vale... vale anche per te" balbettai.
Rimasi immobile a godermi il suo abbraccio e le parole affettuose che mi sussurrava all'orecchio con la sua voce dolce, profonda e... semplicemente unica.
All'improvviso udimmo un tuono e io iniziai a tremare come una foglia.
"Dobbiamo andare via di qui, piccola!"
Detto questo Gabriele sciolse l'abbraccio e mi prese sulle sue spalle.
Scendemmo dalla palafitta e iniziammo a nuotare il più velocemente possibile verso la riva. Toccammo terra giusto in tempo, recuperammo le nostre cose e ci allontanammo in fretta e furia.
Lui si accorse che tremavo come una foglia.
"Ehi Francesca hai freddo?" mi chiese.
"Perché me lo chiedi?" sussurrai imbarazzata pur conoscendo benissimo la risposta.
"Stai tremando!" mi disse preoccupato.
"S-sì, ho un po' freddo" risposi.
"Ecco, copriti con questo tesoro!" mi disse appoggiandomi addosso qualcosa di morbido. Arrivammo presto a casa e dopo una doccia veloce ci ritrovammo in salotto.
"Ti sei divertita?" chiese Gabriele.
"Moltissimo" risposi con un sorriso, "è un vero peccato che sia scoppiato quel temporale, e..." All'improvviso ci fu un rombo che mi spaventò moltissimo.
"Piccola! Ehi! Cos'hai?" chiese lui.
"So di essere ridicola, ma ho un po' paura" dissi abbassando un po' il viso.
"Non devi vergognarti piccola! Vieni qui, andrà tutto bene!" disse tirandomi delicatamente verso di sé e stringendomi in un abbraccio unico al mondo. Appena ricevuto quell'abbraccio mi calmai e mi appoggiai al suo petto. La sua testa era distaccata dalla mia di almeno due o tre millimetri e lui mi guardava con dolcezza. Anche in quel momento sentivo addosso il calore dell'estate e sapevo che se lui fosse rimasto con me quel calore che amavo non mi avrebbe lasciata e avrei potuto provarlo per sempre. In quel momento avevo bisogno di lui più che mai, mia madre e suo padre erano dispersi ed eravamo rimasti da soli. Lui sapeva che l'unico modo per rendermi felice era andare nel luogo del nostro primo incontro e avevo vissuto un'esperienza davvero indimenticabile.
"Ho bisogno di te" dissi con un filo di voce, all'inizio senza accorgermene.
"Cosa?" Lui sembrò sorpreso dalle mie parole nonostante gli avessi dimostrato più volte che avevo molto bisogno di lui e dell'affetto che mi aveva dimostrato.
"Ho bisogno di te" dissi con la voce ancora più bassa di prima.
"Anch'io ho bisogno di te piccola mia!"
D'istinto lo abbracciai più forte. Non volevo più lasciarlo, non volevo!
Gabriele's Pov
Le parole della mia piccola Francesca mi avevano colpito.
È bello sapere che una persona a cui tieni pensa questo di te e in quel momento avevo solo voglia di stringerla foqte e riempirla di baci.
"Passato lo spavento?" chiesi mentre la stringevo.
"Sì, mi è passato" rispose sorridendo.
"Mi fa piacere! Io ho bisogno di sapere che stai bene, piccola Francy!"
Sembrava che le piacesse il modo in cui la chiamavo. Per me lei era così: piccola, dolce e delicata come nessun'altra e io tenevo molto a lei. Anzi, in realtà ero innamorato di lei.
All'improvviso il suo cellulare si accese. Lei lesse il messaggio di un numero che le era sconosciuto: "Credi di farla franca così, principessa? Non illuderti troppo, io tornerò da te e allora soffrirai, eccome se soffrirai!"
"Francesca, che cos'hai? Ehi!"
"Chi è? Che cosa vuole da me?"
"A chi ti riferisci piccola?"
"Alla persona che mi ha contattata!"
"Fammi vedere questo numero, se è chi credo devo dirgli quattro parole!"
Lei mi porse il suo cellulare con mano tremante. Io lessi il numero e capii che si trattava proprio di quel mostro.
Afferrai il mio cellulare e scrissi: "Stai attento a quello che ti dico Tommaso, se infastidisci ancora mia sorella giuro che te ne faccio pentire!"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora